Taggati con: Elio Germano

NESSUNO TOCCHI LA DANDINI E LA BIGNARDI!

 

Daria Bignardi e Serena Dandini, entrambe donne, ovvio, entrambe conduttrici. Entrambe signore della tv, con ottimi ascolti, diverse ma ugualmente brave. La prima, Daria, è stata cancellata da Rai2, dove conduceva l’Era glaciale con eccellenti ascolti. Se ne è andata senza rumore, con stile, qualche mese fa per colpa di Paperino. Si perché, il 4 dicembre del 2009, la Rai ha deciso di non mandare in onda la puntata registrata de “L’Era glaciale” ed i telespettatori, per motivi tecnici, gli stessi motivi tecnici che hanno costretto Elio Germano a fare la spigola nell’acquario al tg1, si sono ritrovati le avventure di Paperino al posto della Bignardi. Di quale delitto si era macchiata la signora Bignardi? Durante la registrazione dell’intervista a Morgan, che avrebbe dovuto andare in onda proprio quel 4 dicembre, il cantante aveva detto che il problema della Rai dipendeva da Berlusconi che aveva vinto e piazzato i suoi. La verità, né più né meno. Lei non ci ha pensato su. Due minuti dopo Paperino, ha chiamato i suoi avvocati e ha chiesto loro di adoperarsi per rescindere il contratto con la Rai. Detto fatto. Nessuno si è stracciato le vesti, nessuno ha chiesto perché la Bignardi non andasse più in onda, nonostante gli ottimi ascolti e i rientri in termini economici per l’azienda di Stato. Dopo mesi di assenza, la Bignardi torna su La7. Meno male. Era ora. Serena Dandini, invece, sta per sparire. Le bravi conduttrici, evidentemente, sono una razza in via d’estinzione in Rai, o meglio in via di epurazione se il Re lo ordina. Silvio Berlusconi era stato chiaro nelle intercettazioni di Trani. Lo ha ribadito anche in un recente consiglio dei ministri “quel programma pagato con i soldi pubblici si diletta ad avere come unico bersaglio il governo”. Deve sparire, la conduttrice va allontanata. Visto col senno di poi, avrebbe fatto meglio a dedicarsi ai conti pubblici, invece che alla Dandini. Ma le ossessioni del premier, ormai, le conosciamo bene. Sembra che “Parla con me”, la trasmissione condotta da Serena insieme al comico Dario Vergassola, sarà ridotta ad una sola puntata a settimana, a dispetto delle quattro uscite attuali. Nonostante gli ottimi ascolti ed il ritorno in termini economici per la tv pubblica. Lei, per ora, con lo stesso stile della Bignardi, tace. Una prudenza giusta e sacrosanta, tipicamente femminile. Parliamo noi per lei. Il governo tenga giù le mani dalla Dandini. E non solo perché conduce uno dei pochi spazi rimasti di satira intelligente, garantisce ascolti e soldi alla tv pubblica, ma perché contribuisce a qualificare il pluralismo e la stessa offerta editoriale della Rai. Come li garantiva la Bignardi che ora è andata a lavorare per la concorrenza.

SU BUSI E GERMANO CENSURA DI STATO

video: 

“Volevo ringraziare di cuore Daniele Luchetti, il mio regista, Rai cinema e Cattleya che hanno creduto in questo film. Siccome i nostri governanti in Italia rimproverano al cinema di parlare male del nostro paese, volevo dedicare questo premio all'Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l'Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente". Queste parole le ha pronunciare ieri sera Elio Germano, talento italiano, premiato come miglior attore a festival di Cannes per “La nostra vita”. Un j'accuse forte e chiaro nei confronti del governo che ha tagliato i fondi al cinema e del presidente del Consiglio Berlusconi che si è scagliato contro quegli artisti e cineasti che hanno il vizio di raccontare che le cose in Italia non vanno un granché bene, insomma, la verità. Ebbene, se aveste voluto sentire l’attore pronunciare queste parole in diretta, avreste dovuto sintonizzarvi su France1 o Canal plus. Perché al Tg1 di Minzolini, nel servizio di Vincenzo Mollica, Elio Germano è andato in onda muto come un pesce, come una spigola nell’acquario, con la bocca che si muoveva inutilmente, senza emettere un suono. Vincenzo Mollica, il giornalista autore del pezzo, aveva anticipato prima del collegamento come l’attore avesse accolto il premio con una frase polemica. Così, al momento di mandare in onda il servizio, guarda caso è scattato il problema tecnico sulla linea internazionale, neanche si fosse trattato di un collegamento dal Turkmenistan o dal Kazakhstan. Era solo Cannes, Francia, Europa, ragazzi! Da oggi, dunque, la censura al Tg1 si chiama problema tecnico. Ma a metterci una pezza ci ha pensato il conduttore dell’edizione serale del tg. Scusandosi per il problema tecnico ci ha tenuto ha completare il pensiero di Germano, facendo la censura della censura e cioè omettendo la prima parte del discorso dell’attore. Lasciando solo il finale che poteva passare per quello che non era, ovvero, una rampogna bipartisan urbi et orbi “dedico il premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l'Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente”. Al Tg1, dunque, vietato parlare male del governo e di Berlusconi. Basta l’intenzione, basta un sopracciglio alzato o una leggera smorfia della bocca per essere radiati dal direttorissimo. E’ accaduto a Maria Luisa Busi, rea  secondo Minzolini “di dare giudizi usando la mimica facciale”. E’ accaduto a Elio Germano, attore di talento, finito a fare la spigola in video. Siamo al fascismo mediatico.