Dimissioni non bastano. Nuove regole
Le dimissioni di Maruccio sono un buon segnale, ma non bastano. Essere portatori di una diversità sulla questione morale non significa essere immuni dalla possibilità di errori dei singoli, bensì dimostrare, con la tempestività e la radicalità con le quali si interviene per rimuovere ogni ombra di sospetto o di abuso, che gli errori non sono tollerati.
Per questa ragione credo che le nostre decisioni debbano andare ben oltre l’accettazione delle dimissioni di Maruccio e sia necessario chiedere ai gruppi parlamentari e regionali la pubblicità e la totale trasparenza dei bilanci. Per prevenire al massimo la possibilità di errori nelle scelte, infine, sono opportune regole di maggiore collegialità nella definizione di incarichi e candidature.
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Commenti
ma chi lo manda stò frisco-frisco, d'alema per conto do bersani o bersani per conto di d'alema?
o è amico di guglielmo il romano, o , secondo me, è proprio guglielmo, il romano papalino, anche se lo stile è il sarcasmo squallido dei d'alemini.
Gentile freeskipper,
Non so chi sei e cosa farai da grande, perché da ciò che hai scritto, anche se biologicamente adulto, secondo me, ancora non hai sviluppato a livelli quanto mai normali il tuo intelletto. Nella semplicistica esposizione che hai postato percepisco solo il classico ragionare di chi aspetta avvenimenti di questo genere per sentenziare senza argomentare, come il più classico dei comizianti da due soldi. Elencando quattro personaggi, quattro, a tutti noti per la loro dissolutezza politica, pervieni alla frettolosa conclusione che l’IdV è tutta composta da farabutti imbroglioni.
Probabilmente ce ne saranno ancora da scoprire al nostro interno e altri tenteranno di penetrare in IdV riuscendoci anche, ma, a differenza di altri partiti che non fanno nulla una volta individuati questi figuri, noi li cacciamo immediatamente. Solo questo semplice giusto modus operandi per queste circostanze, rende il partito Italia dei Valori, diverso dagli tutti gli altri partiti
Con questo non voglio dire che nel nostro partito non ci sono cose da correggere e altre da tarare, nuove regole da inserire e altre da rettificare, ma per fare in maniera che ciò avvenga e ancor più che queste siano sempre applicate, c’è bisogno di partecipare in prima persona mettendoci faccia e tempo e diventare quindi imprescindibilmente parte essenziale e determinante nella crescita, nel radicamento e nel consolidamento del partito, con nuove e sane forze utilizzabili poi, nell’amministrazione della res pubblica.
Ho voluto risponderti in questi termini essendo un Consigliere Comunale dell’IdV della provincia di Roma che si sente moralmente leso da questa sconfortante e destabilizzante vicenda di sottrazione per uso personale di somme di denaro pubblico destinato all’attività politica del gruppo presente in regione, da parte dell’ex capogruppo consiliare alla regione Lazio Vincenzo Maruccio e ex segretario regionale, vista l’accusa di peculato formalizzatanei suoi confronti.
Non ci sto però quando sento dire: “non se ne salva nemmeno uno”.
Per me invece, chi è in IdV, fino a prova contraria fa politica perché crede che la vera politica sia l’unico modo per risollevare la nostra cara Italia dall’oblio in cui pian piano è stata fatta scivolare da una classe politica intenta solo a curare i propri interessi, caro freeskipper e non il semplicistico pettegolezzo.
Vittorio Quaglia.
La lettera è stata scritta prima che esplodesse il caso Maruccio: vi lascio immaginare quanto sia grande ora la mia indignazione.
Un saluto a tutti.
Sono iscritto all’Italia dei Valori da circa quattro anni. Ho cinquant’anni e, a parte gli ultimi quattro, non sono mai stato iscritto ad alcun partito: ho sempre preferito impegnarmi in attività meno appariscenti, quali il volontariato, e, ad esser sincero, ho sempre sentito un certo fastidio all’idea di mettermi un’etichetta addosso. Vista però la situazione della politica italiana degli ultimi anni e conscio che non si dovesse lasciare mano libera ad un personaggio come Berlusconi, ho deciso di impegnarmi in politica nell’ambito del mio piccolo Comune (Colonna in provincia di Roma) e di avvicinarmi all’unico partito per il quale sentivo affinità, trovandomi poi in compagnia di uno dei miei amici più cari, una persona che per intelligenza, preparazione, limpidezza e onestà avrebbe dovuto essere valorizzata al massimo all’interno del partito (ovviamente non è stato così).
