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L'ESTATE DELLA VERITÀ
Sulla "Stampa" di ieri, Massimo Gramellini faceva un'analisi di come il "cazzeggio" mediatico politico sia stato spazzato via dall'austera serietà che il momento di crisi impone. Analizzava il modo, brusco quasi, in cui gli eurobond hanno preso il posto del bunga bunga. Gramellini fa, come sempre, un'analisi attenta ed intelligente che, senza critiche troppo esplicite, dà la misura di ciò che è stata la politica in questi anni di governo Berlusconi e, a leggere con attenzione, trae tutte le amare conseguenze di una realtà che pure esisteva, ma che il governo del bunga bunga e dell'ottimismo spinto e forsennato ha tentato di tenere nascosta ai cittadini. Il Parlamento ha passato settimane e settimane a discutere sterilmente di questioni personali del premier, con le opposizioni, Italia dei Valori in primis, che tentavano di puntare il dito su quelli che erano e sono i veri problemi del Paese e il governo, Berlusconi e Tremonti in testa, che continuavano a dire che la crisi si sarebbe superata senza grosse difficoltà e che l'Italia non era messa poi così male. Ora che la realtà ha presentato il suo conto ed anche il Cavaliere in persona ha dovuto ammettere la gravità del momento, con tanto di esternazioni degne di melodramma, la constatazione che si è tornati alla serietà nel dibattito è d'obbligo e verrebbe quasi da sentirsi sollevati, se non fosse per il fatto che il tutto si è verificato con grave ritardo, tanto da sbattere in faccia ai cittadini improvvisamente una verità che si auguravano meno nera. Ma questa è la politica delle frottole, quella nella quale il governo Berlusconi è numero uno, la trita e ritrita politica dei cieli azzurri e dei bambini sorridenti. Ora che i cieli sono oscurati da nuvoloni neri, che la stampa, anche quella politica, è tornata ad occuparsi di argomenti seri, lasciando finalmente da parte i festini di Berlusconi, ora che proprio non c'è più spazio per le bugie, cosa farà il signor Cavaliere? Intanto cerca di mettersi a posto la coscienza nei confronti degli italiani e di rabbonire i suoi elettori in particolare, urlando alla necessità di modifiche nella manovra. E dopo, mi chiedo, cosa gli rimarrà da fare? Dopo che si sarà bruciato anche le ultime cartucce dal fucile delle bugie che così bene sa manovrare, come si regolerà? Il nostro augurio è che, almeno quando si troverà all'ultimo degli angoli, abbia quel minimo di senso di responsabilità che non ha mai dimostrato e si ritiri in buon ordine, ammettendo, una volta per tutte, che la sua epoca è finita e lasciando un'Italia economicamente, moralmente e istituzionalmente zoppicante a mani più competenti.



