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NIENTE RUBY, SIAMO INGLESI!

Pubblico uno schetch del comico inglese Charlie Brooker, che durante il suo programma 10 O'Clock Live ha cercato di spiegare agli inglesi il caso Ruby. Mi sono chiesto, cosa succederebbe ad un comico italiano se facesse le stesse identiche battute su un qualsiasi canale televisivo italiano? Di una cosa sono sicuro, tutto il mondo ci ride dietro. A casa nostra, invece, succede ben altro. L’ultima è abbastanza ridicola. La Rai ha impedito la messa in onda di una serie di spot (il primo previsto domenica 6) sul documentario ‘Silvio Forever’. Una video biografia non autorizzata su Silvio Berlusconi…Viene da pensare che la Rai ora censura non solo le notizie politiche scomode, ma anche la commedia all’italiana. ‘Silvio Forever’, da quanto si legge, infatti, ricorda più una storia da commedia all’italiana, filone trash pecoreccio naturalmente, che non una vicenda politica. E’ un po’ come censurare Alvaro Vitali. Ironia a parte siamo di fronte all’ennesima decisione illiberale e censoria da parte di una dirigenza sempre più prona ai voleri di Berlusconi. Gli autori del documentario sono di grandissima qualità (Roberto Faenza, Filippo Macelloni, porta le firme anche di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo) e sicuramente tale sarà anche il loro prodotto. Ma la Rai, ormai da troppo tempo, è diventata, salvo qualche eccezione, un’appendice di Mediaset. Tanto che si parla spesso, in termini politici e giornalisti, del duopolio Raiset. Berlusconi è al tramonto, ma combatterà duramente prima di cedere il passo. Per questo c’è il rischio di una ulteriore militarizzazione del servizio pubblico televisivo, di una ulteriore stretta sulla libertà d’informazione e di qualche altro giro di vite contro il pluralismo. Basta, la misura è colma. Ora tutte le forze democratiche di questo paese devono far sentire la propria voce per liberarci finalmente di questo bavaglio.