CHI OSTACOLA LO SVILUPPO

I problemi vanno affrontati, non giustificati. Oggi Berlusconi ci ha dato l’ennesima prova di ottusità e arretratezza. Ha detto: “Quando grandi gruppi come Eni, Enel o Finmeccanica trattano con Paesi che non sono complete e perfette democrazie ci sono delle condizioni che bisogna accettare per vendere i propri prodotti. Tangenti? Sono commissioni chieste in quei Paesi, le democrazie come la nostra queste cose non le fanno”. Queste parole fanno venire i brividi. E non è un fatto di voler essere moralisti, come dice Berlusconi, ma di non accettare di piegarsi alla corruzione, ovunque essa sia.

Se alla guida della nostra civiltà ci fossero stati personaggi come il Cavaliere non avremmo conquistato un singolo diritto. Come dire: se la schiavitù esiste, che ci possiamo fare? Siamo un Paese dell’Europa del 2013 e non possiamo accettare simili ragionamenti. E non lo possiamo fare soprattutto in questo momento, in cui l’Italia deve intraprendere un serio percorso di sviluppo e modernizzazione. Vediamo che oggi ci sono forze in campo che non possono rappresentare questo progetto. E in questo quadro, accanto a Berlusconi, si staglia sempre più chiaramente la figura di Grillo.

La somiglianza tra Grillo e Berlusconi, infatti, è sempre più sconcertante. Chi da una parte e chi dall’altra, i due sono così estremi che alla fine si toccano. Ieri abbiamo visto il sindaco 5 Stelle di Mira cacciare dalla giunta un’assessore perché incinta, oggi sentiamo Berlusconi giustificare le tangenti per il solo fatto che esistano. Queste logiche sono ingiustificabili e vanno combattute sia sul fronte politico che su quello culturale. Grillo e Berlusconi sono ostacoli a quel processo di sviluppo e modernizzazione che l’Italia, oggi più che mai, deve perseguire con decisione e rapidità. E la coalizione di centrosinistra si riconferma l’unica forza attualmente in campo capace di rappresentare e perseguire coerentemente questo processo.