NUOVO SCUDO? OGNI OCCASIONE E' BUONA




IL DOPPIO FALLIMENTO DEL GOVERNO




L’ARTE DELLA TOPPA PEGGIORE DEL BUCO
FiduciaHa descritto un mondo che non c’è, mentre il paese reale ogni giorno manda in onda la sua protesta. Ha dato tutta la colpa all’eccessiva burocrazia, alla giustizia e all’evasione fiscale se la nostra economia non cresce come quella degli altri paesi europei. Ha parlato di una maggioranza coesa ma che in realtà non c’è, perché è rabberciata, comprata a suon di prebende e poltrone. Ha sostenuto che il suo governo è l’unico in grado di garantire la governabilità del Paese in un momento difficile. Peccato che siamo mesi, tanti, troppi, che non ci si occupa di un provvedimento serio in questo parlamento. E’ una settimana che discutiamo di spostare i ministeri al Nord, con la pantomima finale dello pseudo accordo raggiunto ieri in maggioranza, mentre il paese sta soffocando in una crisi senza precedenti. Ha annunciato un programmino, ino ino, senza futuro, né mordente, due o tre cosette giunto per sbarcare il lunario e sopravvivere qualche giorno in più: una riforma fiscale che non ci sarà mai, una riforma della giustizia che semmai dovesse conoscere la luce metterebbe in ginocchio la legalità in questo paese. Ha lanciato un osso di qua e uno di là, tanto per placare gli appetiti di chi si è venduto e non è stato ancora accontentato, per placare gli appetiti della Lega che abbaia, tanto, ma alla fine per ordine di Bossi non morde. Questo è il presidente del Consiglio andato oggi in onda a Montecitorio: un’assurda e patetica pantomima. Il problema non sono le incrinature tra Berlusconi e la Lega. Le spaccature tra i due maggiori partiti del centrodestra sono evidenti e non basteranno i giri e i ricami per ricucirle o metterci le toppe. Il problema è che Berlusconi e anche la Lega sono in rotta con il Paese. Tra elezioni amministrative e referendum hanno preso parecchie sberle e, come i pugili suonati, sono alle corde. Lo ha detto Bossi a Pontida: bisogna mandare giù i rospi perché se si va al voto oggi il centrosinistra vince. Chi dice che stare a palazzo Chigi non è un onore ma un grandissimo sacrificio, risparmi agli italiani ulteriori perdite di tempo. Mandateci a votare: l’alternativa c’è, lo ha detto Rosy Bindi oggi in Aula, e fa paura, aggiungo io!



CRISI, NESSUNO INGOI LA POLPETTA AVVELENATA DI TREMONTI




BERLUSCONI HA MENTITO. ECCO LE PROVE
Silvio Berlusconi
Vi ricordate la pubblicità della Porche 911, quella della reclame da 0 a 100 in 3,4 secondi? Potrebbe essere lo spot di questo governo che, in meno di 24 ore, è passato da “va tutto bene madama la marchesa” al “rischio Grecia” annunciato dal sottosegretario Letta. Una accelerata, anzi una brusca sterzata, che la dice lunga sulla credibilità, sulla competenza e serietà di questo governo. La verità è finalmente venuta a galla. La situazione è drammatica, i conti sono allo sfascio. Per reperire i 24 miliardi dell’anticipo della manovra economica il governo annuncia sacrifici per tutti, almeno sulla carta. Poi si sa che con Berlusconi i furbi la faranno franca e gli onesti pagheranno per tutti. Per due anni e mezzo ci siamo dovuti sorbire il falso e retorico ottimismo del presidente del Consiglio, quello che “va tutto bene”, “la crisi non ci sfiora”, “l’economia italiana è in ripresa”, insieme agli insulti nei confronti dell’opposizione, a suo dire menagrama, disfattista e affetta da pessimismo cosmico. Ora si scopre che avevamo ragione, che loro erano i grilli e noi le cicale, che per due anni e mezzo hanno raccontato balle al Paese. Per due anni e mezzo sono rimasti a guardare, mettendo in campo ridicole misure tampone, senza interventi strutturali e di ampio respiro. Ora, se la responsabilità politica avesse ancora un senso e fosse ancora di moda in questo Paese, chi ha mentito, chi ha raccontato bugie colossali e chi oggettivamente ha fallito, dovrebbe andare a casa. Ma siccome questo, politicamente parlando, è il paese del sole e del mare, governo e maggioranza fanno l’unica cosa che sanno fare: appellarsi al senso di responsabilità dell’opposizione. E’ chiaro che Italia dei Valori ci sarà, per senso di profonda responsabilità e per risparmiare ai cittadini e alle famiglie ulteriori indicibili sacrifici. Presenteremo le nostre proposte, la contromanovra dell’IdV, basata su una seria lotta alla speculazione e all’evasione fiscale, che faccia pagare finalmente chi non ha mai pagato, chi ha usato lo scudo fiscale di Tremonti per arricchirsi ulteriormente, e risparmi le fasce medie e più deboli di questo paese. Ma prima di ogni altra cosa, siccome il presidente del Consiglio ha mentito al Paese, gli chiediamo di venire in Parlamento, di metterci la faccia e di dire che la crisi c’è e che il governo ha sbagliato. Altrimenti, vadano a casa!



L’OTTIMISMO NON E' IL 'PROFUMO DELLA VITA'



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