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BERLUSCONI: RESA DEI CONTI FINALE

E’ proprio così. A volte, la realtà supera la fantasia e nel caso del presidente del Consiglio assume i contorni crudeli e grotteschi di una sorta di legge del contrappasso. E’ notizia di pochi minuti fa. Il gip di Milano non solo ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi, per entrambi i reati di concussione e prostituzione minorile, in merito al caso Ruby, ma saranno tre donne a comporre il collegio che giudicherà il premier. Immaginiamo già le reazione del corifeo del Pdl, per bocca dei soliti immarcescibili: copione scontato, situazione paradossale, processo mediatico, gogna anti-premier, scorciatoia giudiziaria della sinistra per dare una spallata a Berlusconi. Insomma, il solito armamentario linguistico e metaforico. Siamo certi che non mancheranno anche i commenti sarcastici sulla composizione tutta in rosa del collegio. La chiameranno la vendetta delle donne, femministe e comuniste. Arriveranno anche a dire che i tre giudici che giudicheranno il premier sono le peggiori comuniste e femministi della storia della magistratura italiana, che erano in piazza domenica scorsa e se non c’erano fisicamente, lo erano almeno con lo spirito. Magari lo dirà Daniela Santanché, la donna della nuova stagione giudiziaria del presidente del Consiglio. Immaginiamo già la strategia di palazzo Chigi in moto. Gli onorevoli avvocati sulle sudate carte ad immaginare una nuova leggina ad hoc, nell’affannosa ricerca di un appiglio, di uno stratagemma patetico per tirare fuori il premier dall’ennesimo guaio giudiziario, stavolta dai contorni disarmanti. I giornali, o pseudo-tali, di famiglia avranno già scandagliato i loro segugi alla ricerca di notizie per infamare i tre giudici che giudicheranno Berlusconi in merito al caso Ruby. Qualche telecamera di famiglia magari inseguirà una di loro, alla ricerca di un dettaglio, una calza smagliata magari, come dimostrazione evidente di una turba mentale. “Tre donne intorno al cor mi son venute e seggon fuori” scriveva Dante. Le tre donne simboleggiano le tre diverse forme della giustizia, quella divina, quella umana e la Legge. Dante le immaginava in esilio. Noi invece, le immaginiamo finalmente di ritorno dopo un esilio durato quindici anni, a riprendere il posto che meritano. 'Due italiani su tre non hanno più fiducia in Berlusconi, non c'e' più una maggioranza e il Parlamento è immobile. Dunque, il premier si arrenda di fronte all’ineluttabilità degli avvenimenti, faccia l'unica che può fare: si faccia giudicare, si dimetta e consenta al Paese di andare ad elezioni.