CRISI, NESSUNO INGOI LA POLPETTA AVVELENATA DI TREMONTI

Berlusconi-TremontiBerlusconi-TremontiL'intervista di Tremonti pubblicata oggi su Repubblica farebbe ridere dalla prima all'ultima riga, se non fosse per il fatto che rappresenta una tragica fotografia dell'assoluta incapacità ed incoscienza di questo governo. E' una vera e propria gag, quella odierna del ministro dell'Economia, l'ultima conferma del fatto che Tremonti e Berlusconi sono come una vecchia coppia di comici da varietà che ormai tiene banco da 20 anni, stordendo gli italiani con dosi massicce di frottole. Nella puntata odierna del varietà del governo, Tremonti ci racconta, ancora una volta, che la crisi economica è finita, che i sacrifici più duri sono acqua passata, che l'Italia è più forte e gode di salute più degli altri paesi. E' tale la tecnica affinata in 20 anni dal ministro dell'Economia e dal suo premier, che, nel leggere l'intervista, se non apri bene gli occhi e non ti domandi: "ma chi sta prendendo per il culo?", ti verrebbe quasi da credergli. In realtà Tremonti dimentica che il nostro paese non cresce da 10 anni. Dimentica che, anche ora che le altre economie europee hanno ripreso a camminare, l'Italia è ferma ai blocchi di partenza. Dimentica le centinaia di imprese che continuano a chiudere i battenti, le centinaia di persone che continuano a perdere il posto di lavoro. Dimentica la disoccupazione giovanile al 25%, le decine di migliaia di precari che, a partire dal mondo della scuola, continuano ancora oggi a rimanere senza occupazione per i tagli iniqui e scriteriati di questo governo. Un governo che, come ha ricordato il Presidente Napolitano solo pochi giorni fa, non ha ancora messo a punto una politica industriale. E come potrebbe, d'altra parte, se il settore è privo della guida di un ministro? Questo governo non ha una politica fiscale, non ha una politica del lavoro, non ha una politica di riforme del sistema economia, che in Italia è ormai ingessato da decenni. Le proposte avanzate da Tremonti nell'intervento-gag di oggi sono il solito armamentario, in parte da libro dei sogni, quello in cui figurano cieli azzurri e bambini sorridenti, in parte costruito con armi spuntate che la prima volta che l'ho visto usare è stato 20 anni fa. Solo frottole, solo sogni, affermazioni anche giuste, ma squallidamente contraddette dalle politiche che da ormai quasi tre anni questo governo porta avanti. Tremonti deve davvero pensare che gli italiani siano un popolo di fessi, se indica, tra i più grandi obiettivi del governo, l'investimento nel settore della ricerca, che lui stesso, dal primo giorno di questa legislatura, cerca sistematicamente di radere al suolo, con l'aiuto di un'altra sciagura nazionale: Mariastella mani di forbice. Proprio per questa ragione, l'apertura di Tremonti ad un periodo di riforme da condividere con l'opposizione, se da un lato è insultante in quanto proveniente da un governo che fino al momento ha saputo legifrare solo a colpi di fiducia, dall'altro lato è solo una polpetta avvelenata offerta da un governo incapace di governare il Paese in una fase così delicata, ad un'opposizione che cerca in tutti i modi di coinvolgere nelle proprie politiche fallimentari. Ecco perché speriamo che nessuno ingoi la polpetta, speriamo che nessuno, da parte dell'opposizione, ci caschi. Quella di Tremonti non è una proposta, è solo un bidone. Per riportare l'Italia sulla strada giusta c'è un passo decisivo da compiere il prima possibile: mandare a casa questo governo, che non ha come obiettivo l'interesse generale del Paese, ma solo quello di difendere i tornaconti personali di Berlusconi.

