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GLI AZZURRI GIA' IN VANTAGGIO

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Pronti… via! Partiti. I mondiali di calcio si sono aperti al ritmo del waka waka di Shakira. Sarà il caldo, sarà la tensione politica accumulata in quest’ ultimo pesantissimo periodo, sarà che è un bel week end, ma oggi voglio parlare di argomenti leggeri. Tra legge bavaglio, manovra, aumento dell’età pensionabile per le donne, censura in Rai, taglio delle province, il livello dello scontro politico è stato al calor bianco. Così, tanto per distrarmi, voglio parlare di calcio. Pur non essendo un esperto (non sono tra i milioni di Ct che vorrebbero fare la formazione al posto di Lippi) mi ha colpito la decisione dei nostri calciatori nazionali di devolvere parte degli eventuali premi alla fondazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Gli azzurri hanno segnato il primo bellissimo goal di questi mondiali. E hanno risposto con stile alle polemiche. Hanno dimostrato di non essere solo calciatori bravissimi, ma anche veri ambasciatori italiani nel mondo. Senza feluca ma con la storica e gloriosa maglia azzurra. Hanno dato una risposta seria a chi li ha tirati in ballo per farsi un po’ di pubblicità e per distrarre l’opinione pubblica dal peso di una manovra ‘lacrime e tagli’. La scorsa settimana il ministro Calderoli aveva proposto di tagliare gli stipendi dei calciatori. Certo, alcune cifre sono offensive di fronte alla povertà diffusa nel Paese, ma quello che di sbagliato contiene la proposta del ministro è la demagogia, il facile populismo. Tagliare lo stipendio dei calciatori non serve ad affrontare la crisi economica e poi i primi a dover dare l’esempio sono i politici. Iniziamo noi. C’è ancora tanto da fare per ridurre sprechi e  privilegi. Dare i premi alla fondazione per l’unità d’Italia ha ancor più senso dopo la ridda di dichiarazioni scandalizzate nei confronti di Marchisio che, secondo alcuni, avrebbe storpiato l’inno aggiungendo ‘ladrona’ alla parola Roma. Non sappiamo se sia vero e dopo questo gesto non ci interessa più. Chi sbraita ogni giorno per dividere il Paese, geograficamente, ma anche culturalmente e socialmente, prenda esempio dagli azzurri. Forza Italia, pardon…, forza azzurri.