FESSERIE DEL GOVERNO SULLE RINNOVABILI

Anche i cosiddetti ‘tecnici’ dicono fesserie. L’ultima è quella del governo sul taglio degli incentivi alle energie rinnovabili. Roba da medioevo ideologico, che nemmeno nei paesi in via di sviluppo prendono in considerazione. Il costo dell’energia in Italia è alto proprio perché il ricorso alle energie rinnovabili è stato molto limitato, perché è mancato un piano energetico nazionale e perché è eccessivo il ricorso ai combustibili fossili, peraltro molto inquinanti.

Il settore delle energie rinnovabili, grazie anche agli incentivi dell’ultimo governo Prodi, è uno dei pochi settori economici italiani in continua crescita. Le rinnovabili creano non solo energia, ma anche nuova e buona occupazione. Ed hanno un impatto sui bilanci dello Stato perché, riducendo le emissioni, riducono anche le multe che l’Italia dovrà pagare in base al Trattato di Kyoto. Pensare allo stop delle rinnovabili è pura follia dal punto di vista politico, economico, energetico ed ambientale.

Siamo rimasti francamente sorpresi dalle parole del ministro Passera, che non può non essere al corrente di queste cose. Persino i grandi produttori mondiali di petrolio, dal Golfo Persico degli emiri al Venezuela di Chavez (quindi non proprio governi illuminati...), stanno investendo sulle fonti sicure, pulite e rinnovabili per superare la dipendenza dal petrolio. E noi cosa si fa? Si torna indietro di un secolo?

Ridurre i costi delle bollette elettriche si può, intervenendo su altre voci, a partire dal Cip 6, che equipara fonti altamente inquinanti, come residui di raffinazione ed inceneritori, alle energie rinnovabili. Le chiamano assimilate e costituiscono una delle più grandi truffe ai danni dei cittadini. Non vogliamo credere che le parole di Passera siano state frutto di pressioni lobbistiche né che rispondano ad interessi ‘altri’ rispetto a quelli dei cittadini e dello Stato. Pensiamo che siano solo parole dal sen fuggite e che si sia trattato di un equivoco. Perché il problema del ricorso alle rinnovabili in Italia è che è ancora troppo limitato.

Commenti

Avete notato che tra le direzioni generali del Ministero per lo Sviluppo economico, dopo due referendum persi, esiste ancora una "Direzione generale per l'energia nucleare" e che questo banchiere tutto "spread", "tassi" e "mercati" ci vuole ridurre gli incentivi sulle energie rinnovabili per non farci investire sul mercato interno del fotovoltaico che crea posti di lavoro in Italia? Ma che gioco sta giocando?

Condordo Massimo, il futuro è ecosotenibilità o non c'è nessun futuro! Un governo che non sa vedere in questa prospettiva non solo è miope, è anche poco "tecnico"!
Ringraziamoli per quello fatto finora, ma adesso deve tornare la politica, quella vera però...!

Concordiamo appieno...queste son le nostre considerazioni e proposte ai fini della stesura del 5° conto energia Link : http://bit.ly/HNDRJt 

