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SI SCRIVE GRILLO, SI LEGGE BERLUSCONI

In democrazia tutti hanno il diritto di presentare una lista, di correre alle elezioni, così come decidere di allearsi o non, di stabilire le proprie strategie ed i percorsi politici, tenendo sempre a mente, però, l'interesse massimo che un movimento, un partito deve perseguire, ovvero il bene dei cittadini e l'interesse del Paese. Questo è un diritto sacrosanto che rispetto. Ma così come sono profondamente convinto di ciò, lo sono altrettanto del fatto che gli altri, soprattutto se si è una forza impegnata in politica, hanno il diritto di trarne le considerazioni e di valutarne le conseguenze. In Molise, dunque, così come accaduto in Piemonte lo scorso anno, ha vinto il centrodestra per un soffio, grazie al successo, rispettabilissimo ma non privo di conseguenze, del movimento Cinque stelle, che ha sottratto quella percentuale di voti necessaria affinché il candidato del centrosinistra si aggiudicasse la guida della regione. Ancora una volta dunque, si scrive Grillo ma si legge Berlusconi. Il movimento Cinque Stelle ha di fatto regalato a Iorio la guida della regione Molise. So già cosa mi verranno a dire i duri e puri del movimento grillino: destra e sinistra sono la stessa cosa, non cambierà mai niente, etc.. etc... Ebbene, niente di più falso. Quanto accaduto, per la seconda volta, è qualcosa su cui gli esponenti del Movimento Cinque Stelle dovranno riflettere. Perché fino a quando non saranno in grado di conquistare loro il 51 per cento dei voti, proprio loro sono la miglior polizza sulla vita del potere berlusconiano che, in Molise, ha la faccia del pluri indagato Iorio. E ho detto tutto.

GRILLO E LA POLIZZA A VITA DI BERLUSCONI

Beppe GrilloBeppe Grillo

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Un vecchio detto che ben si addice alla situazione politica, in particolare a Beppe Grillo. Il comico genovese è diventato in questi anni, grazie soprattutto alla rete, un punto di riferimento per centinaia di migliaia di persone. E’ diventato un leader politico con una sua lista, il Movimento Cinque Stelle. Sicuramente una novità positiva nell’asfittico panorama politico italiano. Ma anche un grosso, enorme rischio, che paradossalmente può trasformare Beppe Grillo nella polizza vita di Berlusconi. Poco conta, di fronte a questo rischio, che molti punti del programma siano in comune con l’Italia dei Valori. Poco conta che Grillo dica cose giuste e denunci nefandezze. La cosa che più conta è che la sua lista, fuori dall’alleanza di centrosinistra, disperderebbe un patrimonio di voti, togliendoli ad una coalizione con reali chance di vincere le elezioni. Con questo sistema elettorale, ogni voto tolto al centrosinistra è un voto regalato a Berlusconi. In questo scenario, Berlusconi benedirebbe Grillo come il suo più fedele alleato. Più di Bossi. Purtroppo le mie non sono folli elucubrazioni, ma considerazioni concrete, basate sui flussi elettorali e sui numeri. La scelta di correre da soli farebbe – forse- scattare qualche seggio per il movimento Cinque Stelle, ma farebbe – di sicuro – perdere il centrosinistra. E non è vero che centrodestra e centrosinistra sono uguali, questa è una vulgata da combattere. Non è vero che siamo uguali. Se nel centrosinistra ci fossimo noi e Grillo insieme, lo contamineremmo e lo cambieremmo per sempre con i nostri comuni valori e le nostre idee. Con tutti i difetti ed i limiti, che noi abbiamo sempre denunciato e non occultato, il centrosinistra non ha un Berlusconi ed ha un’idea di società profondamente diversa dal Pdl. Detto questo, una precisazione: l’Italia dei Valori vede in Grillo e nel suo movimento una ricchezza, una risorsa da coinvolgere nel progetto dell’Italia futura. Per questo motivo crediamo che Bersani, o chi per lui, debba aprire ai grillini. Noi siamo disponibili a fare da pontieri per l’estensione dell’ alleanza, perché la riteniamo una carta vincente. Crediamo anche che Grillo debba assumersi la responsabilità di guidare il suo movimento all’interno di una coalizione per costruire un’Italia migliore. Fuori dalle secche di una protesta che alla lunga rischia di essere sterile o travolgere tutto e tutti, alimentando il sentimento di antipolitica. Sta a loro, ora, decidere. Berlusconi è alla finestra che aspetta e spera.

