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IL FASCINO MALEFICO DELL’IMMUNITA’ PARLAMENTARE

Immunità, che bella parola. Suona così suadente alle orecchie sensibili di molti parlamentari…Immunità parlamentare, l’ultima trovata per salvare Berlusconi dai processi. Il più insidioso dei cavalli di troia che la maggioranza sta escogitando per non far processare Berlusconi perché non varrebbe solo per lui naturalmente, ma per tutti i parlamentari italiani. Una sorta di ‘liberatutti’ che esercita un fascino malefico su tanti partiti ed apre crepe persino nell’opposizione. ‘Va beh parliamone, in fondo era già prevista dalla Costituzione’, ‘se ne può discutere alzando il quorum…’, ‘la volontà dei padri costituenti era chiara…’ ed altre amenità del genere. Lo scopo? Ma l’impunità totale, naturalmente. E’ vero che l’immunità era prevista dall’erticolo 68 della Costituzione, ma chi tira in ballo i padri costituenti dimentica di dire che era prevista per impedire che soggetti politici deboli, delle opposizioni, potessero essere perseguitati a scopi politici. Memori dell’esperienza fascista, volevano tutelare i rappresentanti del popolo in casi eccezionali. Una garanzia contro il ritorno dei regimi. Così la intesero, ma poi arrivò la partitocrazia e tutti se ne scordarono, rendendo l’immunità uno strumento di difesa della Casta. Il parlamento non si è mai dimostrato capace di scindere la funzione costituzionale, che andava al di là degli schieramenti politici, dalla difesa di casta. Basti pensare ai casi Cosentino, Matteoli, Bossi, Scajola, solo per citare i casi in cui le camere hanno respinto la richiesta di autorizzazione a procedere. Oggi la situazione è evidentemente inquinata dal ‘fattore B’, ma non solo. La politica dovrebbe fare una seria riflessione su se stessa. I parlamentari godono di privilegi e favoritismi di ogni genere, il parlamento non fa nulla per ridurre i costi della politica e gli sprechi, mentre i cittadini soffrono il peso di una crisi economica gravissima. Chi parla oggi dell’immunità parlamentare come di una priorità, lo vada a spiegare a chi ha perso il lavoro, a chi non  riesce a trovarlo, a chi arranca per arrivare a fine mese. Non è demagogia questa, è, purtroppo, la semplice realtà di un paese che è monopolizzato da Berlusconi e dai suoi processi. Per questo chi, oggi, ha l’insensatezza di tirar fuori dal cilindro la proposta di reintrodurre l’immunità parlamentare, merita il pubblico disprezzo.