ANGELINO ALFANO, IL SEGRETARIO CLONE
Voglio fare gli auguri al nuovo segretario del Pdl: Silvio Berlusconi. Pardon Angelino Alfano. Sapete com’è, a parte l’aspetto fisico, è difficile distinguerli. Ho ascoltato il suo intervento dal palco del Pdl e mi sembrava di riascoltare vecchi discorsi. Le stesse parole, gli stessi attacchi, le stesse identiche promesse. Le stesse del 1994. Alfano parla e la folla grida ‘Silvio Silvio Silvio’. Però…, c’è proprio aria di cambiamento e di rinnovamento nel centrodestra... Una notazione su tutte: la parola pronunciata più volte nel discorso politico d’insediamento di Alfano è stata ‘presidente’. Presidente Berlusconi naturalmente. Tutti sanno o capiscono che Alfano è una creatura di Berlusconi, ma rimarcarlo così platealmente è proprio stucchevole. Chissà che Silvio non abbia pensato di aver fatto uno sbaglio e di aver messo lì uno più berlusconiano di lui, fallendo così l’operazione di maquillage del suo partito. E’ difficile pensare che il nuovo corso possa essere migliore del precedente. Stiamo parlando di Angelino Alfano, quello del Lodo, quello che più di un ministro della Giustizia sembrava un avvocato di Berlusconi. Quello che vuole mettere i giudici sotto il controllo dell’esecutivo. Quello che quando parla pensi ‘ma è Ghedini?’, gli manca solo il ‘mavalààà’. Quello che se non ci fosse stato Berlusconi al governo non avrebbe mai fatto il Guardasigilli. Quello che…basta mettetecelo voi il resto. La nomina di Alfano (perché di nomina si tratta, nonostante l’acclamazione) è una mossa degna del miglior Gattopardo: tutto cambi per non cambiare nulla. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti nel Pdl, che pure avevano l’ambizione di ricoprire quell’incarico. E’, soprattutto, un chiaro segnale di debolezza, la dimostrazione che siamo ormai vicini alla fine di un ciclo. Ed è per questo motivo che sono felice per la sua nomina a segretario del Pdl.
Inserito il 1 luglio 2011 /
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