CONDONO, LA FURBIZIA DEI CRETINI

"E dai Silvio, facciamo un condono, dai dai dai per favore. Uno solo, piccolo piccolo, tombale. Poi pero' si cambia eh! Mica è sempre Pasqua. Si fa questo condonuccio tombale e poi linea dura. Eh eh, son finiti i tempi di un condono ogni due tre anni, siamo gente seria noi...". E' il ragionamento di qualche parlamentare del Pdl che ha gia presentato delle proposte di legge, che potrebbero trasformarsi in emendamenti alla manovra. No. Noi non ci stiamo. Il Pdl non s'illuda perche' ci metteremo di traverso e impediremo l'approvazione di questo ennesimo vergognoso scempio. I condoni fanno parte del peggiore malcostume politico italiano, sono un premio all'illegalita' e alla furbizia. Nel paese dei furbi (o di tanti cretini e disonesti che si credono tali) il condono e' una misura ideale. Nell'Italia che vogliamo costruire noi, che esce distrutta moralmente, socialmente ed economicamente da vent'anni di berlusconismo, no, non e' la misura ideale, ma una misura truffaldina. I condoni hanno gia' procurato troppi guai e troppe ingiustizie nella storia italiana. Ci opporremmo a qualsiasi tentativo di reperire risorse in questa maniera disonesta. I tempi devono cambiare.

