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NUOVO SCUDO? OGNI OCCASIONE E' BUONA

  Naturalmente oggi smentiscono ogni voce, dando la colpa a giornali e giornalisti. Ieri, però, se ne parlava, quindi ne deduciamo che ad inserire un nuovo scudo ci hanno quanto meno provato. E siamo davvero al paradosso: mentre l’IdV proponeva di tassare i capitali scudati per recuperare miliardi di euro sottratti al bilancio dello Stato, spuntava, nelle menti governative, capaci di sorprese continue, l’ipotesi di un nuovo scudo fiscale. Ma si può arrivare a tanto, mi domando? Berlusconi pensa di sì, evidentemente. Mai nessun altro governo ha fatto del condono un principio di politica delle entrate. Il pericolosissimo duo Berlusconi-Tremonti ne ha fatti di ogni tipo: fiscali, previdenziali, edilizi. Mi pare doveroso ricordare che il modo indegno di favorire gli evasori è emerso in tutta la sua gravità da un rapporto della Corte dei Conti. Da una previsione d’incasso dei condoni 2003 di 11 miliardi di euro, infatti, se ne incassarono solo 6, mentre gli altri 5  miliardi di euro mancarono all’appello. Tutto ciò, grazie anche ad una norma di tremontiana ideazione che in pratica permetteva a coloro che si autodenunciavano come evasori, di ottenere una rateazione. Ebbene, il ministro non ha neanche previsto che il mancato pagamento anche di una sola rata comportasse la perdita dei benefici della richiesta di condono. Risultato: tanti, troppi evasori hanno ottenuto il beneficio della cancellazione di ogni pendenza con il fisco e di ogni conseguenza penale, è bastato fare la rateazione, pagare la prima rata e poi dileguarsi nel nulla. Ma noi non ci stiamo, signor ministro. Premiare i truffatori e penalizzare gli onesti cittadini non è una politica che possiamo accettare ed è esattamente quella che il governo continua ad adottare, sperando di farla franca, anche in un momento di emergenza economica, infilando nel testo di risanamento addirittura norme che agevolino il rientro di capitali, così da dare una mano, per l'ennesima volta, a chi fa riciclaggio.Come se non fosse più che sufficiente ciò che hanno già fatto, permettendo la ri-nazionalizzazione dei capitali esportati illegalmente all’estero con una tassazione del solo 5% del loro valore. Norma che ha favorito in modo massiccio tutte le categorie di evasori. No, evidentemente a questo governo non basta e dunque pensa bene di continuare a far scempio della legalità portando al collasso la nostra economia. Ebbene, noi ciò non lo consentiremo mai. Ci batteremo con ogni mezzo, in Parlamento come nelle piazze, perché questo governo vada a casa.

IL DOPPIO FALLIMENTO DEL GOVERNO

  La manovra varata dal governo alla vigilia di un ferragosto particolarmente complicato per l'Italia, può essere sintetizzata in un'unica parola: fallimento. Come volevasi dimostrare, le nostre peggiori previsioni e i più pessimistici timori si sono concretizzati, tradotti purtroppo, nero su bianco, in un testo che documenta un dato politico ed uno economico assimilabili in quell'unica sintesi di cui parlavo sopra, una sola parola. Fallimento della politica berlusconiana dei cieli azzurri e prati in fiore, che va di pari passo, purtroppo, con il fallimento economico di una manovra che non aiuterà il Paese a crescere, nonostante il bagno di sangue che rappresenterà per le fasce di popolazione che già hanno ampiamente pagato la crisi. Poco conta che adesso si stagli all'orizzonte berlusconiano l'idea di tassare i capitali scudati (meglio tardi che mai). Di fatto, mentre il volto teso e le parole melodrammatiche del Cavaliere testimoniano il fallimento politico suo e del suo governo, che non solo non ha mantenuto la promessa di ridurre le tasse, ma si è visto costretto ad aumentarle, a "grondare sangue" saranno, di fatto, ancora una volta, i conti in banca (se ancora ci sono) delle famiglie, con conseguente ulteriore contrazione della spesa e paralisi della crescita. C'è, però, un dato politico che inquieta forse ancor di più della palese sconfitta ed è l'incapacità, da parte di Berlusconi e del suo governo, di ammettere la stessa. Così come per mesi si sono rifiutati di accettare la realtà e la gravità della crisi, proseguendo indisturbati sull'onda dell'ottimismo e della positività, ora attribuiscono la gravità del momento ad un fattore esclusivamente esterno ed internazionale, non prevedibile. Quando prevedibile lo era, eccome ed era stato ampiamente prospettato da più parti dell'opposizione. Se, dunque, il governo continua a giustificare una manovra ingiustificabile dicendo che non poteva fare diversamente, noi continueremo a dire che un’altra manovra, diversa, che non si ripercuota unicamente su chi è già stato massacrato, è possibile. Prima di mettere mano alle pensioni di anzianità, di toccare i prelievi dei piccoli e medi risparmiatori italiani, c’è un mare di sprechi da tagliare.Italia dei Valori ha presentato un disegno di legge, una contromanovra da 70 miliardi di euro. Abolizione delle province, delle comunità montane e delle prefetture, accorpamento dei comuni con meno di 20.000 abitanti, unificazione delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, riduzione del numero dei parlamentari, riduzione drastica delle consulenze, che spesso nascondono tangenti, riduzione significativa delle auto blu e molto altro ancora. Se il governo non è in grado di fare tutto questo, è meglio che vada a casa. Perché errare, forse, è umano, ma perseverare è diabolico ed in questo caso, signor Berlusconi, vorrebbe dire portare il Paese alla rovina.