Commenti

  • Inderogabilmente Fiat
 
  • Per Federmeccanica, il contratto nazionale del 20 gennaio del 2008 non vale più. Benché l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne avesse chiesto pubblicamente la disdetta - senza la quale sarebbe uscita dall'associazione - il presidente di Federmeccanica Pierluigi Ceccardi ha detto che «la Fiat non ha spinto per niente». E che anzi, «l'accelerazione che abbiamo imposto oggi è per tutelare le esigenze delle aziende metalmeccaniche e di un milione di lavoratori che dipendono da esse». Per non sbagliarsi, Federmeccanica fa un passo doppio: da una parte recede dall'accordo per imporre deroghe per tutti, dall'altra studia il modo di fare altre «norme specifiche per il comparto auto», cioè solo per la Fiat.«Quella assunta da Federmeccanica è una decisione gravissima e irresponsabile, che lede i principi democratici del nostro Paese. Si decide, infatti, di cancellare il Contratto nazionale di lavoro, in accordo con sindacati minoritari e impedendo alle lavoratrici e i lavoratori di potersi esprimere sul loro contratto», ha detto il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini. «Si tratta di una violazione delle regole e della rottura dei principi democratici alla base degli equilibri sociali. Per la Fiom, l'unico contratto in vigore rimane, sotto ogni punto di vista, quello del 2008 firmato da tutti e votato dalle lavoratrici e i lavoratori». Oggi la Fiom terrà il suo comitato centrale per decidere il che fare.Chiaro che i tribunali, innanzitutto, avranno il loro lavoro. Ceccardi, infatti, ha messo le mani avanti sostenendo che la disdetta del contratto è stata decisa «a fronte delle minacciate azioni giudiziarie della Fiom relative all'applicazione di tale accordo» ed è comunicata «in via meramente tecnica e cautelativa allo scopo di garantire la migliore tutela delle aziende». La disdetta avviene a far data dal primo gennaio 2012. Alla domanda se l'auspicio è che anche la Cgil guidata da Guglielmo Epifani possa sedersi al nuovo tavolo, Ceccardi ha replicato «assolutamente sì».«La nostra preoccupazione più grande è la crisi e come uscirne, non quello che decide Federmeccanica e l'idea che si pensi di uscirne riducendo salari e diritti e aumentando gli orari è un'idea non originale che non ha prodotto risultato ma aumentato la conflittualità. Per questo non capisco perché Federmeccanica cerca il conflitto», ha commentato il segretario piemontese della Fiom, Giorgio Airaudo. «E' la dimostrazione della volontà di scontro frontale degli industriali», aggiunge Giorgio Cremaschi (Fiom). «Un errore che non aiuterà le imprese, che non aiuterà la Fiat né Marchionne», commenta il governatore della Puglia, Nichi Vendola. «Dividere i sindacati, usare il bastone e la carota a seconda degli interlocutori e ignorare che perfino da parte della Fiom c'è sempre stata disponibilità a entrare nel merito della discussione sugli obiettivi di innalzamento delle percentuali di produttività e competitività, è stato possibile perché c'è un governo che anziché fare l'arbitro è sceso pesantemente in campo prendendo a calci negli stinchi i lavoratori e facendo il tifo per la parte più agguerrita e aggressiva del sistema delle imprese». Maurio Sacconi, ministro del welfare, conferma a modo suo: «La disdetta da parte di Federmeccanica del contratto 2008 non ha alcuna valenza sostanziale per i lavoratori, che sono protetti dal ben più conveniente contratto dell'ottobre 2009 sottoscritto da Cisl, Uil, Ugl e Fismic».
