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MONTECITORIO, ORE 11: IN SCENA IL CABARET!

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Quella in scena oggi in Parlamento è una farsa napoletana, recitata dai peggiori attori che vi siano in circolazione, poco convincenti e credibili. Come nella miglior tradizione del teatro di Scarpetta, maestro nel fondere elementi della pochade francese e della farsa napoletana, dopo una girandola di equivoci, corna, colpi ad effetto, intrighi di palazzo, arriva il lieto fine. Anche per Berlusconi, arriva il finale scoppiettante, con una maggioranza più coesa che mai. Solo che Berlusconi non è Feyadeau, non è Scarpetta e non siamo a teatro. La montagna di bugie che il presidente del Consiglio ha raccontato al Paese stanno venendo al pettine. La verità è che la maggioranza non esiste più. La Lega è già in campagna elettorale, Fini e Berlusconi sono più divisi che mai e aspettano ormai solo il momento giusto per infilzare il nemico. Ma l’agonia di questa maggioranza sta diventando l’agonia di questo paese. Sono degli irresponsabili perché hanno una sola preoccupazione: rimanere ben saldi in sella al potere, per mettersi al riparo dai propri guai e ne hanno da vendere. Il sipario si sta per chiudere e non vi è traccia di divertimento in questa farsa, ma solo colossali fallimenti. Questo governo non ha meriti, solo demeriti. Primo colossale fallimento è quello sul fronte della politica economica, dove non vi è traccia dello spirito riformatore di cui Berlusconi si è riempito la bocca anche oggi in Aula. Non vi è ripresa economia, le nostre imprese sono allo sbando, le nostre famiglie, soprattutto quelle monoreddito, sono soffocate. E non lo dice Massimo Donadi o Antonio Di Pietro, lo dice Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, lo dice l’Istat. I rifiuti sono tornati in pompa magna a riempire le strade di Napoli e della Campania, nonostante il Governo si sia vantato per due anni e mezzo di averli fatti sparire per sempre. In realtà, erano nascosti sotto al tappeto, in mano alla camorra che sui rifiuti ci campa e continua a spadroneggiare. Il Sud ed il Mezzogiorno è abbandonato da questo governo ma viene usato spregiudicatamente come bacino di voti. In due anni e mezzo la questione morale ed il livello di corruzione nella classe dirigente e di governo espressione di questa maggioranza ha portato alle dimissioni di un ministro, Scajola, due sottosegretari, Brancher e Cosentino, mentre il numero due del partito dell’amore, Verdini, è ancora in sella nonostante le accuse che pendono sulla sua testa. Da 146 giorni il Paese attende ancora la nomina di un ministro dello Sviluppo economico, ministero di fondamentale importanza strategica in un momento di crisi economia come questo. L’interim rimane intestato a Berlusconi, per avvantaggiare le sue reti Mediaset. Sul fronte della lotta alla criminalità, il governo si è intestato il merito degli arresti di criminali, mafiosi e camorristi, frutto dello straordinario lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, ma non è in grado di sciogliere comuni infiltrati dalla mafia, come Mondragone o Fondi o di cacciare i mafiosi o i camorristi che siedono al governo o in Parlamento. Sul fronte immigrazione, hanno messo in atto una politica patetica razzista e xenofoba e di totale asservimento ai paesi con i quali Berlusconi fa affari. La vicenda di Gheddafi ne è la prova lapalissiana. Si comprano parlamentari come al mercato delle vacche. Si promettono soldi, ponti d’oro, rielezione sicura, poltrone e posti al sole, senza nessuna moralità, in totale disprezzo dell’etica pubblica. Potranno tentare di rimanere in vita questo governo e questa maggioranza con tutti gli artifici di cui sono capaci. Ma la verità è che il sipario è già sceso da un pezzo su questa sceneggiata napoletana, la peggiore di tutti i tempi. Su Berlusconi sta calando il sipario della storia.