Taggati con: gomorra

LA LEGA SALVA COSENTINO E PROTEGGE GOMORRA

La Lega torna alle origini? Caduto l’asse con Berlusconi è tornata la Lega di lotta, quella antisistema che si è affermata nel periodo di tangentopoli, quella che si batteva (a parole) contro la corruzione e il malaffare politico? Macché, non scherziamo. E’ sempre la solita ‘Lega Poltrona’. Ieri è stata determinante in giunta per le autorizzazioni nel rimandare il voto sulla richiesta d’arresto per Nicola Cosentino, accusato dalla procura di Napoli di essere il referente politico della camorra. La Lega ha salvato Cosentino e ha protetto Gomorra. Ieri, nella giunta per le Autorizzazioni, si è consumata una vergognosa e indecente pantomima che ha umiliato il Parlamento. Cosentino, d’accordo con Pdl, Lega e connessi ‘arbusti, ha presentato documenti inutili perché riferiti al precedente procedimento e irrilevanti perché non aggiungono elementi nuovi e tardivi. Depositati al solo scopo di prendere in giro la giunta. A quel punto il nostro rappresentante in giunta, Federico Palomba, ha perso le staffe, ha abbandonato il suo solito aplomb ed ha inveito contro questa mascalzonata politica. Era furibondo. Ancora una volta ci troviamo a dover denunciare l’ennesimo grave atto di discredito gettato sul parlamento, frutto di una fraudolenta commistione tra Lega, Pdl e ‘arbusti’ di quell’area. Il fatto grave è che si è manifestata la chiara la volontà politica di salvare un imputato accusato di gravissimi reati. Altro che legalità, altro che giustizia e lotta alle mafie, qui si è consumato l’ennesimo strappo istituzionale, l’ennesimo atto di arroganza di un potere marcio e malato che ormai è al crepuscolo, ma non se rende ancora conto. Siamo indignati e sconcertati dal comportamento di Lega e Pdl, che hanno siglato un patto scellerato per impedire la decisione e mettere le solite zeppe al corso della giustizia. Un fatto gravissimo, trattandosi di Camorra. Si dovrebbero vergognare, soprattutto i rappresentanti del Carroccio, che sono intransigenti solo a parole. Sarebbe interessante capire se lo hanno fatto per ricucire l’alleanza col Pdl,  se per interessi politici, se perché spaccati al proprio interno. In ogni caso lo hanno fatto e se ne devono assumere la responsabilità politica e morale.

Quei complimenti che indignano

Ieri, poco dopo l'arresto di Michele Zagaria boss dei Casalesi latitante da 16 anni, Nicola Cosentino, ex sottosegretario all'Economia, su cui pende una nuova richiesta di arresto per concorso esterno in associazione mafiosa, per presunti contatti e aiuti al clan dei Casalesi, ha dichiarato: "La cattura di Zagaria è un segnale tangibile di come possiamo estirpare la camorra e ridare ai nostri territori martoriati coraggio e dignità". 

E ancora: "Mi complimento con le forze dell'ordine che ancora una volta hanno dimostrato di essere il fiore all'occhiello della nostra democrazia. Ne approfitto per ribadire la mia piena fiducia, qualora ce ne fosse bisogno, nella magistratura e nella giustizia italiana. In nome di questa fiducia e del rispetto che nutro ho deciso di rimanere in silenzio dinanzi all'ennesimo colpo per permettere che i magistrati siano gli unici miei interlocutori in questa fase. Mi scuso con la stampa e con i cittadini, ma è necessario uscire dal circo mediatico a causa di una parte minoritaria e risibile della magistratura che cerca fama attraverso la mia persona e la posizione politica che i miei tanti elettori hanno voluto conferirmi. E' soprattutto per loro, secondi solo ai miei figli, che andró avanti con forza nella ricerca della verità e di una giusta giustizia". 

La domanda sorge spontanea. Nicola Cosentino non si vergogna neanche un po’ a fare i complimenti alle forze dell’ordine per l’arresto di Zagaria? Le sue dichiarazioni sono surreali e indignano. Chi ha festeggiato l’arresto del boss si ricordi che la lotta alle mafia passa anche per la recisione dei loro legami politici e voti l’autorizzazione all’arresto richiesta dal tribunale di Napoli.