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CALDEROLI CHIUDE I TRIBUNALI MINORILI

CalderoliCalderoliCalderoli come Cimabue, fa una cosa e ne sbaglia due. Il ministro leghista, salvatosi dalla mozione di sfiducia per il lodo salva lega, ne ha combinata un’altra delle sue. Con il suo ultimo provvedimento taglia leggi ha abrogato nientemeno il decreto istitutivo dei tribunali per i minori. Ora toccherà rimettere mano ai testi per evitare pericolose conseguenze. La faccenda è abbastanza complessa e provo a ricostruirla. Il decreto legislativo 212 del 13 dicembre 2010 (uno dei famosi provvedimenti taglia-leggi, vanto di Calderoli) abroga il regio decreto legge 20 luglio 1934, quello sull’istituzione e funzionamento dei tribunali per i minorenni. Questo decreto fu poi convertito in legge dalla legge (scusate il gioco di parole) 835 del 27 maggio 1935. E questa legge è sfuggita alla mannaia di Calderoli. Che succede ora? Ce lo dovrà spiegare il governo. Per ora abbiamo interpellato diversi costituzionalisti per fare luce sulla vicenda e le loro risposte lasciano in piedi due ipotesi. La prima è che Calderoli ha maldestramente abrogato i tribunali minorili dal 16 dicembre. Ciò Avrebbe conseguenze giuridiche devastanti. Significherebbe invalidare tutte le sentenze emesse dal 16 dicembre in poi, quindi affidamenti, adozioni, provvedimenti sulla potestà dei genitori e tanto altro. Una vera catastrofe giuridica e umana. Anche se il governo dovesse successivamente rimediare reintroducendo la norma, si andrà incontro ad un mare di ricorsi che creerebbe disfunzioni e contenziosi per anni. La seconda, invece, prevede effetti meno drastici perché si suppone che l’abrogazione del decreto non intacchi la legge di conversione. Ma anche in questo caso, con ogni probabilità, il governo dovrà fare un nuovo decreto per spiegare che la sua volontà non era abrogare i tribunali. Altro caos, quindi. Altro che semplificare, Calderoli appare sempre di più come il ministro delle complicazioni. Di certo c’è che dal 16 dicembre 2010 il decreto legislativo di Calderoli è entrato in vigore e si dovrà comunque provvedere a sanare questa anomala situazione normativa. E qui passiamo alla valutazione politica. Alla base di questa ennesima svista (se è una svista…) ci sono la cialtroneria e l’ incapacità o la malafede? Il dubbio viene ed è legittimo perché l’abolizione dei tribunali dei minori è una storica battaglia della Lega ed era stata inserita anche in questa legislatura, nel decreto legge 112 del 25 giugno 2008. Anche in questo caso non andò a buon fine perché i tribunali minorili restarono nella legge di conversione. Insomma, quando non si riesce a far passare una riforma o una legge seguendo l’iter parlamentare, la Lega ricorre a sotterfugi. Qualche manina compiacente lima qui, taglia là, aggiunge qua ed il gioco è fatto. Almeno questo è il forte sospetto. Berlusconi ha fatto scuola. Per questo mercoledì presenteremo un question time e  chiederemo conto al governo. Se dovessimo ravvisare la malafede nell’operato di Calderoli, siamo pronti a presentare una nuova mozione di sfiducia.