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FINI-BERLUSCONI: E’ RESA DEI CONTI SU CALIENDO

Re SilvioRe SilvioGli ultimi giorni dell'impero. E’ showdown tra Berlusconi e Fini. Mi arrivano delle voci (attendibili ed autorevoli) secondo cui il premier è pronto allo scontro finale con presidente della Camera. E la resa dei conti definitiva sarà sulla mozione di sfiducia a Caliendo presentata da noi e dal Pd, che sarà calendarizzata e discussa in Aula mercoledì. La situazione sembra essersi capovolta rispetto a qualche ora fa, quando i rumors dicevano esattamente il contrario. Se fino a qualche ora fa Berlusconi ed i suoi collaboratori erano convinti di dover aspettare l’autunno per cercare di rimettere insieme i cocci della maggioranza, ora pare che abbia prevalso la linea dei ‘falchi’. Magari nel tentativo di andare ad elezioni anticipate. Adesso il pallino è nelle mani della compagine finiana di Futuro e Libertà. Saranno loro a staccare la spina ad un governo che non c’è più o a tenerlo in vita ancora per un po’. Spetta a Fini decidere se cedere all’aut aut di Berlusconi e votare la fiducia a Caliendo o, al contrario, proseguire nelle battaglie di legalità e chiedere le dimissioni del sottosegretario. Se i finiani dovessero scrivere le parole ‘the end’ e mandare a casa un governo delle cricche travolto dagli scandali  guadagnerebbero, da avversari politici, la nostra stima per il coraggio, la coerenza e la determinazione con cui son riusciti a portare nel centrodestra la questione morale. Ma non solo: se votassero con noi la sfiducia a Caliendo, lo scenario politico muterebbe radicalmente. A quel punto potremo guardare con attenzione alle mosse future di una forza politica capace di porre concretamente il tema della legalità in Parlamento. L’era berlusconiana sta per finire e noi dovremo lavorare con chi ci sta per mettere mano a quella legge elettorale che di Berlusconi e del suo sistema di potere è fatta a immagine e somiglianza.

NON REGALIAMO IL PAESE A MISTER P2

  BerlusconiBerlusconiSettimana complessa e difficile quella appena trascorsa, che crea un quadro politico instabile ed incerto. La nascita dei nuovi gruppi parlamentari Futuro e Libertà di Gianfranco Fini sono la rappresentazione plastica di una maggioranza che non c’è più. Noi continueremo, anche la prossima settimana, con il nostro ostruzionismo, finché non riusciremo a squarciare il velo di ipocrisia del governo: o il presidente del Consiglio ci mette la faccia e viene in Parlamento a riferirci se esiste ancora una maggioranza, oppure sale al Quirinale ed annuncia la crisi di governo.A questo punto, si tratta solo di vedere quando e su cosa il governo cadrà e per mano di chi, ma che questo avverrà è circostanza sicura e fuori discussione. Già si intravedono presagi oscuri all’orizzonte. Per quanto ci riguarda, faremo il possibile e anche di più perché questa deflagrazione avvenga il prima possibile, e dal giorno dopo chiederemo nuove elezioni che sono per noi la via maestra.Se poi, e sottolineo cinque volte il se, dovesse succedere qualcosa che ad oggi ha del miracolistico, e cioè che si trovino in Parlamento i numeri per un governo che in pochi mesi riscriva la legge elettorale, bonifichi la Rai da quel manipolo di belrusconiani che l’hanno sequestrata e che riesca addirittura ad approvare una legge sul conflitto di interessi, penso che faremo un grave errore e ci assumeremo una grande responsabilità di fronte al Paese se, pur potendolo evitare, riportassimo l’Italia a nuove elezioni con questa legge elettorale e con questa Rai ad immagine e somiglianza di Mister P2.