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LE DONNE NON SI PRENDONO PER I FONDELLI

Ieri Montecitorio ha approvato in maniera bipartisan il ddl sulle quote rosa nei cda. Oggi, il ministro Tremonti presenta una manovra economica che contiene l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne per fare cassa e raggiungere il pareggio di bilancio. Questa, a casa mia, si chiama sonora presa per i fondelli delle donne italiane. Capiamoci, la legge sulle quote rosa nei cda, è un provvedimento importante che, ahimè, si impone in un paese come il nostro dove la parità e le pari opportunità rappresentano ancora un problema culturale. Ben vengano, dunque, interventi normativi che garantiscono la presenza di donne negli organi di amministrazione, anche se quello che serve davvero, e al più presto possibile, è quella trasformazione culturale della nostra società che veda la presenza delle donne come un fatto assolutamente essenziale e necessario per la nostra democrazia. Le quote di genere, in tutti i settori, non sono un fine ma un mezzo verso la parità di risultato, tramite il quale sperare di realizzare un progetto politico e sociale globale di piena parità tra uomini e donne. Detto questo, non si può con una mano dare, seppure poche briciole che certo sono meglio di niente, e con l’altra togliere il pane alle donne. Perché è esattamente questo quello che il governo sta facendo. Con una mano dà il contentino con l’altra la legnata. Mi riferisco alla decisione di innalzare l’età pensionabile delle donne senza che vi sia una concertazione con i sindacati e le forze politiche su dove e come rinvestire i soldi che da tale innalzamento si ricaverebbero. Tremonti vuole innalzare l’età della pensione per le donne solo per ricavare soldi per ripianare i debiti. Noi diciamo che l’età della pensione delle donne può anche venire innalzata ma solo a patto che i soldi che se ne ricaverebbero vengano reinvestiti per le donne. Che senso ha fare una legge per garantire quote rosa nei cda se le donne non possono permettersi oggi in Italia neanche di sognare una carriera se decidono di mettere su famiglia? Favorirle con strutture, assistenza, asili nido, sgravi fiscali per la famiglia, scuole a tempo pieno, durante la loro carriera professionale e di madri, significa non avere più bisogno di stabilire per legge quote di genere. Significa mettere le donne davvero nelle condizioni di poter fare carriera, senza troppe rinunce.