marzo 2011

GOLPE IN AULA: ORA E’ GUERRA!

Berlusconi davanti al tribunale di MilanoBerlusconi davanti al tribunale di MilanoGuerra in Libia, sbarchi a Lampedusa, crisi economica, disoccupazione giovanile, aumento dei prezzi, carenze infrastrutturali, piano energetico nazionale? Sciocchezze. Non sono priorità per Berlusconi e la sua corte dei miracoli. Ciò che conta davvero è fermare i processi di Berlusconi. In qualsiasi modo. Oggi Pdl e Lega (complice di Berlusconi nello sfascio delle istituzioni) hanno violato il Parlamento con l’ennesimo vergognoso colpo di mano. Ricorrendo ad un’astuzia regolamentare, hanno chiesto l’inversione dell’ordine del giorno dell’assemblea per procedere a tappe forzatissime verso l’approvazione del processo breve. Se ne fregano dei problemi degli italiani, pensano solo a difendersi tra di loro, a difendere il sultano, a creare ‘cricche’ e farle prosperare. Processo breve e responsabilità civile dei magistrati. Un’accoppiata deleteria per la giustizia italiana. La prima dimezza i tempi di prescrizione per gli incensurati (traduzione dal ‘berlusconese’: colpo di spugna per un paio di processi del premier), la seconda riduce la libertà dei giudici (traduzione: una intimidazione nei confronti della magistratura). Non ci piegheremo a questo ennesimo colpo di mano e daremo battaglia in Aula. Non gli permetteremo di averla vinta e faremo ostruzionismo. Il processo breve ucciderebbe migliaia di processi e avrebbe come effetto la sostanziale impunità per gli incensurati. Una vergogna. Tutto ciò mentre il 6 aprile inizierà il processo Ruby, che vede coinvolto il Satrapo di Arcore, accusato di corruzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Una sfilata di ministri, star, calciatori, uomini e donne di potere. Sfileranno, chiamati a testimoniare dalla difesa, George Cloneey, Elisabetta Canalis, Aida Yespica, Cristiano Ronaldo. Un gran galà di celebrità. L’attore, interpellato dai giornalisti, ha detto: ‘stranissimo, ho incontrato Berlusconi solo una volta per avere aiuti per il Darfur”. Il tentativo è chiaro: allungare i tempi del processo chiamando testimoni importanti che non risiedono i  Italia, spettacolarizzare le udienze in modo che il contenuto passi in secondo piano, buttarla in caciara…Copione già visto diverse volte. Ma le proiezioni sono quasi finite. Questo film ha ormai stancato gli italiani, che non hanno più fiducia in Berlusconi e nel governo. Le opposizioni sono maggioranza nel Paese, e Berlusconi lo sa.

GUERRIGLIA IN AULA: IL GOVERNO PERDE LA TESTA

video: 

Ieri hanno toccato il fondo ed oggi è anche peggio. Questa mattina, all’apertura dei lavori di Montecitorio, come se non fosse bastata la vergognosa pagina di ieri, il caos. Alla ripresa dell’esame sul processo breve, moltissime le assenze tra i banchi della maggioranza. Arriva il soccorso dei ministri costretti ad abbandonare in fretta e furia il Consiglio dei ministri. In nessuna democrazia occidentale i ministri di un governo riunito lasciano precipitosamente la riunione per votare il processo verbale della Camera dei Deputati in soccorso della maggioranza. Così come, in nessuna democrazia occidentale, il ministro degli Esteri Franco Frattini si trattiene l’intera giornata a votare a Montecitorio mentre l’Europa è sconvolta dalla crisi libica. I ministri giungono di corsa, trafelati. Il ministro Brambilla vacilla sui suoi tacchi 14 mentre la Carfagna gingilla sulle sue ballerine con calma partenopea, giungendo per ultima. Dopo sei minuti d’attesa, il presidente Fini chiude la votazione ed è rissa di nuovo. Il governo va sotto sull’approvazione del processo verbale che registrava il vaffa del ministro La Russa all’indirizzo di Fini, la terza carica dello Stato. Il governo è in preda ad una crisi isterica. Il ministro Alfano, in spregio del parlamento, getta verso i banchi la sua tessera: si deve dimettere. Un comportamento inqualificabile per il quale questa mattina, alla ripresa dei lavori, ho chiesto al ministro in Aula di chiedere scusa, ricevendo, per tutta risposta, una risata beffarda. Ho consegnato il tesserino di Alfano ai commessi chiedendo che l'Ufficio di presidenza di Montecitorio prenda provvedimenti contro le intemperanze del ministro della Giustizia. Dai banchi della maggioranza vola un giornale verso il banco della presidenza della Camera e colpisce Gianfranco Fini su un braccio. Niente di tutto questo è mai accaduto nell’Aula di Montecitorio e ve lo raccontiamo in presa diretta visto che i mezzi di informazione asserviti al padrone non vi racconteranno quello che è accaduto oggi. Sono due giorni di ordinaria follia. Ieri, il presidente del Consiglio, a Lampedusa, ha messo in scena la più grande boutade clownesca della storia, mentre tutti i suoi ministri erano in Aula per garantirgli l’approvazione del processo breve. Il ministro La Russa, in cerca di visibilità, gli ha rovinato la festa, dando vita ad una delle pagine più vergognose del Parlamento: un bel vaffa alla terza carica dello Stato. Il premier “la qualunque” è andato a Lampedusa, ha promesso ricchi premi e cotillon, ha comprato una villa da 4 milioni di euro, ha promesso meno tasse, alberi e un casinò. Così, il capo del governo nasconde lo scandalo degli immigrati con le false promesse, confermandosi straordinarie capacità di piazzista. Noi continueremo la nostra battaglia per impedire il colpo mortale alla giustizia.