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FLORES D'ARCAIS, LO STATISTA DEGLI STATISTI

C'è una bella notizia, sempre che si tale, per gli elettori e simpatizzanti della sinistra italiana. Passano gli anni, cambiano i governi, si chiudono interi cicli storico-politici, mutano i quadri politici ma gli elettori e simpatizzanti della sinistra possono dormire sonni tranquilli. Perchè, a sinistra, quello che non cambia e non cambierà mai è l'altissima concentrazione di statisti illuminati, che non conosce pari in nessun altro partito d'Italia e forse anche del mondo. In Italia, a sinistra, c'è una nutrita schiatta di statisti illuminati, intellettuali, liberi pensatori, filosofi che un giorno si svegliano al mattino, sentendo dentro di se forte e vivo il pulsare del germoglio vivo della nuova leadership della sinistra italiana, che traghetterà le umane sorti della sinistra verso il grande sol dell'avvenire, verso le progressive sorti del socialismo. Solo in Italia e solo a sinistra c'è tale concentrazione di statisti-intellettuali-filosofi che, mentre Berlusconi si accartoccia su se stesso e il centrodestra è allo sbando che più sbando non si può, invece di andare all'attacco e capitalizzare la sindrome di deficienza del nemico, sentono l'irrefrenabile e incontenibile bisogno di parlare di questione morale a sinistra e di fare le pulci a sinistra. Lo statista degli statisti illuminati è Paolo Flores D'Arcais che, mentre Berlusconi è accartocciato su se stesso, a terra sommerso dai rifiuti di Napoli, non trova niente di meglio da fare o dire che rimproverare a Tonino di taroccare un questionario, che D'Arcais stesso ha messo su quatto quattro nella notte di Natale e che, quando il risultato non gli è piaciuto più, tomo tomo quatto quatto l'ha reso inaccessibile. Fermate la democrazia, convocate il congresso - a che titolo lo chieda poi non si sa ma d'altronde gli statisti tutto possono - Tonino ha taroccato il sondaggio. Sarà che io non sono uno statista ma a questo gioco fatto di nulla ho deciso di mettere la parola fine, continuando a fare quello che ho fatto fino ad ora, ovvero, lavorare nel partito e per il partito, girando su e giù l'Italia per provare ad immaginare e a costruire un'idea nuova di Paese, tenendo a mente le parole che oggi Bruno Tinti ha scritto su il Fatto quotidiano a proposito di morale e moralizzatori. Lascio, dunque, agli statisti della sinistra il compito di traghettare le umane genti verso approdi migliori, quegli approdi fumosi e distanti ma che salveranno l'umanità. Il sottoscritto, da oggi, torna a fare politica da umile manovale. Lavorerò assiduamente perchè molte sono le questioni in ballo. Lavorare per mandare a casa Berlusconi e per rinsaldare il centrosinistra. Ma soprattutto per attrezzare Italia dei Valori ad affrontare un quadro politico nazionale in forte cambiamento. Non so se lo statista degli statisti e tutta la schiatta di statisti-intellettuali-filosofi che pullula a sinistra se ne sono accorti ma è in atto una trasformazione frenetica del quadro politico ed il confronto in futuro si giocherà su terreni nuovi ed il sottoscritto non ha nessuna intenzione di restare a guardare.