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IL SARTO CUCE IL SISTEMA ELETTORALE

Un turno, doppio turno, proporzionale con soglia di sbarramento, senza soglia ma con premio di maggioranza, con due soglie e senza premio di maggioranza, con le preferenze, no, senza le preferenze. Basta liste bloccate. Con le liste bloccate ma con una rosa di nomi in cui poter scegliere.

Si parla di legge elettorale naturalmente. Un dibattito che va avanti da anni e che non si chiude positivamente perché ogni partito punta a farsi un sistema su misura, manco la legge fosse un vestito di alta sartoria.

C’è un trabocchetto: i partiti fiutano l’aria che tira, brutta per molti di loro, ma tentano di sfangarla inventandosi un sistema di voto favorevole. Un doppio vulnus alla democrazia rappresentativa: a) si ignorano le richieste della base di cambiamento e di innovazione; b) si usano le istituzioni per i propri fini, altro che interesse nazionale o bene comune. Tutto ciò ignorando la volontà popolare, molto chiara.

Un milione e duecentomila cittadini avevano firmato il nostro referendum per l’ abrogazione del Porcellum ed il ritorno, di fatto, al Mattarellum. Queste firme avrebbero dovuto essere altrettante stelle polari per orientare la volontà del Parlamento, ma così non è. Almeno allo stato dei fatti. Erano tutte firme per difendere il bipolarismo, lo spirito maggioritario e di coalizione. Ora, però, nessuno tenti di far tornare l’Italia alla Prima Repubblica solo per interessi di partito, perché la legge elettorale, come dimostrano i disastri del Porcellum, è l’architrave della democrazia e della credibilità delle istituzioni.

E referendum sarà...

Ecco il mio pezzo apparso oggi sul quotidiano "L'Unità". Un milione di firme, un risultato straordinario. Il referendum per abolire il porcellum nasce sotto auspici addirittura migliori dei quesiti su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Il primo dato che emerge da questa prima fase è la straordinaria mobilitazione dei cittadini, decisi a riappropriarsi del proprio potere di scelta, della possibilità di decidere con il voto chi mandare in Parlamento, senza più delegare questa scelta alle segreterie dei partiti. La partecipazione democratica è già un bel segnale, vuol dire che l’opinione pubblica non solo vuole il cambiamento, ma si impegna in prima persona. Il referendum sulla legge elettorale ha anche un enorme valore politico e può essere il grimaldello per scardinare il sistema di potere che ancora supporta Berlusconi, premier debole e ormai sfiduciato da tutte le parti sociali che però occupa Palazzo Chigi con lo stesso piglio di un ‘ultimo giapponese’. Pdl e Lega, infatti, temono il ritorno al Mattarellum e, per limitare i danni alle prossime elezioni, potrebbero anche decidere di andare ad elezioni anticipate con l’attuale sistema elettorale. Sicuramente proveranno, come hanno già fatto per gli ultimi referendum, a cambiare la legge elettorale prima della consultazione popolare. Ma non riusciranno nel loro intento truffaldino per due semplici motivi. Il primo, banalmente, è che Pdl e Lega vogliono due sistemi elettorali diversi. Il secondo è che la Consulta ha già stabilito il principio che il legislatore non può aggirare il referendum cambiando la legge prima del voto. In ogni caso il referendum si farà e raggiungerà sicuramente il quorum. Ci sono due scenari dunque: il governo collassa prima e si va al voto con questa legge elettorale, oppure si voterà con la nuova legge elettorale nel 2013, alla scadenza naturale della legislatura. In entrambi i casi il referendum avrà sortito effetti positivi ed il milione di italiani che ha firmato potrà essere orgoglioso del contributo dato alla svolta politica del Paese. 

UCCIDIAMO IL PORCELLUM GRASSO

Uccidiamo il porcellum grasso. Il porcellum è il sistema elettorale attualmente in vigore, quello che permette ai segretari di partito o al massimo ad un manipolo di dirigenti di spedire in Parlamento persone legate a loro, spesso senza alcun rapporto con il territorio o i cittadini. Insomma il porcellum è il padre dei nominati. Prende il nome da una delle più eleganti uscite di Calderoli, che definì quella legge elettorale "una porcata". O meglio, visto che era il padre della suddetta legge, disse "eh sì, abbiamo fatto una porcata". Così, con lo stesso tono di uno che faceva una partitella a carte con gli amici al bar. A rigor di logica, se il Porcellum è il padre dei nominati e se Calderoli è il padre del Porcellum, ne consegue che Calderoli è il nonno dei nominati. Ma lasciamo perdere quest’albero genealogico suino e parliamo un po’ più seriamente. Italia dei valori è tra i promotori del referendum per l’abrogazione del Porcellum e per il ritorno al precedente sistema elettorale, il Mattarellum, che favorisce il bipolarismo, che per noi è un valore, e pone il vincolo della definizione delle alleanze prima del voto, dato positivo anche questo. E’ giusto che i cittadini scelgano sia chi deve governarli, sia la coalizione, per evitar ei classici pasticci all’italiana. E’ in atto la raccolta delle firme per presentare i referendum e l’Italia dei Valori sta facendo un grosso sforzo organizzativo, perché cambiare questo sistema elettorale è un passaggio fondamentale per cambiare la politica. Per questo motivo sarebbe opportuno che anche il Pd abbandonasse i propri tentennamenti e appoggiasse in maniera convinta questa grande opportunità. I cittadini sono sempre più consapevole della necessità di un cambiamento radicale della politica, e non intercettare questa voglia di rinnovamento sarebbe colpevole miopia da parte della classe dirigente del centrosinistra. Non ce lo possiamo permettere.

UN MATTARELLUM CONTRO I “NOMINATI”

Dalle parole ai fatti. Perché, a parole, tutti sono stati capaci di dire che questa legge elettorale è un grandissima porcata perché disegna un parlamento di nominati dai capi-partito e non di eletti ma, nei fatti, nessuno fino ad oggi si era mosso concretamente. Tutti hanno detto che il porcellum è una legge truffa perché serve alla Casta, ai partiti, ai capipartito, ai segretari di partito, per fare il loro comodo e mandare in Parlamento peones, nani, ballerine e yesman, ma nessuno si era mosso fino ad oggi con determinazione e concretezza di atti formali. La via parlamentare rimane la strada maestra ma se il Parlamento, così come ormai appare ampiamente dimostrato e assodato, non si muove, ci penseranno i cittadini a riprendere, attraverso il referendum anti-porcellum, la strada della democrazia. Italia dei Valori sosterrà con convinzione e determinazione il referendum per il ritorno al Mattarellum perché vogliamo abolire una legge elettorale che ha portato alla vergogna di un parlamento di nominati, pieno di nani, ballerine e, con un pizzico di autocritica, di Scilipoti. Vogliamo restituire dignità alla politica, restituendo ai cittadini il potere di scelta che, dopo il referendum, potranno tornare a scegliere chi mandare in Parlamento a rappresentarli. In più, rispetto al sistema proporzionale, i cittadini sceglieranno anche quale coalizione far governare e con quale programma. Gli elettori devono sapere e, soprattutto, devono essere messi nelle condizioni, di sapere prima quale è il programma e chi è il candidato premier per scegliere con piena consapevolezza. Chiedere il voto al buio, lasciare che si decida tutto nelle segrete stanze del palazzo, è un’idea che abbiamo sempre contrastato. Noi ci impegniamo a realizzare una nuova legge elettorale, da approvare prima di andare al voto, perché a casa nostra questa si chiama democrazia!