COSENTINO A CASA: ABBIAMO VINTO

Non c’è due senza tre! Cosentino si è appena dimesso da sottosegretario. Conserva il suo ruolo di coordinatore del Pdl campano. Ognuno ha la classe dirigente politica che si merita. Ma le sue dimissioni da sottosegretario sono una grande vittoria di Italia dei Valori e della determinazione con la quale anche questa volta ha scelto di percorrere la via della mozione di sfiducia. Resta la profonda amarezza che ancora una volta, come nel caso di Brancher, questo governo senza vergogna non abbia sentito il bisogno per rispetto delle istituzioni e dei cittadini elettori di fare pulizia da solo ed abbia atteso la spada di Damocle del voto di sfiducia. Non ci stancheremo mai di ripetere che la legalita' e la tutela dell'onorabilita' delle istituzioni democratiche sono per noi valori imprescindibili e non negoziabili.

Commenti

  • L’innominabile
  • Tempo fa un borghese Piccolo Piccolo che fu addirittura sceneggiatore del Caimano di Moretti ha severamente ammonito sull’Unità il popolo della sinistra a diffidare di chi non è di sinistra, in particolare del sottoscritto: io avrei l’“ossessione professionale dei processi, in particolare quelli di Berlusconi”, e per giunta oso talvolta “deriderlo” chiamandolo financo “Al Tappone” e impedisco così alla sinistra di combatterlo e sconfiggerlo “politicamente”. Alla larga, dunque. Se fosse un caso isolato, transeat. Ma sono sedici anni che plotoni di teste fini della sinistra raccomandano di lasciar perdere il Berlusconi imputato (“giustizialismo e antiberlusconismo fanno il gioco di Berlusconi”) per concentrarsi sul B. politico, magari “di destra”. Evidentemente sono convinti che esista un B. politico, e – le risate – che B. sia di destra.Montanelli, che conosceva bene B. e soprattutto conosceva bene la destra, disse un giorno che “Berlusconi non ha idee: ha solo interessi”. Interessi giudiziari e finanziari, appunto, che poi sono le ragioni sociali della sua “discesa in campo” e della sua permanenza in politica. Ora che sta crollando tutto proprio per i processi a B. e ai suoi cari (non certo per l’opposizione inesistente del centrosinistra inesistente al B. politico inesistente), sarei curioso di conoscere l’illuminato parere di questo trust di cervelli che da sedici anni finge di non vedere il movente giudiziario, anzi antigiudiziario, della carriera politica di B. Purtroppo è una curiosità vana, perché lorsignori ora tacciono, per non dover ammettere di aver preso (e fatto prendere a un sacco di gente) una leggendaria cantonata. Fa eccezione Polito El Drito che, alla nomina di Brancher a ministro di Nonsisachè per sottrarlo al processo, è caduto dal pero e s’è domandato sul Riformatorio “dove ho sbagliato?”, confessando di “aver passato buona parte dell’età adulta a sostenere che il berlusconismo non è un fenomeno criminale ma politico” e “non va demonizzato”. Meglio tardi che mai.Per il resto, è avvincente lo spettacolo di questi professionisti dell’abbaglio che continuano a spaccare il capello in quattro pur di non ammettere di non aver capito una mazza. In questi giorni sono scatenati nel chiedere, dopo quelle di Scajola e Brancher, le dimissioni di Verdini e – i più coraggiosi – di Dell’Utri (e solo dopo che le han chieste i terribili finiani). Come se, mondato da quelle presenze ingombranti, l’entourage di B. diventasse il coro dell’Antoniano. Come se, asportando qualche cucchiaino di sterco, la Cloaca delle Libertà diventasse un campo di gigli profumati.Forza ragazzi, ancora uno sforzo. Provate a rispondere a qualche domandina semplice semplice. Chi stava nella P2 assieme a Carboni? Chi ha comprato la villa in Sardegna di Carboni? Chi era socio di Carboni nella mega-speculazione di Olbia2? Chi è stato gomito a gomito per 40 anni con Dell’Utri, appena giudicato mafioso dalla Corte d’Appello di Palermo? Per conto di chi pagava le tangenti Brancher? Per conto di chi Previti comprava giudici e sentenze a Roma? Chi ha imposto Verdini coordinatore del Pdl? Chi ha nominato sottosegretario Cosentino e chi l’ha difeso finora, nonostante il mandato di cattura per camorra, anzi proprio per questo? Qual è l’imputato eccellente milanese che aveva interesse alla nomina di un giudice amico della P3 a presidente della Corte d’Appello di Milano? Per conto di chi la P3 dei Carboni, Verdini e Dell’Utri tentava di pilotare la sentenza della Consulta sul lodo Al Fano e una causa fiscale della Mondadori? Chi è l’utilizzatore finale di minorenni che fu coperto da un altro membro della P3, quel Martino che l’estate scorsa giurò di aver assistito all’incontro fra il papi e il padre di Noemi davanti a Craxi all’hotel Raphael?Vi do un aiutino, anzi due. Le risposte non riguardano mai vicende politiche, ma giudiziarie. E ricominciano tutte per B. e finiscono tutte in “oni”. E fanno tutte rima – parlando con pardon – con dimissioni.Marco Travaglio 14 luglio 2010