 
cara maria, certo che marchionne ( e chi per lui) si è messo proprio d'impegno nel voler smantellare il sistema delle norme che regolano i rapporti coi lavoratori....per questo "capitano d'industria" sembra un'occasione da non perdere...d'altronde, la crisi imperversa, il lavoro scarseggia con conseguente aumento della disoccupazione, gli investimenti sono ai minimi, dunque, ottenere la disdetta del contratto per poi avere carta bianca per la dettatura UNILATERALE e SOTTO RICATTO delle condizioni lavorative ( o si accettano o chiudiamo!!!.) è un passo fondamentale (per fiat) per il raggiungimento dei propri scopi: ovvero un cambiamento delle relazioni industriali che, ovviamente, dia piu' potere al "padrone" e indebolisca le fasce lavoratrici che si tradurrà in maggiori profitti per i primi e diminuzione di salari con riduzione di diritti per i secondi.....gli argomenti non mancano per "giustificare" questo ambizioso obiettivo: ricatto della delocalizzazione, perdita dell'investimento, globalizzazione dei mercati, bassa competitività legata ad un elevato costo del lavoro e bla bla bla....se poi ci aggiungiamo gli "aiutini" di certi pseudo-sindacalisti che invece di difendere gli interessi dei lavoratori si mettono a difendere quelli dei loro padroni, il gioco è fatto.....
  • Discorso di Fini, stasera riunione con il premier e Bossi
  • Le parole di Gianfranco Fini, pronunciate ieri a Mirabello, saranno al centro di un incontro, che si terrà questa sera, tra Berlusconi e Bossi. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ieri sera al termine della festa della Lega Nord a Torino. «Vedremo Berlusconi e faremo le valutazioni. Sarà una riunione tra alleati - ha affermato Maroni - ci sarà Bossi e anche altri. Mi pare però che una cosa certa ed evidente è che è rinata Alleanza Nazionale, è nato un vecchio partito con una forte caratterizzazione meridionalistica». «Ho sentito Bossi - ha aggiunto Maroni - lui è molto pessimista e di solito lui ci azzecca. Qualcuno dice che con questo discorso Fini ha passato il cerino nelle mani di Berlusconi. Di solito, quando uno ha il cerino in mano può anche scottarsi, ma è anche padrone del gioco e questo è l'aspetto positivo».«D'altronde qualcuno ha detto con questo discorso Fini ha passato il cerino nelle mani di Berlusconi. Non so se è vero ma di solito quando uno ha in mano il cerino rischia di scottarsi ma è anche padrone del gioco e questa è la parte positiva della faccenda», ha concluso. A chi gli ha chiesto, poi, se dopo le parole di Fini aveva sentito Umberto Bossi, Maroni ha risposto: «Si, Bossi è molto pessimista, è molto negativo e di solito lui ci azzecca».
06 settembre 2010
Fini è riuscito a ribaltare una situazione che stagnava da un pò. Tra le altre cose, ha affermato molto chiaramente che non ci sta  a farsi ricattare continuamente dalla Lega, di cui (dice) non condivide parecchie scelte, e ne critica i (modestissimi) risultati.Nell'ambito della coalizione di destra, oggi il vincente è innegabilmente Fini. E per Berlusconi e Bossi si prevede una dura stagione. Perchè entrambi sono, con posizioni diverse, diversi strumenti, diverse ambizioni e motivazioni, "pagliacci della politica", mentre Fini è in grado di interpretare un ruolo più serio e credibile. B. & B. sono due clown, Fini è un politico. Di destra.
cara maria, sì, fini è un politico... molto astuto, direi,un calcolatore che MAI avrebbe accettato di fare lo “zerbino” a vita al caimano senza un tornaconto personale e politico…è piuttosto chiaro che il suo progetto era "prendersi" tutto il pdl e diventare premier.....E’ un uomo estremamente ambizioso, difficilmente si fa “mettere nel sacco”, figuriamoci da un mediocre come b…..e in effetti lo sta dimostrando poiché, per nulla intimorito dalle rappresaglie di b., non solo è riuscito a ribaltare la situazione a suo vantaggio ma ha anche gettato le basi per una destra NON-berlusconiana basata su "valori" totalmente opposti a quelli rappresentati dal berlusconismo....
