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GOVERNO, MORTO CHE CAMMINA

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Oggi si celebra la nascita del terzo polo o la fine della maggioranza? Agli attori in parte di questa nascita in commedia, Fini, Rutelli e Casini, lascio la risposta. Il genere al momento non mi appassiona. Quello che di sicuro oggi festeggiamo è la dissoluzione della maggioranza, ormai ridotta ad un corpo morto che cammina. Quanto andranno avanti in  queste condizioni? Difficile dirlo, mesi o forse settimane. Il tutto dipende dai protagonisti della diaspora, Fini da una parte e Berlusconi dall’altra, che decideranno di staccare la spina al governo quando lo riterranno più conveniente per se stessi. A Fini serve tempo, per costruire il partito sul territorio e prepararsi a nuove elezioni. Berlusconi, invece, guarda ai sondaggi e salirà al  nel momento in cui lo riterrà elettoralmente più proficuo. Una visione miope ed egoistica, in entrambi i casi. Certo il neo gruppo Futuro e Libertà non parte di slancio, anzi, si avvia con il piede sbagliato. La questione morale e la difesa dei valori della legalità non sono negoziabili e non si difendono ad intermittenza. Al di là dell’inchiesta giudiziaria che riguarda il sottosegretario Caliendo, e su cui ci auguriamo venga fatta piena luce, c’è una questione di etica pubblica grande come una casa, che va difesa sempre, senza se e senza ma, e sulla quale non si può prendere tempo. Al momento, il pallino dei numeri è nelle mani di Berlusconi, né esistono maggioranze alternative a questa o governi Tremonti all’orizzonte. Il segretario del Pd Bersani si è lasciato scappare una frase pericolosa e bene ha fatto a precisare poi il suo pensiero, augurandoci che sia buona la seconda. E’ tempo però che l’opposizione si dia la sveglia. Le pause di riflessione sono finite per sempre. Dobbiamo organizzarci, cominciare a lavorare da subito ad una casa comune, un progetto per modernizzare il Paese e lanciarlo nel XXI secolo. Noi di Italia dei Valori lo stiamo chiedendo da mesi, perché siamo i primi a voler tenere alta la bandiera del centrosinistra. Passare le giornate a pensare a scenari futuri, futuribili, impossibili ed irreali, a ciurlar nel manico con tatticismi snervanti è da fessi. E’ un altro il messaggio da mandare agli elettori, quello che il centrosinistra fa sul serio, si sta organizzando perché le prossime elezioni le vuole vincere.