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/14/tempo-fa-un-borghese-piccolo-piccolo-che-fu/39777/

  • Cesare, il birillone   (di G. M. Bellu)

 

  • Cadono uno dopo l'altro i birilli del governo Berlusconi. Nell'ordine: Claudio Scajola, il ministro al Proprio Sviluppo Economico, Aldo Brancher il ministro al Proprio Legittimo Impedimento e ieri Nicola Cosentino, il sottosegretario più inquisito della storia che, tuttavia, per qualche ragione (il nostro Staino qua accanto avanza un'ipotesi) resta coordinatore in Campania del "Popolo della libertà". Auguri all'uno e all'altra. Dunque, tre birilli a terra. Il quarto gli addetti ai lavori l'avranno riconosciuto nella nostra copertina di oggi. È quel birillino che s'intravvede sullo sfondo, proprio nello stesso punto dove, una settimana fa, avevamo profeticamente collocato Nick Cosentino. È il sottosegretario alla sottogiustizia Giacomo Caliendo, l'uomo che secondo i giureconsulti della P3 avrebbe dovuto convincere quei «quattro stronzi» di magistrati a pronunciare una decisione favorevole alla lista Formigoni in Lombardia. E che, come ci ricorda Claudia Fusani, trent'anni fa si attivò per far restituire il passaporto a Roberto Calvi, poi trovato morto sotto un ponte di Londra. Una vecchia torbida vicenda nella quale ricorreva il nome del sempreverde Flavio Carboni.Tre birilli a terra e uno che oscilla in fondo alla pista da bowling di Palazzo Chigi, sede formale del governo. Invece nella sede reale, Palazzo Grazioli, tutti i birilli restano ben saldi e dritti. Denis Verdini, uno degli amici più cari di Carboni, indagato da due procure, è sempre coordinatore del Pdl e Nick Cosentino non solo continua a comandare il Pdl campano ma già, secondo il collaudato copione, grida al complotto. E lo fa con la benedizione del birillone, il nostro premier, il quale finge che tutta questa vicenda riguardi «quattro sfigati» e non lo chiami in causa in alcun modo.Allora, per la chiarezza. Ieri l'Unità - unico tra i giornali nazionali - ha segnalato una notizia che con tutta probabilità oggi sarà su tutta la stampa e che ieri sera, dopo ore, è stata finalmente ripresa dalle agenzie e dai siti internet (sul nostro c'era dall'alba). E cioè che il nostro premier, col nome in codice "Cesare", compare più volte nelle conversazioni dei membri della cosiddetta P3. I quali, nei momenti cruciali delle loro attività, parlano di "Cesare" e dicono di averlo informato e consultato, Il dubbio che Berlusconi fosse a conoscenza dell'attività degli "sfigati" sarebbe dovuto sorgere subito, visto che essi - come risulta in modo inequivocabile dagli atti - hanno agito sempre nel suo interesse. E visto che almeno due di loro (Verdini e Dell'Utri) sono ufficialmente tra i suoi principali collaboratori. Questo solo dubbio, in qualunque paese del mondo, avrebbe indotto qualunque premier a chiarire pubblicamente, e subito, il suo ruolo. Ma qua non siamo in presenza di un dubbio: l'identificazione del premier nel "Cesare" della P3 è stata fatta dai carabinieri. Leggete l'articolo di Massimo Solani per avere un'idea di quali implicazioni può avere un fatto come questo. Nessun paese può permettersi un premier potenzialmente ricattabile dalla criminalità organizzata. E il fatto che Berlusconi continui a difendere Cosentino non è la migliore delle rassicurazioni.