In una sua bella canzone Pierangelo Bertoli, con tono di ostinato disincanto, dice che a volte serve l’ipocrisia, a volte qualche piccola bugia, ma non si sta poi tanto male in questa fogna, se sai nascondere bene la vergogna.Quando ci si immerge nella chiavica sarebbe meglio tapparsi il naso e muoversi poco, per evitare gli assalti delle venefiche esalazioni. In questi ultimi giorni alcune perturbazioni tragicomiche hanno smosso il limo della cloaca, a cominciare dal triccheballacche del Raìs davanti alla fila delle verginelle italiane con il Corano in mano: sembravano odalische in attesa di impiego o ragazzotte destinate al Grande Fratello. È mancata solo la danza del ventre. In tutto questo: «Datemi 50 miliardi e io impedirò la Marea Nera in Europa!» Qualcuno, con tutta la voglia che c’è in giro di divertirsi, ci ha detto, divertito, che si tratta solo di folclore, di una messa in scena teatrale come ai tempi del Turco Napoletano. Sarà.E non è finita. La ministra Gelmini, con disarmante candore, di fronte all’esercito dei suoi disoccupati, afferma che il precariato non è un problema reale, ma virtuale, metafisico. E non è finita ancora: gli squadristi della libertà fanno gargarismi per urlare forte contro Fini nel raduno di Mirabello. Ci aspettiamo fischi e pomodori da parte di chi vive di ossimori, a cominciare da quello che mette insieme squadrismo e libertà. Roba da ridere. E se la ride anche Bossi con le sue proverbiali battute. L’ultima è veramente gustosa: “Speriamo che Fini non faccia Casini!” Bersani ha ragione quando dice che il berlusconismo trasforma la politica in fogna, però è innegabile che bisogna pur vivere, un lato comico si trova sempre in questa merda. Basta nascondere bene la vergogna.
  • Mediashopping by Marco Travaglio: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/05/meno-male-che-silvio-c%e2%80%99e-mentre-i/56818/
  • Meno male che Silvio c’è. Mentre i retroscenisti alla vaselina arabescano sostantivi e centellinano aggettivi a proposito della “crisi di coscienza” che turberebbe le notti insonni di alcuni finiani “moderati” irresistibilmente attratti dal richiamo della foresta di Arcore, B. chiama finalmente le cose con il loro nome. E, col piglio del banditore di piazza, lancia la campagna acquisti come parole forti e chiare: “Tutti i nostri parlamentari che, avendo prima deciso di fare parte di un nuovo gruppo, dovessero, per senso di responsabilità e per lealtà verso gli elettori che li hanno votati, decidere di restare nel gruppo Pdl, tutti, nessuno escluso, potranno contare sulla nostra amicizia, solidarietà e lealtà, anche nel momento della formazione delle liste elettorali”. Manca soltanto il listino prezzi per quantificare “la nostra amicizia, solidarietà e lealtà”, ma l’uomo, l’ometto, è capace di tutto: anche di estrarre una mazzetta di banconote fascettate e farla frusciare in diretta tv con la consueta eleganza, invitando gli amici finiani a passare alla cassa. Nel 1994, quando Bossi scaricò il primo governo B., alcuni fedelissimi dell’Umberto raccontarono che i venditori ambulanti del Cavaliere li avevano avvicinati offrendo 200 milioni di lire a cranio e un posto sicuro nel nuovo Parlamento se avessero abbandonato il Senatùr per seguire la scissione di Luigi Negri (segretario della Lega lombarda) e dar vita a una Lega di stretta osservanza berlusconiana, quella che B. chiamava “la vera Lega”: la sua. Molti nei mesi e negli anni successivi, mentre Bossi sbraitava contro “Berluskaz”, “Berluskaiser”, “il mafioso di Arcore”, “il nazistoide”, “trafficante di droga” e altre carinerie, cedettero alle sirene arcoriane e scesero dal Carroccio per montare in groppa al Cavaliere: Patelli, Gnutti, Comino e tanti altri.Nel breve volgere di pochi mesi si trasformarono in altrettanti pensionati e si pentirono amaramente di aver creduto alle promesse del Gran Bugiardo, essendo divenuti inaffidabili tanto per la Lega