Taggati con: commissione parlamentare d’inchiesta su Appaltopoli

CHI E’ CORROTTO DEVE FARE LA VALIGIA

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Questa mattina ho partecipato a “Repubblica tv”, dove ho ribadito la mia proposta di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta, da affiancare e non sovrapporre a quella della magistratura, per far luce sul sistema gelatinoso degli appalti ed degli intrecci perversi tra affari e politica. Perché una commissione parlamentare d’inchiesta? Sono convinto che ha ragione l’on. Bocchino quando dice che non è alle porte una nuova Tangentopoli. Una nuova Tangentopoli, infatti, non è alle porte, è entrata comodamente in casa e si è seduta sul divano. Non è certo entrata in casa del signor Mario Rossi, che ogni mese paga la sua bella rata di mutuo e porta avanti con sacrificio tutta la famiglia. Non è entrata in casa della signora Maria Bianchi che la casa se l’è comprata con i sacrifici di una vita, cui non è capitata la fortuna che qualcuno, a sua insaputa, le abbia pagato metà appartamento vista Raccordo Anulare. E’ entrata nelle case dei vip, nei condomini di lusso, negli ammezzati e negli attici della Roma che conta. E’ entrata nelle stanze del potere e in quelle dei bottoni e, in cambio di milioni di euro a vantaggio dei soliti imprenditori che si sono aggiudicati appalti milionari, ha distribuito prebende e favori ad alti funzionari di Stato e ministri. Qui non siamo più di fronte a fatti personali, a persone che si sono lasciate corrompere. Non siamo più solo di fronte ad un imprenditore, Anemone appunto, che ha fatto affari con le emergenze della protezione civile. Siamo di fronte ad un vero e proprio sistema, ad una cricca, composta da imprenditori senza scrupoli e funzionari disonesti che hanno gestito il sistema degli appalti pubblici in una situazione di totale anormalità rispetto alle regole del libero mercato. Le indagini stanno rivelando un imprenditore i cui tentacoli sono arrivati fino ai piani alti della pubblica amministrazione. E’ per questo che ribadisco la necessità di una commissione che indaghi a tappeto sulle rendite patrimoniali, bancarie e finanziarie di tutti i ministri che si sono succeduti dal 2001 ad oggi. Difficile che ciò accadrà mai. Questo governo è diviso ormai in fazioni, assorbito da una parte dalle leggi ad personam di Berlusconi dall’altra da quelle della Lega, ovvero, quel federalismo che non nascerà mai, mentre ci vorrebbe un Governo forte capace di portare l’Italia fuori dalla crisi. O si mettono al lavoro con senso di responsabilità o è meglio tornare al voto.