(Filo rosso del 15 luglio 2010)http://nemici.blog.unita.it//Cesare__il_birillone_1414.shtml 

a proposito del birillone cesare,ieri sera, quell'azzeccagarbugli che siede in parlamento a ns spese e che utilizza la poltrona non per il bene della comunita' ma per partorire emerite porcate che permettono  a "cesare" di evitare i processi, ha rilasciato una illuminante dichiarazione: "cesare non è berlusconi". quindi, quei 4 pensionati sfigati  per chi lavoravano?!?!

Di quale azzeccagarbugli parli, in particolare??? Ce ne sono diversi!!!!

beh, compagna maria, mi riferivo a mister MAVALA'- MAVALA'

converrai che di azzeccagarbugli ce n'è diversi.....anche il ministro Guardagingilli....

eccome, compagna maria, il parlamento è stracolmo, le redazioni di tg pure e anche tra gli elettori di cesare ne sento tanti....

se non l'hai letto ancora, ti propongo L'innominabile di Travaglio.....è davvero un bell'articolo...

mi chiedo: il ministro Guardagingilli, quello che "sguinzaglia" gli ispettori ogni qualvolta in qualche Procura si indaga su uno dei "suoi".....ora che l'indagine tocca il suo sottosegretario.......non dice niente????  Ma come!!!! Così "rigoroso", il nostro Guardagingilli!!!! E' sempre troppo impegnato a riscrivere il Lodo??? Non si può occupare del suo ministero???

il ministro dell'ingiustizia parla quando il padrone glielo ordina......

...O quando fa comodo alla gang

la vittoria più grande sarebbe quella di mandare a casa il grande capo e tutta la sua banda di malaffaristi.

non disperare......il conto alla rovescia è cominciato......ad esempio, mi sto divertendo un mondo a vedere, su La7, quell'idiota di Castelli che si arrampica sugli specchi per cercare di salvare il salvabile, per cercare di smarcarsi da certa gente, per cercare di difendere l'indifendibile.....

sto seguendo anch'io. è abbastanza imbarazzato: ha detto che lui non mette bocca in casa d'altri (salvo poi far parte di quella coalizione), mah!; ha detto che un "cosentino" non ci sarebbe mai stato nella lega (salvo poi salvargli la pelle), mah! pazzesco!!!

Sì!!! Quella della "casa d'altri" è stata grandiosa!!! Mi ha fatto morire dalle risate! Perbacco: "casa d'altri" cosa?? Il Governo di cui fa parte? Il dittatorello che appoggiano e ricattano? E' divertente quasi quanto quella sulla "casa pagata da altri....a sua insaputa"....

Quella della casa pagata all'insaputa è PURA ARTE,nemmeno Chaplin e Monicelli insieme sarebbero riusciti a generare una simile genialata:Da rotolarsi x terra!

Questo significa ke la fronda supera ormai i 39 parlamentari...

Bene. Fuori un altro. Avanti il prossimo.Stavo leggendo un articolo interessante: 