PUNIRE GLI EVASORI NON I CITTADINI

La manovra ‘lacrime e tagli’ del governo è pessima. Se siamo a un tornante della storia, come dice Tremonti, il governo l'ha preso molto male. La manovra taglia pesantemente i fondi agli enti locali e questo significa più tasse e meno servizi ai cittadini. L'aspetto più grave è l'assoluta mancanza di un progetto strutturale, oltre al fatto che a pagare il conto salato saranno sempre i soliti noti. E’ una manovra contro i cittadini, come contro i cittadini è questo governo, che tutela e ha a cuore solo interessi particolari. Ma criticare non basta, bisogna anche riuscire a fare delle proposte. L’Italia dei Valori martedì presenterà la sua ‘contromanovra’, che reperisce risorse con misure eque e punta anche al rilancio dell’economia, non solo al contenimento della spesa. Ieri il quotidiano ‘Il Fatto’ ha pubblicato un interessante articolo basato sulle proposte per la manovra di Peter Gomez e Marco Travaglio. I cardini della loro proposta sono:

1) Ritassare quelli dello Scudo fiscale di un altro 10%, misura che produrrebbe immediatamente 10 mld di gettito;

2) Istituire una cauzione sulle impugnazioni (al riesame, in Appello o in Cassazione, una somma da lasciare allo Stato se il ricorso si rivela infondato (fatti salvi i meno abbienti).

3) Terza proposta, assicurarsi che gli evasori finiscano, quando è il caso, in manette eliminando le soglia di non punibilità per i reati di evasione fiscale con un raddoppio delle pene.

Queste sono le mie considerazioni, pubblicate sul Fatto.

“Ritassare lo Scudo fiscale è un'iniziativa di grande equità sociale", dice ancora Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell'Idv, e stiamo pensando a una addizionale che porti la tassazione complessiva al 12,5% che è l'aliquota richiesta per le rendite finanziarie, quindi un 7,5% in più di quanto già pagato". L'Idv, dice Donadi, ha già elaborato una proposta di legge di riforma complessiva del sistema fiscale per spostare la fiscalità dal lavoro alla rendita, tassando i grandi patrimoni e le rendite speculative. Grandi patrimoni, si intende sopra i 5 mln o anche i 10 mln/€. Ma propone anche di istituire un nuovo "redditometro" che tenga conto del tenore di vita del contribuente e su quello elabori un reddito presunto. Al contribuente il compito di dimostrare se ha un reddito più basso oppure pagare in base a quanto lo Stato ha stabilito. "Non ci interessa uno ‘stato di polizia tributaria' ma solo ripristinare una seria lotta all'evasione con l'impegno a destinare il 50% del sovragettito alla riduzione delle tasse". Per quanto riguarda gli ‘evasori in galera', "non abbiamo problemi a dirlo - dice Donadi - ma in un Paese con due milioni di prescrizioni io penso che sia più efficace stabilire che tutti i beni di cui non è giustificabile la proprietà siano confiscati. La confisca è meglio della minaccia della galera".

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