quanto per Lui, che ha bisogno di servi fedeli, non di avventizi dell’ultimo giorno.Stessa sorte toccherà ai finiani che rientrassero all’ovile: incassata la mesata, sparirebbero dalle liste e dalla scena politica dans l’espace d’un matin. Ma c’è da giurare che qualcuno ci cascherà. Lui lo sa e avvia la campagna acquisti, avendo passato la vita a comprare tutto e tutti. Il suo appello all’“amicizia” ricorda la scena de “La grande guerra”, quando la voce dell’austriaco invita gli italiani in trincea ad arrendersi perché non hanno nulla da temere, allora Sordi e Gassman alzano una paletta e se la ritrovano crivellata di proiettili…Il tariffario, ovviamente, sarà proporzionato al peso politico dei fuorusciti in retromarcia. Pare che il Cavaliere abbia pronti tre pacchi-dono di diverse dimensioni. Il più grande e appetitoso sarà riservato ai ministri finiani: tre panettoni, Magnum di champagne, salama da sugo, buono-escort per tre utilizzazioni mensili da spendere nel supermarket Tarantini, vacanza-premio all inclusive in una delle ville del Residente del Consiglio, un giro sullo yacht di Piersilvio, una particina a Raifiction per fidanzate al seguito, coupon per una legge ad personam da spendere alla prima necessità. Il pacco medio è per i viceministri: due panettoni, una bottiglia di moscato, zampone precotto con lenticchie, buono-escort per due utilizzazioni l’anno, visita guidata al mausoleo di Arcore con diritto di prelazione su un massimo di due loculi, incontro tete à tete con Capezzone e/o Bonaiuti, intervista gratuita a Signorini. Il pacco piccolo è per parlamentari semplici: un panettone, un bicchiere di vino sfuso della casa, confezione di sofficini, cena a lume di candela con la prima esclusa al concorso “Velone”, week-end last minute a Villa Certosa con pranzo al sacco a spese del visitatore e lezioni di politica a cura di Cicchitto e Brunetta, rientro domenica sera con batteria di pentole antiaderenti in omaggio. Affrettarsi con le chiamate, ultime disponibilità.
si dice che il toro e famoso per le corna e l'uomo per la parola data,oggi c'è qualcuno che vuole invertire i ruoli.in ITALIA siamo più forti degli altri stati le tasse non sono aumentate va tutto benee allora come mai tutti questi licenziamenti ,aziente che chiudono,macchine delle forze dell' ordine ferme per mancanza di soldi,tasse comunali aumentate a causa del governo centrale,sanità che fa più pena che schifo,non si vendono più case perche nessuno ottiene finanziamenti per mancanza di un futuro lavorativo?spieghino questo con i fatti no chiacchere come fanno i "QUAQUARAQUA"
la politica del bidone è un cavallo di battaglia di questa dx mascalzona......frottole su frottole...promesse su promesse...ma di provvedimenti reali il nulla assoluto se non cio' che riguarda gli interessi personali economico-giudiziari del banano e di quelli di “amici degli amici” ovvero di cricche di malaffaristi, di riciclatori, di mafiosi, di evasori, di truffatori, di bancarottieri, ecc.ecc. ..lo confermano i ripetuti scudi e condoni o i tagli indiscriminati alla spesa pubblica pur di salvare i fondelli agli evasori e ai corruttori e via dicendo....ah, quelli non si toccano, altrimenti si perde buona parte del proprio elettorato!!! mentre è lecito mandare a casa 200mila precari della scuola in nome di una fantomatica riforma epocale del settore...è lecito tagliare sulla ricerca...è lecito tagliare fondi destinati agli enti locali....è lecito congelare gli stipendi del p.i......è lecito infischiarsene se la crisi è sempre piu' aspra (per i fessi) o se la disoccupazione giovanile è al 27%, ecc.ecc.....l'unico obiettivo delle politiche economiche tremontiane è la difesa di tutti coloro che fregano lo stato quotidianamente in nome di una libertà di delinquere che, da sempre, è il pilastro fondamentale di questa gentaglia che "governa".....s'intende, pero', che il conto lo devono pagare sempre i soliti noti!!!
