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A CASA COL COPYGATE,AL GOVERNO COL RUBYGATE

Berlusconi - GuttenbergBerlusconi - GuttenbergEra uno dei politici più popolari e promettenti, lanciatissimo ministro di Angela Merkel destinato a brillante carriera. Nel 2007 ottenne il dottorato in legge, con una tesi sul dibattito costituzionale negli Stati Uniti e in Germania. La sua vita politica di ministro scorreva serena e felice quando, all’inizio di quest’anno, il quotidiano liberal Zueddeutsche Zeitung, ha denunciato il ministro Karl Theodor zu Guttemberg di aver copiato la sua tesi di dottorato di sana pianta. E inferno fu per Guttemberg nella civilissima Germania. Dopo gli attacchi della stampa e dell’opposizione, anche la sua stessa maggioranza ha criticato il vil gesto. Così, non solo il promettente e bravo ministro della Difesa ha rinunciato al titolo conquistato con l’imbroglio, ma ieri si è dimesso da deputato e da ministro, perdendo il diritto all’immunità e si è detto pronto a pagare anche penalmente. Caso unico e raro quello di Guttemberg? No. Il ministro degli Esteri francese, Alliot Marie, si è dimessa per una serie di affari poco limpidi della sua famiglia in Tunisia. Il ministro della Cultura svedese, Cecilia Chilo, si è dimessa per aver pagato la baby sitter in nero. Il ministro dell’interno britannico, si è dimessa per aver inserito nel rimborso spese due film porno ordinati dal marito. Il ministro dei Porti e fiumi del Galles del Sud, si è dimesso perché ha usato il suo pc parlamentare per visitare siti porno. Questo accade in Europa. E in Italia? Da noi, più ne fai di cotte e di crude, che il copygate di Guttemberg o i pornazzi per il maritino in confronto sono robe da educande, più sei saldo sulla tua poltrona di ministro, sindaco, sottosegretario, deputato e addirittura presidente del Consiglio. E neanche tacciono per dignità, anzi. Urlano e imprecano contro la stampa comunista, l’opposizione comunista, la magistratura comunista, il presidente della Repubblica comunista, il macellaio e il fruttivendolo comunista. Se Pompei è crollata, la colpa non è di quel ministro della Cultura che ha permesso a quello dell’Economia di  taglieggiare i fondi per il mantenimento dei siti archeologici senza alzare un dito. Se i furbetti di Stato, con i soldi pubblici, ti hanno comprato la casetta di 200 mq vista Colosseo, in Italia ti puoi permettere di dire che non ne sapevi nulla e rimanere a fare il deputato. Se sulla tua testa pendono accuse di collusione con la camorra, in Italia al massimo ti capita la seccatura di dover rinunciare alla poltrona di sottosegretario all’Economia ma non certo a quella di parlamentare. Se in una municipalizzata, hai piazzato parenti ed amici, in Italia non smetti di fare il sindaco, rimaneggi un po’ la Giunta e continui più gagliardo che pria. E infine, last but not least, se sei accusato di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne, di aver corrotto giudici, di aver commesso falso in bilancio, di aver finanziato illecitamente i partiti fai il presidente del Consiglio, ti scrivi e ti fai votare le leggi ad personam, insulti e imprechi contro tutti i comunisti d’Italia che ti rovinano la festa, anzi, i festini, piazzi in tv giornalisti prezzolati che nascondono le notizie agli italiani e resusciti l’immunità parlamentare. Facce di bronzo? Facce da schiaffi? Troppo poco. Ma qui taccio, per decenza.