Nel 2009 siamo entrati con un Consigliere in maggioranza al nostro Comune in alleanza con il PD (a Colonna esiste solo la maggioranza, poiché le due liste di destra non sono state ammesse alle elezioni): abbiamo fatto battaglie sulla scuola per il bene dei bambini, ricevendo in cambio l’ostilità dei nostri pseudo-alleati, che ci hanno trattato come uno zerbino, abbiamo allestito innumerevoli banchetti per raccolta firme per i vari referendum e per il tesseramento, abbiamo stampato e affisso manifesti a nostre spese: ogni volta che chiedevamo un aiuto ai nostro referenti provinciali e regionali ci veniva detto che non c’erano soldi per le sezioni: abbiamo speso circa 2000 euro (con regolari fatture o scontrini) tirati fuori dal nostro reddito personale, abbiamo sottratto ore al sonno e alla famiglia (con comprensibili malumori) ed ora veniamo a sapere che anche i nostri CONSIGLIERI in regione hanno votato a favore dell’innalzamento a 14 milioni di euro ANNUALI dell’importo a disposizione dei gruppi consiliari per l’attività politica: nel 2011 l’IdV ha preso 1,2 milioni di euro.
Ora vorrei sapere da questi 5 consiglieri IdV, (il capogruppo Vincenzo Maruccio in primis e poi Claudio Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi, Giulia Rodano e Anna Maria Tedeschi) cosa significa per loro la parola “Valori”: FORSE IL VALORE DEL CONTO IN BANCA ACCUMULATO DALL’IdV REGIONALE? Si rendono conto di quanto è stato chiesto ai cittadini del Lazio in termini di tasse (addizionale regionale che sfiora il 2%) e di quanto è stato tolto in termini di servizi (trasporti, sanità, ecc…).
Sentirsi dire che non c’è una lira per l’attività politica e poi scoprire che avete razziato le risorse pubbliche allegramente insieme agli altri fa montare un’indignazione che non chiamo in altro modo solo perché non sono abituato ad usare un linguaggio triviale. Sia chiaro che da parte mia sottolineare che non c’è alcun aiuto per l’attività politica locale non significa voler partecipare al bottino!!! Vorrei però avere, come qualunque altro tesserato, il resoconto delle spese effettuate a fronte dei contributi che si sono autoattribuiti.
A Di Pietro dico solo questo: hai sbagliato a candidare alcune persone al Parlamento (Scilipoti, Razzi, e Di Gregorio) e ora mi aspetto un segnale, ovvero che nessuno di questi 5 consiglieri venga ripresentato in lista alle prossime elezioni regionali: ognuno riprenda a fare il proprio lavoro e lasci spazio a persone forse con meno esperienza, ma più oneste. Se non sarà fatta pulizia dove troverò il coraggio di proporre ad amici e parenti di votare IdV in nome di un cambiamento nella politica e nell’amminstrazione della res publica? In ogni caso consiglio vivamente a queste persone di non passare a chiedere il voto nel mio Comune. Se non vedrò segnali confortanti dovrò, a malincuore, evitare di dare fiducia ancora all’IdV.
Guido Gentili
LA TRASPARENZA DEI CONTI RENDE LA VITA DIFFICILE ALLE MELE MARCE.
IN IDV, A TUTTI I LIVELLI, NESSUNA TRASPARENZA DEI CONTI.
I CONSIGLIERI REGIONALI IDV DEL LAZIO, CHE HANNO VOTATO L'INDECENTE
AUMENTO AI GRUPPI, ANDAVANO SOSPESI SUBITO DALL'IDV.
SPERIAMO CHE LA BRUTTA FIGURA, SERVA A MIGLIORARE IL PARTITO,
CON NUOVE REGOLE PER LE CANDIDATURE E TRASPARENZA MASSIMA DEI CONTI.
Caro Donadi, ci dovevate pensare prima, quando avete adottato lo strumento del teserificio dnel partito consegnandolo a gente che nulla ha che fare con la legalità e la "Questione Morale". Ora i buoi sono scappati (quelli genuini) e sono rimasti quelli estrogenati. Se veramente fate pulizia rimmete da soli, Lei e pochissimi altri. Io, come tanti altri amici di Manfredonia, dopo l'alto tradimento che avete attuato a Manfredonia non sarei disposto più a spendere nemmeno un centesimo e un secondo della mia vita per l'IdV. La politica che ora persegue l'IdV di Manfredonia è di totale accondiscendenza alla casta e in barba alle battaglie che la vecchia IdV ha condotto nel rispetto dello slogan "dalla parte dei cittadini".
