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INTERCETTAZIONI: ORA IL REFERENDUM!

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Mi permetto di pubblicare una email che mi è giunta ieri, mentre i colleghi del Senato, capeggiati dall’amico Felice Belisario, occupavano l’Aula. Sono sicuro che l’autore della lettera non se ne avrà a male. Ometto la firma per rispetto della privacy. Ho ricevuto tante, tantissime lettere di apprezzamento ed incoraggiamento. Pubblico questa per tutte. Le parole di questo amico e sostenitore, e di tutti quelli che hanno trovato il tempo ed il modo di inviarci un messaggio di solidarietà, danno un senso e valore al nostro impegno in politica. Ecco il testo della lettera. “Gentile Onorevole, la prego di voler girare i miei ringraziamenti di cuore a tutti i senatori di IDV che stanno occupando il Senato in segno di protesta contro il DDL intercettazioni. Grazie di cuore da me e da tutta la mia famiglia”. Grazie a voi. Lettere come questa dimostrano che il segnale di Italia dei Valori ai cittadini è arrivato forte e chiaro. La legge sulle intercettazioni voluta dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è il massacro della libertà. Il massacro della libertà per i giornalisti di fare il loro mestiere, cioè informare. Il massacro della libertà per i cittadini ad essere informati, diritto sacrosanto ed inviolabile in democrazia. Il massacro della libertà degli investigatori di fare il loro mestiere, scoprire e condannare il crimine. E’ il trionfo dell’arroganza di ladri, evasori, imbroglioni.  E’ il via libera alla criminalità organizzata a continuare delinquere più di prima e meglio di prima. Una legge criminale e criminogena e paradossale. Con l’approvazione della nuova legge sulle intercettazioni, accadrà che un giudice unico potrà condannare un cittadino all’ergastolo ma per disporre un’intercettazione sarà necessario riunire un collegio composto da tre giudici. Non solo. L’autorizzazione, scaduto il primo periodo, dovrà essere rinnovata ogni tre giorni. Per cui, ogni tre giorni un pm dovrà scrivere un’istanza per spiegare le ragioni, ogni volta nuove e motivate, per le quali chiede la proroga delle intercettazioni ed ogni tre giorni un collegio di tre giudici si dovrà riunire per valutare la richiesta inoltrata dal pm e decidere con un’ordinanza dettagliatamente motivata. Ma se il giudici passeranno tutto il tempo a fare questo, quando faranno i processi? E’ chiaro l’intento della maggioranza. Questa legge è la fine della libertà di informazione, è la morte della giustizia e della legalità. Resta solo una parola: referendum!

INTERCETTAZIONI: IL GOVERNO VUOLE L’OMERTA’

Idv contro ddl intercettazioneIdv contro ddl intercettazione

Diritto alla giustizia, addio. Diritto di cronaca, addio. Diritto alla verità, addio. E’ questo l’obiettivo dichiarato della maggioranza con il disegno di legge sulle intercettazioni, che comincia oggi il suo iter in Senato, dopo l’approvazione alla Camera. Non volano colombe, solo avvoltoi e corvi neri. Niente ripensamenti operosi da parte del Governo, anzi. La maggioranza compatta, almeno in questo caso, non retrocede di un passo. I giornalisti non potranno più pubblicare una riga delle intercettazioni sbobinate, neppure per riassunto. Cosa vuol dire questo? Che di una notizia di reato, e di chi lo ha commesso, non si potrà più dare notizia. E’ questo quello che più di tutto preme al governo: mettere il bavaglio alla stampa, non vedere più il nome di chi ha rubato o truffato lo stato inchiostrato sui giornali. Sul resto, paradosso dei paradossi, è disposto pure a cedere. Pare, infatti, che la formula “evidenti indizi di colpevolezza”, che avrebbe bloccato sul nascere qualsiasi indagine, sia stata superata e che si stia tornando ai “gravi indizi di reato”. Almeno, si limita il danno. Per il resto si peggiora: per i processi attuali si avranno solo tre mesi per mettersi in regola, rimane a 60 giorni la durata massima per le intercettazioni e toccherà ad un tribunale di tre persone autorizzare quello che prima passava per le mani di un solo giudice. E per quanto riguarda la pubblicazione sui giornali, o recitate in tv, via al capolavoro assoluto: nessuno osi pubblicarne neanche una riga o uno stralcio, pena 500 mila euro di multa per l’editore e carcere fino ad un anno se si pubblicano ascolti destinati al macero. C’è tutto Berlusconi in questa marcia forsennata verso il bavaglio finale alla stampa, un presidente del Consiglio che se ne frega bellamente dei problemi veri della gente ed è spasmodicamente e maniacalmente impegnato a preservare intatta la sua immagine di leader perfetto, senza rughe e senza grinze, a conservare intatto il suo mondo di plastica fatto di “cieli azzurri, bambini felici e famiglie serene”. C’è tutta la sua volontà a tenere lontani gli “odiati giornalisti”, almeno quelli non asserviti, dal disegno “comunista”, dipietrista” e “sfascista” di voler squarciare la tela della sua favola italiana con la quale incanta ormai da più di vent’anni gli italiani. Italia dei Valori si opporrà dentro e fuori il Parlamento a questa orrenda legge sulle intercettazioni che scrivono la parola fine alla libertà di stampa. Il giorno dopo l’approvazione di questa altra vergognosa legge vergogna, Idv lancerà il referendum, il quarto, dopo quello sul nucleare, il legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua.

UN REFERENDUM PER OGNI LEGGE AD SILVIUM

referendumreferendum Il legittimo impedimento è legge dello Stato. Il presidente della Repubblica ha firmato e noi ne prendiamo atto. Non abbiamo mai mancato di far conoscere la nostra opinione ma, a questo punto, credo sia doveroso andare oltre ed interrogarsi sulle risposte politiche da dare al Paese. L’unica risposta possibile per noi, al momento e nelle condizioni date, è rispondere con un referendum ad ogni legge scellerata che questo governo propinerà al paese. Se questo governo e questa maggioranza proporranno altre dieci, cento, mille leggi ad personam, noi proporremmo altri dieci, cento, mille referendum per dire no. Lo devono capire anche i nostri amici alleati e glielo diciamo chiaramente. Se, solo per un istante, abbassiamo la guardia e lasciamo passare indenni i continui strappi e le ennesime spallate ai valori di giustizia, libertà, uguaglianza che questo governo con la faccia tosta che si ritrova infligge al paese, ci giocheremo per sempre  i valori fondanti della nostra democrazia e del nostro Paese. Se smetti, anche solo una volta, di difendere i principi in cui credi, li hai buttati via per sempre. E’ l’anomalia Berlusconi che ci obbliga a farlo. E’ il suo modo di concepire la politica, ponendo gli interessi privati davanti a quelli pubblici, l’esatto opposto del concetto di buon governo che abbiamo in mente noi di Italia dei Valori, che ci obbliga a farlo. Altre mostruosità giuridiche ci attendono dietro l’angolo, in agguato. Alcune di queste già bussano alla porta e mi riferisco al presidenzialismo di stampo sudamericano che ha in mente Silvio e alla sua ossessione di porre i pm sotto il controllo dell’esecutivo. Alfano e Ghedini sono già al lavoro per studiare il nuovo lodo in veste costituzionale e per legare le mani dei pubblici ministeri. Ebbene, per ogni legge ad silvium che c’è dietro l’angolo, ci sarà un referendum di IdV a sbarrargli la strada: i valori ed i principi fondanti della nostra democrazia per noi non sono in vendita e li difenderemo con le unghie e con i denti.