Tanti luminari dell'economia a consulto non servono a rianimare un paese che lentamente sta morendo. Eppure aldilà dei numeri le strategie mi sembrano ovvie se mirate a politiche sociali e non solo strettamente finalizzate a numeri che da soli sono sterili. La crisi è mondiale. Ma mentre in America Obama pensa a defiscalizzare i salari della classe media e a incentivare le piccole e medie imprese che assumeranno personale, in Italia si  attuano tagli in  settori vitali come la scuola e invece di potenziare le procure a rischio e stanziare fondi per le forze dell'ordine  si attuano tagi indiscriminati.Sulla scuola poi continuare a recitare il "Te Deum" dei precari in esubero è quanto di più iniquo ci possa essere. Una classe di 21 ragazzi quanto il sistema scolastico ne prevede è cosa diversa da classi di 30 alunni. E' chiaro che questo serve per giustificare i tagli insensati e ridurre personale oltre che impoverire la qualità dell'istruzione. Non considero momentaneamente cosa succede con i test di medicina. Ho così una grande esperienza in materia che la Gelmini dovrebbe vergognarsi per le sue affermazioni. Insomma per ritornare a bomba il sistema economico italiano gira tutto intorno all'asse dei Berlusconi. Le politiche per incentivare il lavoro sono inesistenti e anche nel panorama europeo non c'è nessuno che difende il nostro made in Italy. In compenso abbiamo dittatori del calibro di Gheddafi che con la scusa del trattato di amicizia arrivano fin dentro casa per comprarci in massa, tramite i liquidi depositati in Unicredit. E' proprio il caso di dire:"Vu Cumprà"? 
Lei ha fatto proprio l'esempio sbagliato, OBAMA IN AMERICA E' IN CADUTA LIBERA, LEGGA I SONDAGGI, ERA CONSIDERATO DA MILIONI DI ILLUSI UNA SORTA DI MESSiA CHE DOVEVA SALVARE IL MONDO, ORA LA MAGGIORANZA DEGLI AMERICANI, RICCHI E POVERI, E' FEROCEMENTE CONTRO LA SUA POLITICA...
in italia è il caimano ad essere considerato, da PARECCHI MA PARECCHI ILLUSI, il messia che doveva e/o deve salvare il paese....
mah! non saprei....... ho appena seguito "la diretta" su Mirabello......non so se il "dottor Stranamore" è ancora davvero "il più amato dagli italiani".......
L'opinione di centinaia di migliaia di americani è facilmente suscettibile: sono gli stessi che votarono Bush Jr. per poi pentrsi amaramente nel giro di pochi mesi.Non credo che Obama sia in caduta libera. La sua elezione si è basata, come primo e principale punto, sul quasi impossibile progetto di riforma sanitaria chiamato "health care". Quasi impossibile perché osteggiata anche all'interno del suo partito. Con un paziente lavoro trasversale in meno di un anno il prgetto è passato.Il ritiro di truppe dall'Iraq è ormai una realtà molto prossima. L'America comincia a guardarsi all'interno e a spandere meno. Il mondo della politica non lo sopporta ma lo teme per la sua incredibile popolarità.Non so dove porti questa politica estremamente sociale in un paese così anti sociale come gli USA ma di certo quell'uomo fa quello che in italia non si vede da molto tempo, ovvero fa quello che promette.
