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Quei rigurgiti di neofascismo

Rigurgiti di neofascismo nelle piazze, nelle strade, nelle scuole. Tra un mausoleo a Graziani ed un’irruzione dei giovani di estrema destra nei licei romani, va in onda in Italia il revisionismo ‘de noantri’, per dirla alla romana, ma non romanamente.

L’ultimo ventennio (a proposito...) ha contribuito ad impoverire il senso civico degli italiani, non c’è dubbio. Fatti, azioni, gesti e parole che vent’anni fa avrebbero provocato ondate di indignazione, oggi vengono tollerati se non considerati addirittura normali. E così, con la storia raccontata per anni ed anni che tutti sono uguali e che in fondo anche il Fascismo non è stato un male assoluto perché ‘persino i dissidenti facevano una bella vita’ -‘ tutti lavoravano’ - ‘i treni arrivavano in orario’ - ‘hanno bonificato la palude pontina in sei mesi’- ‘Mussolini ha fatto solo l’errore di allearsi con quel pazzo di Hitler’- ‘se non fosse stato per le leggi razziali’ e tante altre sciocchezze di questo tipo, quella spietata dittatura che ha provocato il disastro e milioni di morti, oggi passa per essere buona e in qualche modo sensata.

Si è persa la memoria di una delle pagine più nere (in tutti i sensi) della nostra storia. Se non recuperiamo la nostra storia e non la insegniamo ai nostri ragazzi, recuperandone i valori e la dignità, non avremo il diritto di stupirci di certe cose. Come ho già scritto molte volte, si tratta di una battaglia culturale prima ancora che politica, ma solo la politica può assumersene la responsabilità. A partire dalla scuola, che non può essere massacrata ulteriormente dalla legge di stabilità. Rilanciare la scuola pubblica per restituire senso civico agli italiani. Si può fare. E si deve fare.