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La canzone di Marinella ora la canta B.

"Questa di Marinella e' la storia vera...". Spiace citare un grande cantautore e poeta come De Andre' per parlare della segretaria di Berlusconi, interrogata come testimone per tre ore dai pubblici ministeri. In quest'Italia di fine impero succede anche questo. Che la segretaria storica e più fidata del premier venga ascoltata per pagamenti illeciti, per tentativi di estorsione ai danni del presidente del Consiglio. Che peraltro pareva piuttosto in confidenza con gli estorsori a quanto si legge sui giornali. La canzone di Marinella oggi la canta Berlusconi, non più De Andre' o la meravigliosa Mina. Un premier ricattabile e ricattato non puo' essere nocchiere di una nave in difficolta' durante la la tempesta. C'e' bisogno di gente seria e di competenza. Questo governo non dispone ne' dell'una ne' dell'altra. E si vede. La manovra e' diventata una sorta di gioco delle tre carte. Indovina dov'e' il provvedimento? Oggi c'e' domani chissa'. E la Borsa di Milano brucia il 4 per cento...e l'Unione Europea ci tiene di fatto commissariati. Napolitano interviene per chiedere responsabilita' e tempi rapidi nell'approvazione. Lo chiede a maggioranza e opposizione. L'opposizione ha fatto la sua parte, sempre, ma la maggioranza? E' una domanda retorica perche' sappiamo tutti la risposta: la maggioranza e' divisa e senza guida, senza idee e senza progetti. Non e' più nelle condizioni di governare. A questo punto l'unica responsabilita' delle opposizioni e' mandare a casa Berlusconi il prima possibile. In ogni modo (democratico s'intende) perche' l'interesse nazionale deve prevalere su tutto. Anche e soprattutto sugli interessi dei singoli partiti.