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BERLUSCONI HA DIRITTO ALLA FELICITA’

Chi vota per la sinistra è senza cervello. Parola del presidente del Consiglio, dal capo del governo italiano, di tutti gli italiani. Non possiamo fare a meno di apprezzare la svolta moderata di Berlusconi, che qualche anno fa disse senza mezzi termini che gli elettori di sinistra erano dei ‘coglioni’. In questi ultimi giorni di campagna elettorale Berlusconi ci sta regalando delle vere perle. Qualche giorno fa, dopo gli sproloqui su tutti i telegiornali (poi multati dall’Agcom) disse addirittura ‘mi impediscono di parlare’. Una bella barzelletta, la migliore dell’anno. Complimenti a Silvio, nonostante le batoste elettorali non ha perso la voglia di farci ridere. E senza volgarità e doppi sensi a sfondo sessuale stavolta. C’è una frase, però, che mi ha colpito particolarmente. L’ha detta ieri sera a Porta a Porta. E’ questa: “Io mi sono condannato per 17 anni,anche a causa dei vari processi e del disdoro subito su tutti i giornali del mondo, all'infelicità”. Lo ha detto per ribadire che sarebbe felice di lasciare la politica, ma non può farlo. Ma no presidente, tutti hanno diritto alla felicità. E’ addirittura garantito dalla costituzione di una grande democrazia che lei cita spesso come esempio (un po’ meno da quando c’è quel progressista abbronzato di Obama a dire la verità), quella americana. Presidente Berlusconi, lei è un uomo ricco, potente, ha tutto. Lasci la politica e sia felice, vada in barca, in una delle sue stupende ville nei posti più belli del mondo. Potrà dedicarsi al bunga bunga senza problemi, senza fastidi e senza scandali. E soprattutto permetterà all’Italia di tornare ad essere una democrazia normale, come quelle europee, senza conflitti d’interessi, senza monopoli mediatici, senza derive populiste ed autoritarie. Esca di scena ora, quando è ancora in sella al destriero. Lei ha i migliori sondaggisti del mondo e lo sa bene: gli italiani non hanno più fiducia in lei. Esca di scena ora e sia felice. Altrimenti saranno i cittadini a mandarla a casa, e presto, con il loro voto.