Commenti

 On Donadi, perchè essere così spietati ? Negli anni passati lo stato italiano ha concesso tanti condoni fiscali senza alcun criterio e senza alcuna giustificazione valida, vero! Oggi invece la situazione è diversa.  Siamo davvero in una situazione di depressione economica tragica per le aziende e lavoratori autonomi tale che un atto di condono rappresenterebbe un giusto ed opportuno sollievo per milioni di lavoratori e aziende che combattono giornalmente contro lo spettro degli interessi usurai per tasse che non hanno potuto pagare per povertà sopravvenuita e con l'incubo dei pignoramenti di equitalia. Molte povere partite IVA si trovano con case ipotecate da equitalia e vivono drammi atroci ... magari sono giovani partite IVA che hanno iniziato a lavorare in proprio in mancanza di altro senza sapere che appena si apre una partita IVA scattano immediatamente tasse e balzelli terribili. Il condono serve infatti per questi  poveracci: piccoli commercianti e artigiani . I grandi evasori, i miliardari, invece del condono se nje infischiano perchè i loro patrimoni sono al sicuro nei paradisi fiscali. A voi politici, che vivete con stipendi di lusso i commercianti e gli artigiani che lottano per la sopravvivenza e che sono costretti a pagare le tasse più alte al mondo VI CHIEDONO un po di clemenza per questo periodo della loro esistenza che è economicamente tragico. CON SINCERITA'  
Caro Donadi, tutti parlano, anche voi (noi) di colpire l’evasione fiscale, dalla quale si ricaverebbe un notevole introito tributario, chi dice 20, chi 40 chi addirittura 100 miliardi di Euro, però nessuno si muove nel senso giusto.    Nascono o ci si inventano mille difficoltà oppure si esprime la più ridicola delle fantasie volendo tracciare i pagamenti in contanti da 300 o da 1000 euro che porteranno ad un nulla di fatto.  Menti eccelse non sanno o non vogliono partorire altro, quando la cosa sarebbe molto più semplice e potrebbe essere messa in atto, in pochi minuti e  con un decreto di pochi articoli. Si tratterebbe di individuare i patrimoni (tutti) di ognuno applicando agli stessi (per quelli oltre una certa cifra – diciamo un milione di Euro) un’imposta secca (una tantum), diciamo, del 2/3 per cento.  Ma non solo.  E mi spiego.  Ogni cittadino dovrebbe dichiarare i patrimoni reali ed effettivi (anche se intestati a terzi), di qualsiasi natura, e di importo individuale oltre i 10 mila euro, posseduti ad una certa data (la data del decreto) nonché la loro provenienza e farlo entro tre mesi indicando anche le acquisizioni e/o cessioni avvenute in quel periodo.  Per tutti i patrimoni, di qualsiasi natura, superiori ai 10.000 euro non dichiarati se ne perderà la proprietà, quindi, se scovati, passeranno di proprietà dello Stato.     Sicuramente saltano fuori tutti i titoli, le proprietà immobiliari non precedentemente dichiarate, le costituzioni di liquidità o collaterali presso le banche italiane ed estere, le autovetture di grossa cilindrata, le barche anche battenti altra bandiera, e così via.    Il fisco poi controllerà, sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nei 10 anni precedenti, se c’è congruità con quanto dichiarato.   Non so quanti miliardi di euro di evasione si scoveranno, ma certamente diverse decine. Altra questione è quella dei fondi neri costituiti nelle banche dei paradisi fiscali.  Questo argomento sembra però essere tabù forse perché qualcuno o qualcuni devono proteggere i propri amici, se non i propri clienti. Cordialmente. Ugo Cortesi
Caro Donadi, tutti parlano, anche voi (noi) di colpire l’evasione fiscale, dalla quale si ricaverebbe un notevole introito tributario, chi dice 20, chi 40 chi addirittura 100 miliardi di Euro, però nessuno si muove nel senso giusto.    Nascono o ci si inventano mille difficoltà oppure si esprime la più ridicola delle fantasie volendo tracciare i pagamenti in contanti da 300 o da 1000 euro che porteranno ad un nulla di fatto.  Menti eccelse non sanno o non vogliono partorire altro, quando la cosa sarebbe molto più semplice e potrebbe essere messa in atto, in pochi minuti e  con un decreto di pochi articoli. Si tratterebbe di individuare i patrimoni (tutti) di ognuno applicando agli stessi (per quelli oltre una certa cifra – diciamo un milione di Euro) un’imposta secca (una tantum), diciamo, del 2/3 per cento.  Ma non solo.  E mi spiego.  Ogni cittadino dovrebbe dichiarare i patrimoni reali ed effettivi (anche se intestati a terzi), di qualsiasi natura, e di importo individuale oltre i 10 mila euro, posseduti ad una certa data (la data del decreto) nonché la loro provenienza e farlo entro tre mesi indicando anche le acquisizioni e/o cessioni avvenute in quel periodo.  Per tutti i patrimoni, di qualsiasi natura, superiori ai 10.000 euro non dichiarati se ne perderà la proprietà, quindi, se scovati, passeranno di proprietà dello Stato.     Sicuramente saltano fuori tutti i titoli, le proprietà immobiliari non precedentemente dichiarate, le costituzioni di liquidità o collaterali presso le banche italiane ed estere, le autovetture di grossa cilindrata, le barche anche battenti altra bandiera, e così via.    Il fisco poi controllerà, sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nei 10 anni precedenti, se c’è congruità con quanto dichiarato.   Non so quanti miliardi di euro di evasione si scoveranno, ma certamente diverse decine. Altra questione è quella dei fondi neri costituiti nelle banche dei paradisi fiscali.  Questo argomento sembra però essere tabù forse perché qualcuno o qualcuni devono proteggere i propri amici, se non i propri clienti. Cordialmente. Ugo Cortesi
Viviamo nel Paese dell'illegalità diffusa. Ma chi paga ancora le sue cialtronierie? Ad opportune ed appropriate scadenze si ripropongono amnistie, indulti, condoni, scudi fiscali,... al solo fine di lasciare impuniti milioni di reati ed i loro esecutori! Tutti gli "onorevoli" si stracciano le vesti, piangono, si disperano, sarà l'ultima volta!.. Poi, dietro le quinte si confabula, si aggiusta ben bene il tiro per trarne il giusto meritato profitto. E nel segreto del voto avviene il "miracolo". La generosa anima dei ladroni di stato ha salvato i compari di merenda. Sia di destra che di sinistra. L'ultimissimo caso "Tedesco" docet!|