Due note a dir poco sconcertanti arrivano da Bankitalia e dal Ministero dell’Economia. Ma non c’era certo bisogno di studi e statistiche, di tecnici e professori, per rendersi conto del fatto che nel Belpaese c’è chi continua impunemente ad ingrassare e chi invece a fare la fame! E comunque, in Italia i 10 individui più ricchi posseggono una quantità di ricchezza più o meno equivalente ai 3 milioni di italiani più poveri e i lavoratori guadagnano più dei propri datori di lavoro. Il reddito medio degli italiani è di 19.250 euro. E' quanto risulta dalle ultime dichiarazioni dei redditi Irpef (dichiarazioni 2011 su anno di imposta 2010). Il 49% dei contribuenti italiani ha un reddito complessivo lordo annuo che non supera i 15.000 euro l'anno. Un terzo, invece, non supera i 10.000 euro. E nonostante tutto, in un anno, il reddito medio, secondo il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia è cresciuto dell'1,2%. Dall'analisi del ministero emerge anche che, circa 10,7 milioni di contribuenti, "hanno imposta netta pari a zero", in pratica non pagano l'Irpef. Si tratta di contribuenti a basso reddito compresi nelle soglie di esenzione o la cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni del Fisco. Solo l'uno per cento dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 100mila euro. I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, 41.320 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è di 18.170 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 19.810 euro e quello dei pensionati è pari a 14.980 euro. Evasione fiscale ed elusione fotografano una situazione di illegalità diffusa in tutto il Paese. E alla beffa si aggiunge pure l’inganno. Chi evade, chi elude il fisco, frega due volte la genteperbene. Primo parassitando sulle spalle di chi paga regolarmente tasse e contributi. Secondo passando avanti, nelle esenzione e nelle agevolazioni, ai contribuenti onesti che si trovano a dover pagare tutto due volte, sia per loro che per gli evasori: dalla sanità alla mensa scolastica, dalla prima casa alla previdenza. Una situazione insostenibile per qualsiasi nazione, figuriamoci per l'Italia dove ciascuno di noi ha un debito pro-capite di oltre trentamila euro! 'Loro' lo sanno, ma non fanno nulla per ovviare a queste madornali ingiustizie e vanno a prendere i soldi sempre e soltanto dai 'soliti noti'!!!
Sono uno dei tanti che hanno qualche soldo da parte ma che non lo investono perché l'orizzonte temporale e le notizie che ci giungono ci rendono insicuri.
L'enfasi sullo "spread", sui "tassi" e "i mercati" ci induce a pensare che il Governo voglia dare sicurezza soltanto verso il più facile investimento finanziario: con un click si compra un'azione o una obbligazione senza troppi problemi se c'è fiducia. Ma se con lo stesso importo si vuole far lavorare un artigiano o un'impresa italiana, acquistando una tenda, un'auto fatta veramente in Italia da lavoratori italiani e non in Polonia o in Turchia, se si vogliono montare sul tetto dei pannelli fotovoltaici bisogna essere sicuri che non ci siano "scherzi" poi e che l'investimento renda veramente durante il tempo
limitato che ci resta da vivere.
Noi potenziali investitori di questa specie siamo tanti e insieme possiamo veramente essere un motore di sviluppo per l'impresa italiana. Ma quali attenzioni, quali incentivi, quali sicurezze ci dà il Governo? Nessuna. E per l'aggiunta ci toglie o mette in discussione le poche che abbiamo.
Prendiamo il caso del fotovoltaico. Stavo pensando di investire una decina di migliaia di euro invece che in titoli di stato nell'acquisto e
nell'istallazione di pannelli sul mio tetto. Pannelli italiani, costruiti da
una ditta italiana con lavoratori italiani: niente di importato, nemmeno i
wafer di silicio. Ho accettato di pagare anche qualcosa in più per essere sicuro che il mio investimento restasse in Italia e desse da lavorare a dei miei connazionali. Anche le strutture di sostegno, che solitamente sono importate dalla Germania, ho insistito che fossero realizzate artigianalmente da una ditta italiana. Tutti mi sconsigliavano, perché oggi spendo diecimila euro, ma il ritorno dell'investimento con gli attuali incentivi lo avrò in 10 anni: cioè per dieci anni non guadagnerò niente. Ma oggi, con le notizie che
giungono dalla stampa che il ministro Passera vuole ridurre gli incentivi, per quale motivo dovrei investire i miei soldi in questo settore? Non sono uno speculatore che realizza un impianto enorme, sono un privato, un pensionato che ipotizzava di ricavare 3 kilovat per uso familiare.
Non si capisce perché un Governo tecnico sia fatto di gente così sprovveduta da non spingere lo sviluppo che non c'è e da bloccare quel poco che potrebbe esserci.
Si dice sempre che vogliamo emulare la Germania. Ma mi sa che per farlo occorre che Lei si chiamasse Voegele, non Passera.
Sono molto deluso, anzi, dopo queste affermazioni dilettantesche, dopo l'intransigenza sulle pensioni e sul mercato del lavoro e la debolezza sulle liberalizzazioni, e dopo la mancata decisione sulle frequenze televisive, sono ritornato alla delusione che questo Governo mi aveva indotto a mettere da parte.