IDV PERNO DELLA NUOVA ALLEANZA

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Una fase costituente. E´ questo quello che ci attende nei prossimi mesi. E´ il momento di farsi promotori di una grande apertura e discussione politica che deve avere al centro della riflessione una reale fase di rinnovamento e cambiamento del panorama politico italiano. Cambiamento significa innanzitutto rinnovamento della classe dirigente. E’ ora di mandare a casa un ceto politico immobile da trent’anni. Ed anche nel territorio  bisogna superare quei califfati locali che, specie nel sud, hanno amministrato male quando non sono finiti direttamente in galera. Ma una cosa è certa: la grande sfida deve partire dalla costruzione di una coalizione di centrosinistra coesa e compatta e capace di vincere le elezioni. Un´alleanza in grado di convincere più della metà degli italiani che dare un voto a questo progetto significherà che i partiti che lo sottoscriveranno saranno poi compatti e uniti nel realizzarlo. Solo così il centrosinistra potrà riprendersi la guida del paese. IDV si farà promotore di questa fase costituente ma deve essere chiaro che il primo interlocutore di questi dialogo non può che essere il PD. Nessuno di noi è innamorato del PD (non lo sono nemmeno i suoi elettori, figurarsi noi) ma la politica è progettualità e sogno che si coniuga con la realtà. E non è possibile costruire nessun progetto di rifondazione del centrosinistra che non parta dall’incontro tra PD e IDV. Starà a noi e alla nostra determinazione saper contagiare/obbligare anche il PD a percorrere la strada del rinnovamento. Poi cercheremo altri compagni di viaggio. La sinistra radicale, SEL compresa, deve ancora dimostrare di aver chiuso con vecchie ideologie post comuniste fatte della vecchia formula “più spesa e più tasse” che ha affossato la coalizione ed il governo Prodi. Quanto a Beppe Grillo. Molti sono i punti di contatto politici e valoriali con Italia dei Valori ma c´è un punto che al momento ci divide e che in politica vale un abisso. Noi in questi anni ci siamo assunti la responsabilità di passare dalla fase di movimento a quella di partito, ci siamo assunti la responsabilità di governare, scegliere e stringere alleanze. La strada di Grillo è una scelta che sarebbe la più facile anche per noi. E´ quella di vedere soltanto il marcio che c’è sia a destra che a sinistra per dire: "è tutto uguale, è tutto da buttare". Questa è la strada della non assunzione di responsabilità, è la scelta di testimoniare la propria purezza costi quel che costi. Ci si può vantare di avere impedito che andasse al governo della regione un centrosinistra pro-tav, ma bisogna avere la consapevolezza che poi la Tav si farà lo stesso e per di più il Piemonte si ritroverà per cinque anni a capo della regione la lega ed  un presidente come Cota. Sono convinto che prima o poi anche Beppe Grillo dovrà assumersi la responsabilità di garantire, assieme ad altri partiti, in una logica di coalizione, il governo del paese o delle realtà locali. A quel punto, quando lo farà, sarà già in Idv oppure l´unione tra Idv e Grillo sarà cosa fatta. Anche perché noi ci dobbiamo porre l’obiettivo non solo di rimotivare i delusi del centrosinistra, ma anche di interpretare le speranze dei tanti elettori per bene del centrodestra ingannati e delusi sia dalla Lega che dal Pdl. Quindi o questa nuova coalizione avrà una capacità di intercettare anche questo voto oppure, per quanto saremo capaci di rimotivare i delusi del centrosinistra, saremo condannati a perdere per i prossimi 20 anni.