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GOLPE IN AULA: ORA E’ GUERRA!

Berlusconi davanti al tribunale di MilanoBerlusconi davanti al tribunale di MilanoGuerra in Libia, sbarchi a Lampedusa, crisi economica, disoccupazione giovanile, aumento dei prezzi, carenze infrastrutturali, piano energetico nazionale? Sciocchezze. Non sono priorità per Berlusconi e la sua corte dei miracoli. Ciò che conta davvero è fermare i processi di Berlusconi. In qualsiasi modo. Oggi Pdl e Lega (complice di Berlusconi nello sfascio delle istituzioni) hanno violato il Parlamento con l’ennesimo vergognoso colpo di mano. Ricorrendo ad un’astuzia regolamentare, hanno chiesto l’inversione dell’ordine del giorno dell’assemblea per procedere a tappe forzatissime verso l’approvazione del processo breve. Se ne fregano dei problemi degli italiani, pensano solo a difendersi tra di loro, a difendere il sultano, a creare ‘cricche’ e farle prosperare. Processo breve e responsabilità civile dei magistrati. Un’accoppiata deleteria per la giustizia italiana. La prima dimezza i tempi di prescrizione per gli incensurati (traduzione dal ‘berlusconese’: colpo di spugna per un paio di processi del premier), la seconda riduce la libertà dei giudici (traduzione: una intimidazione nei confronti della magistratura). Non ci piegheremo a questo ennesimo colpo di mano e daremo battaglia in Aula. Non gli permetteremo di averla vinta e faremo ostruzionismo. Il processo breve ucciderebbe migliaia di processi e avrebbe come effetto la sostanziale impunità per gli incensurati. Una vergogna. Tutto ciò mentre il 6 aprile inizierà il processo Ruby, che vede coinvolto il Satrapo di Arcore, accusato di corruzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Una sfilata di ministri, star, calciatori, uomini e donne di potere. Sfileranno, chiamati a testimoniare dalla difesa, George Cloneey, Elisabetta Canalis, Aida Yespica, Cristiano Ronaldo. Un gran galà di celebrità. L’attore, interpellato dai giornalisti, ha detto: ‘stranissimo, ho incontrato Berlusconi solo una volta per avere aiuti per il Darfur”. Il tentativo è chiaro: allungare i tempi del processo chiamando testimoni importanti che non risiedono i  Italia, spettacolarizzare le udienze in modo che il contenuto passi in secondo piano, buttarla in caciara…Copione già visto diverse volte. Ma le proiezioni sono quasi finite. Questo film ha ormai stancato gli italiani, che non hanno più fiducia in Berlusconi e nel governo. Le opposizioni sono maggioranza nel Paese, e Berlusconi lo sa.

FANNO SCHIFO!

La giustizia ai tempi di BerlusconiLa giustizia ai tempi di BerlusconiCome serpi che strisciano, mentre il mondo e gli italiani guardano con preoccupazione a quanto accade in Libia (guarda il video) e ne sono giustamente monopolizzati, la maggioranza su ordine del presidente del Consiglio marcia a tappe forzate verso l’assoluzione del premier. Facce di bronzo, spudorati senza vergogna, un Parlamento che lavora sodo solo per bloccare i processi del presidente del Consiglio. E’ quanto accaduto ieri in commissione giustizia della Camera che ha espresso il primo si al processo breve, dimezzando i tempi per la prescrizione per corruzione.  L’inventore del trucchetto contabile pro Berlusconi, l’avvocato di famiglia Mauro Paniz, ha anche la faccia tosta di dire che questa non è una legge ad uso e consumo del premier e Ruby è la nipote di Mubarak, vero quanto il fatto che io sia il discendente diretto del faraone d’Egitto Ramses II. Sarà una pura coincidenza, allora, che il processo Mills, che doveva morire di prescrizione a febbraio del prossimo anno, morirà a giugno di quest’anno e che quello Mediaset, finirà su un binario morto con sei mesi di anticipo, ovvero a dicembre 2013. Ci vuole davvero una gran bella faccia tosta a dire che i processi di Berlusconi non c’entrano niente e che la priorità del governo è accelerare i tempi della giustizia per il bene dei cittadini. Con questo trucchetto, un mezzo per impedire che la giustizia faccia il suo corso nei confronti del presidente del Consiglio, cadranno il 90 per cento dei processi per corruzione. Già oggi in Cassazione ne cade l’80 per cento. Se ne fregano anche dell’ultima convenzione Onu, sottoscritta tra l’altro dal nostro paese, che si è impegnata ad allungare i tempi per la prescrizione per corruzione. Andiamo come i salmoni, controcorrente, e avremo una giustizia sempre meno giusta e sempre più benevola con corrotti e corruttori, tutto per salvare la bella faccia di Berlusconi. Ecco come il governo che, solo un mese fa, per bocca di Alfano annunciava di voler dialogare con tutti in materia di riforme, la traduce nei fatti: leggi ad personam che, come clave impietose, faranno la giustizia a pezzi, elevando l’illegalità e l’impunità a sistema. Oggi, in giunta, andrà in scena un altro vergognoso tentativo di sputtanare questa povera Italia. La maggioranza, su ordine del presidente del Consiglio, tenterà di far passare la telefonata di Ruby come un semplice reato ministeriale. Ecco la democrazia ai tempi di Berlusconi: un Parlamento usato come uno smacchiatore per cancellare i peccati di lussuria e di avidità del premier.