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SIAMO ALLA "CANNES DEL GAS"

 

'Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia e' la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''. Chi l’ha detto? Re Silvio, ieri, in conferenza stampa durante il G20 di Cannes. Chissà perché, allora, ci ritroviamo commissariati, come la Grecia. Né più né meno. Il commissariamento è un altro schiaffo all’Italia. La ragione? Per l’Europa il nostro paese ha un governo fantoccio. Se la sorveglianza speciale nei confronti dell'Italia fosse una decisione europea saremmo in presenza di un fatto molto grave, che dimostrerebbe la totale mancanza di credibilità del governo sulla scena internazionale e l'assenza di fiducia nei suoi confronti. Se, al contrario, fosse stata una richiesta italiana, il fatto sarebbe ancora più grave, perché certificherebbe l'ammissione di Berlusconi, ad un vertice importantissimo, di non essere in grado di governare e portare l'Italia fuori dalla crisi. In ogni caso e' un fallimento, la cui responsabilità e' interamente di questo governo, incapace e poco credibile.

E come se tutto questo non fosse già abbastanza, ieri mattina in conferenza stampa il presidente del Consiglio è tornato al suo sport abituale, ovvero, mentire. Ieri, infatti, durante il G20 a Cannes, ha detto che il governo ha portato a conoscenza delle opposizioni il documento consegnato all’Unione europea. Probabilmente si riferiva alle opposizioni interne alla coalizione di governo perché Italia dei Valori, pur essendo parte integrante e forte dell’opposizione, non ha mai ricevuto nessuna lettera. Siamo alla Cannes del gas: la magistrale sintesi di Vauro che per un giorno prendo in prestito.

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GENOVA, 4 novembre 2011, ore 14.45 . Morti incomprensibili, morti ingiusficabili, morti atroci. Capire le ragioni e rimuovere le cause per le quali in questo Paese si muore ancora, dopo quarant'anni, per piogge eccezionali è dovere delle istituzioni e della politica. Da domani, ci interrogheremo e chiederemo i tanti perchè che assillano le nostri menti e soffocano i nostri cuori straziati. Janissa, Shpresa, Gioia, Angela, Serena, Evelina: oggi, è il giorno del lutto, del silenzio, del rispetto Oggi, è il giorno in cui un intero Paese si stringe intorno ad una intera città e ai suoi abitanti.

IL CAVALIERE DIMEZZATO E LA MANOVRA INESISTENTE

Il Cavaliere dimezzato vara la manovra inesistente. Sembra un titolo di Calvino, è invece la fredda cronaca di quanto avviene a Palazzo Chigi. Dopo giorni di consultazioni e di riunioni questo governo sgangherato ha approvato un maxiemendamento pieno di nulla. Non ci sono misure in grado di incidere positivamente sul bilancio dello Stato e di rilanciare l’economia. Berlusconi e Tremonti (ormai ai ferri corti da mesi) si presenteranno al G20 con una cartellina piena di fumo. Della già fumosa lettera all’Europa, più simile alla letterina di un bambino a Babbo Natale che a un documento economico, resta poco, solo tre punti marginali. Ancora una volta questo governo sceglie di non scegliere e di lasciar andare allegramente il Paese alla deriva, mercé della grande speculazione finanziaria internazionale. Un governo inetto sostenuto da una maggioranza lacerata, incapace di affrontare l’emergenza. La barca Italia è nella tempesta, ma il comandante e gli alti ufficiali son chiusi nella cabina di pilotaggio un po’ a brindare un po’ a litigare. Troppo abusata l’immagine del Titanic per essere originale, ma comunque efficace. Qui bisogna agire subito, perché l’iceberg si profila all’orizzonte. Serve una manovra immediata per evitare l’impatto, o sarà naufragio. E non può essere Berlusconi a farla, non ne è capace. La lenta agonia di questo esecutivo rasenta lo strazio e non può durare perché rischia di trasformarsi nell’agonia dell’Italia. E Berlusconi non è l’Italia. Il cambiamento in tempi brevissimi è necessario e inevitabile. Nel giro di pochi giorni l’Italia dovrà essere in grado di trovare l’ alternativa di governo. Intanto si profila un appuntamento importante: martedì 8 novembre può essere lo snodo della legislatura. Si vota alla Camera il rendiconto generale dello Stato, quello su cui il governo è già andato sotto e che mise a rischio la permanenza di Berlusconi a Palazzo Chigi. E’ un voto importante, quasi una fiducia. Lì Berlusconi dimostrerà se può contare su una maggioranza solida come dice (ma che non c’è), se può contare su una maggioranza anche di un voto o se non ha proprio i numeri. In quest’ultimo caso le conseguenze politiche sarebbero evidenti. Ma già circola la voce che il coordinatore del Pdl Denis Verdini stia tentando di avvicinare e ‘acquistare’ deputati. O di recuperare i ‘dissidenti’ del centrodestra. Un film già visto, e molto brutto. Repubblica scrive che all’ufficio di presidenza del Pdl di ieri, Verdini ha detto ‘ce ne freghiamo di quelli, abbiamo già dieci pronti a venire con noi’. Quelli di cui se ne frega Verdini sono i 6 deputati pidiellini che hanno firmato la lettera contro il premier chiedendo un nuovo governo. I dieci? Mistero. Abbiamo già presentato esposti sulla compravendita di deputati e anche stavolta lanciamo un allarme. Questi signori hanno già insultato le istituzioni trasformando Montecitorio in un mercato delle vacche e hanno trasformato la politica in mercimonio. Terremo la guardia alta, vigileremo, ma abbiamo anche la sensazione che stavolta non riusciranno a comprare i voti. Anzi, sarà dura arrestare la fuga dal Pdl e da questa maggioranza ormai alla fine della sua esperienza di governo. Le suadenti offerte di Verdini, che hanno tenuto in piedi Berlusconi sin dal 14 dicembre scorso, non basteranno. Siamo alla fine della fiera.