  • Agenzia di viaggi P3, weekend da sogno per giudici
  • Dall’anonima Cervinara, cittadina nella bassa Irpinia, l’ex sindaco e geometra Pasquale Lombardi invitava magistrati, politici e intellettuali per i seminari del Centro studi giuridici per l’integrazione europea. Ordinava centinaia di biglietti aerei, bloccava decine di camere d’albergo, chiedeva contribuiti alle istituzioni. E per magia rispondevano. Tutti. La Sardegna con 50 mila euro. Il referente pubblico era l’attuale sottosegretario alla Giustizia, il napoletano Giacomo Caliendo. Il finanziatore occulto era Flavio Carboni, l’uomo dei misteri. Attivissimo da Napoli, l’ex socialista Arcangelo Martino.La P3 organizzava turismo congressuale: chi può rifiutare due giorni sul mare cristallino di Santa Margherita di Pula, nel clima mite di settembre, per chiacchierare di “Federalismo fiscale”, tema che affascina ben oltre la Padania. Lombardi, Carboni e Martino faticano un’estate intera – siamo nel 2009 – per imbandire la tavola rotonda di Santa Margherita. La previsione di spesa è enorme: i tre prenotano voli di linea da Napoli, Roma e Milano per la Sardegna che costano 46 mila euro. Serve un aiutino, ecco che arriva Ugo Cappellacci. Il 28 agosto, a uffici deserti, il governatore sardo scrive all’assessore e al direttore per gli Affari Generali: “L’attualità del tema trattato assume notevole rilevanza … Si ritiene fondamentale la nostra partecipazione…Nella misura di 50 mila euro”. In Regione s’accorgono che la dicitura “contributo” è illegale, dunque scelgono la forma di “compartecipazione finanziaria”.Il cenacolo-convegno inizia il 18 settembre al Forte Village, un lussuoso cinque stelle sulla costa: fine settimana con interventi (anche seri) in maniche di camicia, cene di gala e intrattenimento musicale. Le comitive raggiungono Santa Margherita, trovano umile sistemazione in stanze da 247 euro a notte. Francesco Verusio (procuratore del Tribunale di Grosseto) e Vincenzo Carbone (presidente della Cassazione) aprono i lavori, introducono i governatori regionali: il padrone di casa Cappellacci, il lombardo Roberto Formigoni e il campano Antonio Bassolino. E proprio su Bassolino c’è un piccolo enigma: come avrà raggiunto la Sardegna? Non ha pernottato al Forte Village, non era sulle (tre) liste d’imbarco. Ma era nei pensieri di Carboni e Lombardi in un’intercettazione (29 luglio 2009). C: “Stava provvedendo lui (Martino, ndr) per…”. L: “Sì, l’aereo per Bassolino. Ha affittato l’aereo solo per Bassolino”. C: “Viene con aereo privato diciamo!”. Il collega Formigoni dorme soltanto il 18 notte, toccata e fuga anche per Carbone in doppia da 374 euro, Caliendo preferisce il ponte lungo: venerdì, sabato e domenica per mille euro.Per ricevere l’assegno della Regione sarda, Lombardi deve trasmettere la fattura di 134 mila euro – compresi i 16 mila per la ristorazione – e un allegato su chi alloggiava al Forte Village a carico del Centro studi. Due pagine per un elenco di illustri togati e politici da far ingelosire i maestri dei grandi eventi. C’erano stimati magistrati, ignari dei piani della P3: Oscar Fiumara (avvocato generale dello Stato), Alfonso Marra (presidente Corte d’Appello di Milano), Carlo Alemi (pres. Tribunale di Napoli), Maurizio Meloni (Corte dei Conti), Antonio Guida (pres. Tar Campania), Giandomenico Lepore (procuratore Tribunale di Napoli). E tanti conoscenti della P3 o vittime dell’effetto traino: c’è tizio, non mancherà caio. Il trio ha usato Luca Palamara per adescare i colleghi. Lombardi e soci avevano inserito il nome del capo dell’Associazione nazionale magistrati tra i “partecipanti” – termine neutro non casuale – per un seminario sulla riforma della giustizia (Hotel Excelsior di Napoli, novembre 2008): “Non ho mai conosciuto questi signori né mi hanno mai chiamato”, precisa Palamara. In compenso avevano affidato le conclusioni al cardinale Crescenzio Sepe, indagato per corruzione nell’inchiesta sulla cricca. Il governatore Formigoni era assiduo oratore del Centro studi: prima di Santa Margherita, il Gallia di Milano ha ospitato la P3 nel marzo 2009. Onnipresenti il sottosegretario Caliendo e Antonio Martone, ormai ex avvocato generale in Cassazione. La festa è finita. E gli amici se ne vanno.Da Il Fatto Quotidiano del 14 luglio 2010

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/14/agenzia-di-viaggi-p3weekend-da-sogno-per-giudici/39734/

Ormai non si salva più nessuno! L'Onorevole Casta Politica, di DX ma anche di SX, sta precipitando nella Cloaca Maxima... Tangentopoli, di fronte a quanto ora si svela, sembra un affare di poveracci.San Bottino si limitava a chiedere un sostanzioso obolo per sé e la sua costosa parrocchia, ma ora hanno proprio rapinato e depredato l'intero Paese. Tutte  le occasioni erano, e sono, buone, per l'arricchimento personale. I Grandi Eventi di Roma, il G8 alla Maddalena, il terremoto dell'Aquila, l'Eolico in Sadegna. Procurati allarmi per spaventare gli Italiani con l'Aviaria prima e l'H1N1 di Sacconi e Fazio. E ancora prima il terremoto dell'Irpinia e, complici silenzi omertosi! E fiumi di denaro a go go per i soliti "ignoti". Tanto hanno sempre pagato gli Italiani grulli e beoti. E così sia!

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