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COMPRAVENDITE DA MERCATO BOARIO

Berlusconi sta pagando le sue cambiali politiche, lo dimostrano gli incarichi di governo regalati ieri dopo aver incassato la fiducia. Hanno tutti poco di che gioire. Esultano ma è la gioia degli stolti, di chi fa finta di niente ma sa che la fine è imminente. Sono appesi ad un filo. Ieri, Berlusconi ha dato vita al più triste spettacolo mai visto, un vergognoso mercato delle vacche. Siamo disgustati, non ci sono altre parole per esprimere lo sdegno. L’obiettivo delle opposizioni era ieri di dimostrare che la maggioranza è sgangherata, accidentata e si tiene insieme solo con lo scotch. Non ha speranza, non ha idee, né un progetto e che per avere i numeri deve aprire al rialzo il mercato. Ci siamo riusciti. Ci dicono che abbiamo fallito il colpo? Abbiamo troppo rispetto per le istituzioni per scendere così in basso. La verità è che ieri l’opposizione ha messo il dito nella loro piaga, ovvero l’incertezza dei numeri. Erano topi in trappola, intimoriti e paurosi. Gradasse le rivendicazioni a fiducia incassata ma la paura nelle fila della maggioranza si percepiva chiaramente. Ieri hanno ottenuto la fiducia, tra mille difficoltà, mettendo in campo azioni non degne di un parlamento e di un governo, indegne per le istituzioni di questo paese e per la democrazia. Se sentono di aver vinto è bene che sappiano che la loro è una fiducia di Pirro. Nel 280 a.c., Pirro, re dell’Epiro, sconfisse i romani a Eraclea e ad Ascoli Satriano ma sostenendo perdite così alte da essere incolmabili. Si narra che, dopo la battaglia, gli eserciti si separarono e Pirro rispose così ad uno che gli esternava la gioia per la vittoria: “Un’altra vittoria così e sono rovinato”. La storia insegna. I Romani, dopo aver condotto con valore la guerra contro Pirro ed averlo costretto ad abbandonare l'Italia insieme al suo esercito, continuarono a combattere e sottomisero tutte le popolazioni che si erano schierate dalla parte di quest'ultimo. (Polibio, Storie, I, 6, 7).