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SARKOZY E CAMERON EROI, SILVIO TRA ESCORT E LATITANTI

 Sarkozy e Cameron in Libia, a farsi incoronare 'liberatori' del popolo libico (e a garantire a Francia e Gran Bretagna un posto al sole nello schacchiere mediterraneo), Berlusconi a occuparsi di escort e di amici latitanti. La differenza tra l'Italia e gli altri paesi occidentali è tutta qua. E, per carità di patria, taciamo su presunte intercettazioni in cui il capo del governo italiano definisce la Merkel in modo irriferibile ed irripetibile. Col rischio di provocare una crisi diplomatica e di far irrigidire la Germania, il che, mentre alla Ue si discute del salavataggio dell'Italia, non è proprio il massimo. Intnto l'Italia, secondo Confindustria, non cresce da più di dieci anni. Un Paese paralizzato, bloccato, immobile. Fotografia inquietante e drammatica di un status quo molto pericoloso. In questi giorni in Parlamento sia il Pd che l'Udc hanno mostrato, col voto contrario sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata da Idv, di non volere le elezioni anticipate. Sostengono che in questa situazione sia pericoloso andare a elezioni e restare senza governo. Posizione legittima, per carità, ma fallace, sbagliata. E' proprio il contrario: solo un nuovo parlamento e un nuovo governo possono tirare l'Italia fuori dalle secche e farla veleggiare verso approdi migliori e più sicuri. Le urne sono la soluzione migliore, con una nuova legge elettorale, che restituisca potere di scelta ai cittadini e la tolga alle segreterie dei partiti, che hanno portato in parlamento alcune persone inqualificabili. Ma cosa serve più di tutto quel che è successo e sta succedendo per capire che Berlusconi e il suo sgangherato governo non possono restare un istante di più alla guida del Paese? Ho la sensazione che gli altri partiti dell'opposizione stiano aspettando la fine del governo per consunzione, per logoramento. Aspettano che si cuocia da solo nel suo stesso brodo e pazienza se così si arriva alla scadenza naturale della legislatura, nel 2013... Sarebbe un errore drammatico. Non per noi, non per l'opposizione, ma per gli italiani, per le imprese, per i lavoratori, per le famiglie. Non si può più aspettare è il momento di agire.