Alla Regione Lazio non bastava Fiorito & C., mancava ancora l'"onesto" Maruccio dell'IdV! Tombola, ora ci sono dentro proprio tutti nella banda degli onesti... Sono costernato per l'IDV che predica molto bene, ma diversi suoi rappresentanti razzolano piuuttosto male. Dagli "onorevoli" Razzi e Scilipoti agli "onorevolini" in Regione Lazio, Piemonte, Veneto,... sempre zitti , compiacenti e sempre pronti all'incasso, a quest'ultimo furfante "neo mariuolo", l'IdV non fa affatto bella figura, anzi. Se vuole continuare a chiamarsi il Partito della Giustizia, serbatoio di voti dei Cittadini onesti di questo Paese, l'IdV deve punire "in maniera esemplare" chi ha infangato il suo nome. I suoi elettori e simpatizzanti si comporteranno di conseguenza.
No alla lotta contro l'evasione fiscale. L'evasione fiscale la vogliamo vincere!
Il modo c'è. Chi non s'impegna per vincere questa battaglia è nostro nemico e va eliminato dalla scena politica. Questo è il nostro "delenda Cartago", non ci staremo zitti, non smetteremo di chiedere la vittoria contro l'evasione fiscale fino a che non l'avremo raggiunta.
Ci fu un giorno, tanti anni fa, in cui lavoratori dipendenti, professionisti e autonomi avevano la possibilità di dichiarare o meno il proprio reddito e di pagare o meno le tasse. Ci si iscriveva a ruolo presso il Comune e poi si pagava.
Poi venne un giorno, negli anni 60, in cui a qualcuno venne in mente di togliere ai lavoratori dipendenti il fastidio di fare file interminabili per iscriversi a ruolo e di dare alle imprese l'incombenza. Che bel servizio! E i lavoratori autonomi e i professionisti? Esclusi, perché non c'era un sostituto d'imposta cui demandarlo: erano imprenditori di sé stessi! Che bella fregatura! Non si mosse nessuno di sinistra, non protestò nessun sindacalista. E ci trovammo, noi lavoratori dipendenti e pensionati, unici a dover pagare fino all'ultimo centesimo.
Adesso basta! Cari signori, se volete porre fine all'evasione fiscale in Italia un modo c'è ed è semplice. L'importante è guardarci negli occhi e decidere di volerlo fare, altrimenti significa che ci sta bene che professionisti e lavoratori autonomi siano loro a dichiarare quanto guadagnano (cioè il meno possibile) e obbligare noi lavoratori dipendenti e pensionati a pagare per loro.
Se faccio una visita "intramoenia" già oggi pago il professionista tramite una cassa dell'ente ospedaliero con cui il medico è collegato. La cassa si occupa di trattenere e versare al fisco le tasse e di accreditare al professionista la sua spettanza e a me rilascia la ricevuta fiscale che posso dedurre dalle tasse.
Mi pare che nessun medico si sia mai lamentato di questa procedura. E certo, in questo caso, non ha potuto evadere le tasse perché le pagava direttamente la cassa dell'ospedale che gliele tratteneva alla fonte, come fa il nostro datore di lavoro.
Perchè non si può estendere questa procedura a tutti (professionisti e lavoratori autonomi)?
Chiamo un idraulico, mi fa il preventivo, vado alla posta, pago a una cassa specificamente istituita presso un ente garante, gli do la ricevuta e lui fa i lavori. La mia copia della ricevuta la uso per ottenere dal fisco un vantaggio da decidere, visto che ho fatto emergere un reddito che prima non sarebbe risultato.
Stessa cosa per gli altri professionisti e lavoratori autonomi.
Gradirei veramente che qualcuno mi spiegasse perché questa procedura non si possa attuare. Oltretutto la creazione delle "casse centralizzate" darebbero lavoro a tanti disoccupati che potrebbero essere pagati con parte del risultato della lotta (vinta) contro l'evasione fiscale.
Attendo commenti, anche negativi, ma convincenti. E se non ce ne sono, mi attendo dall'IdV mi aspetto che si faccia paladina di questa battaglia. Non se ne può più!
SE ADESSO TROVANO ANCHE UN CONSIGLIERE DELL'IDV CHE HA FATTO COME FIORITO, SE TROVANO UNO DEI VERDI, SE TROVANO ANCHE PADRE PIO CON LE MANI IN PASTA, SE SONO TUTTI UGUALI, ASPETTO L'ULTIMO SEGNALE D'ALLARME: CHE ARRESTINO PANNELLA PERCHE' MANGIAVA. POI TIRO FUORI IL BAZUKA, CAZZO!