Taggati con: compravendita deputati
MOFFA PEGGIO DI DE PRETIS
Manifestazione Idv davanti a Montecitorio contro la compravendita dei parlamentariC’è del marcio in Parlamento. Il degrado raggiunto dalla politica italiana ormai non ha più limiti di decenza. Si è arrivati alla compravendita di deputati ed in questo clima mefitico è nato un nuovo ruolo di prestigio: il piazzista di parlamentari. L’ultimo è Silvano Moffa, ex finiano di ferro, ex coordinatore del gruppo Fli, poi passato con Berlusconi, per il quale ora sta cercando di acquisire altri deputati. Questi piazzisti sono poco appariscenti, figure anonime, grigi travet che si aggirano nei luoghi del potere con fare circospetto, ma con fare amichevole… Trattano, offrono posti, e, credo, anche altro. Abbiamo già spiegato come avviene in un altro post. A nostro avviso ci sono gli estremi per la corruzione e per questo abbiamo presentato un esposto alla magistratura. C’è un’indagine in corso, vedremo. Insomma, questi figuri sono gli animatori ed i protagonisti di un vergognoso mercimonio, l’unico mezzo che ha Berlusconi per mantenere una raffazzonata e posticcia maggioranza in Parlamento. Di fronte a tutto questo, il trasformismo di Agostino De Pretis, presidente del consiglio nel periodo post-unitario che governava indifferentemente con la destra e la sinistra storica, è un esempio di rettitudine politica. E’ tale lo squallore di quel che sta accadendo che non ci sono parole per esprimere lo sdegno ed il disgusto. Una cosa, però, voglio dirla. Tempo fa, dopo il tradimento di Razzi e Scilipoti, dissi che avrei messo la mano sul fuoco sulla fedeltà e sull’onestà dei deputati del gruppo Italia dei Valori. E lo ribadisco anche oggi, nonostante molti giornali stiano facendo dell’ironia su questa frase. Lo dico anche a Moffa che cita Italia dei Valori tra i gruppi che perderebbero parlamentari. Di certe affermazioni si dovrebbe vergognare, così come del ruolo di piazzista che sta ricoprendo. Se cita Idv evidentemente è un piazzista scadente. Chiudo per ribadire quel che ha già detto Di Pietro: i casi di Razzi e Scilipoti, è inutile negarlo, ci hanno addolorato, ma c’è anche una piccola e magra consolazione: con loro si son portati via anche il ‘marciume politico’ che c’era nel partito.



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