Taggati con: Zapatero

RIFORME VERE NON INCIUCI DI BASSA LEGA

NapolesconiNapolesconi

Voi affidereste i vostri risparmi alla banda Bassotti?  E’ la domanda che mi frulla in testa da quando è cominciato il balletto delle riforme. Il paragone può sembrare semplicistico o impertinente ma la questione è: voi affidereste, serenamente e pacatamente, le riforme costituzionali al Pdl e alla Lega? Quello che preoccupa, al di là di strategie golpiste o meno, è che le riforme costituzionali verrebbero di fatto affidate a due partiti che non hanno una visione complessiva ed alta dello Stato. Da una parte, infatti, c’è il Pdl che ha una visione di riforma monoteista, che gira intorno ad un uomo solo, Berlusconi, che smania per il presidenzialismo, non perché lo ritenga la forma migliore di governo, ma perché gli garantirebbe poteri assoluti e lo svincolerebbe dal fastidioso controllo di altri organi a garanzia della democrazia,  presidenza della Repubblica e Corte costituzionale in testa. Con una visione così miope ed egoistica c’è il forte rischio di deragliare alla prima curva pericolosa. Il presidenzialismo di Berlusconi per Berlusconi è una follia impraticabile, dannosa e pericolosa. Dall’altra parte, c’è la Lega che, ringalluzzita dall’ottima perfomance elettorale, lancia l’Opa sulle riforme e dice che esse spettano di diritto al perito elettrotecnico Bossi e al dentista Calderoli, il leader che voleva usare il tricolore come carta igienica e il ministro che portava il maiale a passeggio sul terreno per la moschea. Due esempi fulgidi che ci ricordano l’alto senso dello Stato e delle istituzioni e la politica illuminata, moderna e riformatrice della Lega, detentrice di quella sensibilità culturale che l’ha portata, negli anni, a costruire steccati ideologici su tutto, immigrazione, concorrenza e libero mercato. Insomma, con queste premesse, fatte di miopia ed egoismo, rischiamo di volare basso e di brutto, anzi di non riuscire neanche ad alzare la testa. Con questa visione di corto respiro il disegno di riforma costituzionale rischia di fare la fine dei fagiani durante la stagione della caccia. Noi, per il momento, restiamo a guardare nella speranza che facciano sul serio. Né apertura totale, né chiusura preconcetta ma con il ruolo e la coscienza critica che ci contraddistinguono da sempre. Sulle intercettazioni, sul presidenzialismo alla Berlusconi e sulla magistratura sottoposta al controllo dell’Esecutivo, tanto per capirci, non facciamo sconti. Ma se all’orizzonte si prefigurasse davvero una riforma del sistema fiscale in senso più equo, una riduzione del numero dei parlamentari, un patto anticorruzione bipartisan sul modello di quello realizzato in Spagna da Zapatero, dopo l’ondata di scandali che ha travolto la Spagna, ci faremo in quattro per portarle avanti ma alla luce del sole. Sul piatto della bilancia, solo l’interesse del Paese, non accordicchi che puzzano di merce di scambio.