maggio 2008

Pubblichiamo il testo integrale dell’intervista rilasciata oggi, venerdì 16 maggio, da Massimo Donadi ad Affaritaliani.it

CI SONO PIU' OPPOSIZIONI E DIVERSE LINEE. SI CONFRONTINO TUTTE Nel giorno dell'incontro tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, l'Italia dei Valori torna ad attaccare il Partito Democratico. "Siamo un po' scettici. Il dialogo va sempre bene, ma ci deve essere un oggetto e un obiettivo che in questo momento non sono assolutamente chiari", afferma ad Affaritaliani.it Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv a Montecitorio e numero due del partito di Antonio Di Pietro. "Il governo in questo momento non ha in nessun modo anticipato quali saranno le sue scelte in settori strategici. Ci inquieta anche un po' che questo dialogo in forma privata e non parlamentare parta proprio dalla Rai. Vorremmo capire se è un incontro dove si parlerà di Rai, di Mediaset, di pluralismo dell'informazione, dei diritti di Europa 7 o se si parlerà di come non turbare più di tanto gli equilibri che in questi anni Pd e Pdl si sono dati nella lottizzazione della Rai. Fosse così, sarebbe veramente molto poco opportuno".L'affondo poi prosegue: "Questo incontro non ci pare volto al dialogo istituzionale tra maggioranza e opposizione ma è più un incontro privato tra due partiti. E questo potrà essere utile per loro. Però ci sono più opposizioni e diverse linee, si confrontino tutte. Non ci è piaciuto quanto ha detto il Pdl sul regolamento dell'opposizione. La sensazione è che Berlusconi, oltre a essersi scelto la sua maggioranza, si voglia scegliere anche l'opposizione che gli fa più comodo, quella più incline al dialogo. Il riconoscimento del governo ombra del Pd è un abominio istituzionale: che cosa facciamo, tre governi ombra? Non si capisce di che cosa si stia parlando. Non c'è chiarezza. Si è voluto mettere il carro davanti ai buoi, dialogare senza ancora sapere di che cosa, per fare cosa e con chi. Di questo governo non ci fidiamo fino a prova contraria, non diamo una cambiale in bianco. La daremmo a chiunque, ma certo non a Berlusconi. Quando ci confronteremo su progetti veri decideremo".E Veltroni? Il leader del Pd sta dando una cambiale in bianco al premier? "Sono più che certo della buona fede di Veltroni. Tutta la sua azione politica in queste settimane è stata improntata all'auspicio di un Paese normale e quindi ha accettato la sfida al dialogo. Credo però che dovrebbe fare attenzione, perché nel Paese sta passando l'idea che le scelte del governo non nascono dalla responsabilità maggioranza e dall'azione/critiche dell'opposizione ma da una condiviosione generalizzata. No è un modo corretto di fare opposizione, che deve essere sempre incisiva. Questa melassa collettiva non è un buon modo di fare opposizione e sicuramente non è il nostro".I Rapporti tra Italia dei Valori e Partito Democratico? "Non sono facili in questo momento, ciò non vuol dire che sono cattivi. Questa volta il Centrosinistra si è presentato con una coalizione compatta e con un programma profondamente condiviso, ma oggi siamo all'oposizione. E' palese per tutti che nel modo di approcciarci al governo abbiamo due punti di vista diamentralmente opposti. Spero che quando passeremo dalla fase attuale dei proclami all'opposizione concreta sui contenuti saremo dalla stessa parte. Aver fatto due gruppi divisi non significa mettere in discussione la natura strategica dell'alleanza con il Pd e la prospettiva della confluenza in un partito unico dei riformisti, che però ora non è certo dietro l'angolo. Anche perché nel Pd devono esserci molti chiarimenti e spero che avvengano rapidamente".