Taggati con: iniziativa economica privata

L’ILLUSIONISMO CONTRO LA COSTITUZIONE

 

Oggi alla Camera si discute di una grande rivoluzione liberale, dice il Pdl. Si trovano i fondi che le imprese chiedono? No, acqua, acqua. Si discute di proposte per tagliare i costi della politica? Acqua. Leggi sul rilancio economico, sulle famiglie, sul precariato, sul lavoro? No, acqua, acqua sempre più profonda. La grande rivoluzione liberale di Berlusconi è niente di più che la modifica dell’Art. 41 della Costituzione! E’ questa la cifra politica di un governo che davvero sembra composto da alieni che vivono su un altro pianeta. O da professionisti dell’inganno.

L’Art. 41 recita così:
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Il Pdl, in controtendenza rispetto alla società, al risultato del referendum sull’acqua, vorrebbe togliere i riferimenti al bene comune e all’utilità sociale. Nella realtà dei fatti la modifica non cambierebbe nulla, almeno nell’immediato. E’ il solito ‘modus operandi’ di un governo che punta sull’illusionismo politico e sociale e nel concreto non fa assolutamente nulla. Lo schema, che è sempre lo stesso, è questo: prima condurre una battaglia ideologica sulla necessità di cambiare l’Art.41 della Costituzione, facendo credere ai cittadini che ne deriverebbero immediati e grandi benefici; poi alzare i toni e portare la questione nell’agenda mediatica per farla diventare tema caldo di dibattito. Stavolta il giochetto non gli riuscirà, perché il distacco tra la realtà raccontata da Berlusconi e la realtà percepita dai cittadini è troppo ampio. La crisi esaspera gli animi, ma a un certo punto toglie spazio alle bugie di chi è al governo quasi ininterrottamente da 10 anni. Non c’è più spazio per le balle.  

 

L’ILLUSIONISMO CONTRO LA COSTITUZIONE

Oggi alla Camera si discute di una grande rivoluzione liberale, dice il Pdl. Si trovano i fondi che le imprese chiedono? No, acqua, acqua. Si discute di proposte per tagliare i costi della politica? Acqua. Leggi sul rilancio economico, sulle famiglie, sul precariato, sul lavoro? No, acqua, acqua sempre più profonda. La grande rivoluzione liberale di Berlusconi è niente di più che la modifica dell’Art. 41 della Costituzione! E’ questa la cifra politica di un governo che davvero sembra composto da alieni che vivono su un altro pianeta. O da professionisti dell’inganno.

L’Art. 41 recita così:
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Il Pdl, in controtendenza rispetto alla società, al risultato del referendum sull’acqua, vorrebbe togliere i riferimenti al bene comune e all’utilità sociale. Nella realtà dei fatti la modifica non cambierebbe nulla, almeno nell’immediato. E’ il solito ‘modus operandi’ di un governo che punta sull’illusionismo politico e sociale e nel concreto non fa assolutamente nulla. Lo schema, che è sempre lo stesso, è questo: prima condurre una battaglia ideologica sulla necessità di cambiare l’Art.41 della Costituzione, facendo credere ai cittadini che ne deriverebbero immediati e grandi benefici; poi alzare i toni e portare la questione nell’agenda mediatica per farla diventare tema caldo di dibattito. Stavolta il giochetto non gli riuscirà, perché il distacco tra la realtà raccontata da Berlusconi e la realtà percepita dai cittadini è troppo ampio. La crisi esaspera gli animi, ma a un certo punto toglie spazio alle bugie di chi è al governo quasi ininterrottamente da 10 anni. Non c’è più spazio per le balle.