  • Leggendo l'articolo citato dall'on. Donadi, non sapevo se ridere o piangere......Necessità di rilancio dell'economia, parlando di "competitività", senza esplicitare niente di più. Secondo me, traducendo il "fascistese", aumentare la competitività significa, par la maggior parte, economizzare sul costo del lavoro. Quindi salteranno ancora altre regole (come il pericoloso precedente di pomigliano), e pagheranno i lavoratori. Quest'ultimi saranno comunque demonizzati o considerati dei "privilegiati" rispetto a coloro che il lavoro ancora non lo avranno. E saranno parecchi. Un quarto della disoccupazione è solo quella giovanile.
  • Le regole sono un lusso che non potremo permetterci. E anche questa la dice lunga.
  • Il nucleare: ancora?????
  • Il fisco: l'ieda della riduzione ad un paio di aliquote l'irpef, è un disegno caro alla destra berlusconiana, perchè in sostanza avvantaggia i più ricchi. La concentrazione del favor foscale sulle voci "lavoro, ricerca, famiglia" la dice lunga. Posto che, dalle parole precedenti, si desume che Tremonti punta alla costituzione di "blocchi industriali", e quindi alla progressiva scomparsa della piccola impresa, il FAVOR fiscale andrà a  beneficio dei soliti noti (FIAT???), della ricerca (che ormai è solo privata, quindi come sopra), e la famiglia serve per tener buono l'elettorato cosiddetto moderato e la chiesa. Sull'assenza di un  Ministro per lo sviluppo economico glissa......
  • Ora, mi vengono in mente alcune "chicche" di un certo Goebbles......
  1. "La propaganda è come l'arte: non ha bisogno di rispettare la verità"
  2. "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità"
  3. "Non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione de neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinchè dipendano da noi come una droga".
  4. "Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola".
  • Tornando a noi, personalmente ritengo  Tremonti un "figuro" pericoloso. Data la assoluta mediocrità di chi lo circonda, appare un gigante della politica, e dell'economia. Ma è un uomo pericoloso, arrogante, ignorante. Tuttavia, questa sorta di "credito" di "autorevolezza" come economista e come politico (serio) gli è stata riconosciuta dal suo governo (ad esempio La Lega, che tiene gli altri in scacco), e persino da una buona parte della cosiddetta opposizione, che addirittura aveva vaneggiato un governo tecnico guidato da Tremonti!!!!A questo punto, ci sarebbe da augurarsi che il Governo cada prima che questo losco figuro possa solo vagamente pensare di porre in essere ciò di cui vaneggia!
  • Tuttavia, c'è da fare anche qualche considerazione su questa eventualità. Berlusconi "manda a dire" che nei punti programmatici che presenterà a settembre alle Camere, e sui quali porrà la fiducia, non ci sarà "il processo breve" (=messaggio di tipo distensivo rivolto ai finiani e al PD). Restano i famosi cinque punti:  riforma tributaria, il federalismo fiscale, la sicurezza, l'immigrazione, il rilancio del Sud e, appunto, la giustizia.  In sostanza, resta "a tutto campo" la possibilità di continuare la campagna di propaganda in proprio favore, per risollevare il consenso perso, per riagganciare qualche finiano, per allontanare lo spauracchio delle elezioni anticipate, la riforma elettorale. Quei cinque punti, come tutte le scelte politiche dei governi di Berlusconi, si basano sul vuoto pieno di nulla. Sulle campagne di demonizzazione, criminalizzazione, diffusione di panico e ricerca di "rassicurazioni". Basta rileggere il punto 3) di Gebbles.
condivisibile parola per parola, incredibile è il credito che costui riceve anche da parte di tanto giornalismo e di tanta politica.
