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TITALIC, UNA MANOVRA DA MACELLERIA SOCIALE

Primi! Campioni del mondo! Alè. Alè un corno. Siamo campioni del mondo per la tassazione. L’Italia, da domani, sarà il paese in cui si pagano più tasse nel mondo. E non è un punto d’onore. La manovra che oggi verrà approvata è un disastro. Pura macelleria sociale e costerà ad ogni famiglia circa mille euro in più all’anno. Berlusconi aveva promesso di diminuire le tasse. Mai bugia fu più grande. Hanno fatto l’esatto contrario. Il taglio del 20% di tutte le detrazioni significa semplicemente più tasse. Per non parlare dei ticket, dei blocchi del contratto del pubblico impiego, dei tagli su sanità e pensioni. Non voglio dilungarmi in una sorta di cahier de doleances, ma riflettere con voi. Hanno preso il machete ed hanno dato un colpo netto e lineare, di fatto senza scegliere. Non hanno colpito le sacche di spreco, di privilegio e non hanno dato un indirizzo politico e sociale. Il risultato è una pessima manovra, iniqua, che colpisce tutti, soprattutto il ceto medio-basso e non risolve i problemi italiani. E’ la sintesi perfetta di tutti gli errori commessi negli ultimi venti anni di politiche economiche dissennate, in cui non è mai stata tagliata la spesa pubblica. Tagliare la spesa, con un progetto organico e razionale, non significa diminuire i servizi ai cittadini, anzi, significa rimettere in equilibrio i conti e dare maggiori garanzie. Noi pensiamo che una ricetta ci sia e vada applicata: riunire i piccoli comuni, come ha fatto la Germania, eliminare le province, dimezzare i parlamentari, intervenire per razionalizzare la spesa sanitaria. Forse non tutti sanno che ogni comune in Italia ha 7 società partecipate. Significa che accorpando i comuni di poche migliaia di abitanti, ridurremmo la spesa pubblica di alcuni miliardi di euro. E’ anche inammissibile che molti comuni piccolissimi abbiano ospedali, spesso fatiscenti, quando sarebbe molto più utile costruire poli ospedalieri comprensoriali. Ma questo è solo uno degli esempi. Questo governo ha fatto macelleria sociale senza pensare alle conseguenze. L’opposizione ha scelto un atteggiamento responsabile, ha garantito l’approvazione in tempi certi, per mettere l’Italia al riparo degli assalti speculativi. Questo non significa in alcun modo che condividiamo l’impostazione della manovra tremontiana, com’è chiaro da quanto fin qui scritto. In ogni caso da lunedì inizia una nuova fase politica, che sarà comunque molto difficile perché questa manovra non mette definitivamente l’Italia al riparo della speculazione internazionale. Per questo dovremo lavorare per ridare credibilità al Paese, fattore essenziale sulla scena internazionale. Anche nel 1992 affrontammo un periodo simile. E ne uscimmo a testa alta. Solo che allora al governo c’era Ciampi, oggi c’è Berlusconi. E non possiamo più permettercelo.