On. Donadi, meno male che c'è qualcuno che fa opposizione e c'è chi come:"Il Fatto Quotidiano", che fa informazione, ma, mi domando, come potranno conoscere la verità i milioni di persone che non cercano la verità perchè assopiti nel sonno delle tv controllate da Berlusconi?Un po' di verità la raccogliamo ascoltando il Tg "comunista" di Rai3, qualcosa anche dal tg di Mentana e poi? Tempo, morti, stupri, donnine, incidenti, invasioni di extracomunitarie ecc. ecc. e, quasi "naturalmente" la parola ai falsari della democrazia e della costituzione.Lo sapevate che Paolo Romani si è fatto eleggere assessore per sbloccare l'edificabilità di un terreno dei Berlusconi?E che adesso c'è la distribuzione delle frequenze per il digitale terrestre, tecnologia già morta, delle quali mediaset vuole fare incetta? 
Dalla parte del Paese.   E quale sarebbe la parte del Paese?  DICIAMOCELO  ANCORA  UNA  VOLTA:  UNA Economia che modifichi la degenerazione morale ed economica dell'imprenditoria più PARASSITARIA d 'EUROPA, accompagnata da un SINDACALISMO FATTO DI FURBESCHE FAZIONI che si contrappongono miserabilmenete sulla pelle dei lavoratori.  Arrivo a queste conclusioni, dopo ANNI di letture dei Quotidiani e dell'ascolto dei commenti di persone studiose dell'argomento.Cosa sarebbe necessario fare?    SOLAMENTE IL NECESSARIO.    Sembra stupido?   Lo sarebbe se, la nostra classe DIRIGENTE non fosse fra le PEGGIORI DI TUTTI I PAESI CIVILI.    Solo una classe DIRIGENTE che si rinnovasse nella SUA stessa composizione, ed includesse individui sufficientemente coscienti delle difficoltà da affrontare, potrebbe MODIFICARE IN MANIERA SOSTANZIALE il declino costante e inarrestabile del PAESE.    COME?    Mettendo in pratica quelle misure pregonate da TANTISSIMI ESPERTI che essendo IMPOPOLARI, fanno si che non vengano prese in considerazione da chi pensa al proprio LUCROSO VELEGGIARE nella comodità acquisita.Questa CLASSE DIRIGENTE, sostanzialmente "" PARITETICA""  nella SUA incivile irresponsabilità, non potrà MAI affrontare la sfida che il PAESE ha di fronte, troppo impegnata nel difendere i successi PERSONALI ottenuti a discapito del PAESE, troppo corrotta, in ogni senso, per riconoscere la propria responsabilità della situazione attuale.   TROPPO Egoista, per accettare l'idea del proprio fallimento e della necessità di costituire ed appoggiare, un VERO GOVERNO di salvezza Nazionale per modernizzare l'amministrazione Pubblica. Le Relazioni Sindacali, e tutte le innumerevoli impopolari necessità indispensabili alla ripresa economica e morale della Nazione.L'Agonia, sarà ancora lunga, a meno che una circostanza imprevista, come la caduta del muro di Berlino ci salvi, vedo anni duri e pericolosi d'avanti a NOI (parlo dei cittadini, non dei MASCALZONI, a loro va benissimo, chiedeteglielo), Tremonti ha ragione, parla per Bossi, Confindustria e tutte le cricche di destra e Sinistra che si spartiscono il paese.  NON è un cattivo MINISTRO, come la GELMINI non lo è nemmeno, guardano il Paese con gli occhi di chi ha la ""Pancia piena"" e, realisticamente, di chi ha la Pancia vuota, non importa niente, non conta, deve accettare il ""Fatto compiuto"" deve fare sacrifici nell'interesse di chi ha di più, perchè, chi ha di più, ha il coltello dalla parte del manico.  Molto semplice.
Scopiazzando dalla satita dell'Unità: 
  • Tremonti è un lusso che non possiamo permetterci!!!
Condivido in toto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!