DONNE, PARITA' ANCHE NEL LAVORO

Donne e LavoroDonne e Lavoro

L’Europa ha ragione: le donne e gli uomini devono andare in pensione alla stessa età. Tutti lo sapevano, anche io ne sono convinto da sempre, tanto da aver presentato una proposta di legge in tal senso già nella scorsa legislatura. Non è certo un giorno che se ne discute. Il governo finge, invece, di scoprirlo solo ora e si nasconde vigliaccamente dietro gli ordini di mamma Europa, quella stessa che ignora su molte altre materie, come il conflitto di interessi o la libertà d’informazione. Nella stragrande maggioranza dei Paesi europei gli uomini e le donne vanno in pensione alla stessa età, mentre l’Italia è uno dei pochi paesi che mantiene la differenza. Il problema è che tra noi e loro, tra l’Italia e gli altri paesi europei intendo, in materia di occupazione femminile, sostegno alle famiglie, maternità e pari opportunità c’è una differenza grande come una casa, anzi un abisso. L’Italia è il paese con il minor numero di donne occupate. Ha uno dei più bassi indici di natalità e con la più bassa percentuale del Pil destinata al sostegno delle famiglie. I servizi, le opportunità e le norme a sostegno delle donne che lavorano in Italia fanno ridere e non sono certo a livello europeo. C’è di più. Le donne in Italia raggiungono difficilmente i vertici del comando e, a pari responsabilità, guadagnano mediamente meno dei loro pari grado maschi. In Europa, Francia, Inghilterra, Germania – per non parlare dei paesi scandinavi che ci fanno vergognare definitivamente al confronto - si suona tutta un’altra musica. Le donne guadagnano tanto quanto i loro pari grado maschi. Hanno sostegni economico-finanziari adeguati, siano esse donne madri o famiglie. Hanno servizi sociali adeguati, asili nido di prima qualità, scuole pubbliche eccellenti e non certo quel deserto di qualità e quantità in cui l’ineffabile ministro Gelmini ha ridotto la scuola italiana. Il paradosso è che in Italia che è il paese più imbevuto di familismo e mammismo dell’intero globo terracqueo, tutto questo non c’è, non esiste e se se ne parla è solo perché qualcuno ci può guadagnare. Se, dunque, il governo ha intenzione di adeguare l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini non per fare cassa ma per adeguarsi in tutti i sensi all’Europa, investa parte dei risparmi di spesa che ne deriveranno in maggiori risorse da investire per le famiglie, per le donne, allunghi il tempo di congedo di maternità, preveda una serie di interventi, anche di tipo fiscale, per privilegiare l’occupazione e il lavoro delle donne. Se, invece, con la scusa dell’Europa, vuole fare cassa sulla pelle delle donne è una vigliaccata, un’arma contro le donne che ostacoleremo con tutte le nostre forze.

Commenti

Gira su Internet una lettera, che una madre (di cui ometto il nome) avrebbe scritto alMinistro Gelmini. E' davvero molto carina:
  • Gentile Ministro Gelmini,l'altro giorno, leggendo la sua intervista sul Corriere della Sera, in cui dichiarava che l'ASTENSIONE OBBLIGATORIA DOPO IL PARTO è un privilegio, sono rimasta basita.Che lei fosse poco ferrata sui problemi dell'educazione, non era necessaria la laurea in pedagogia, che io possiedo e lei no, o i tre corsi post laurea, che io possiedo e lei no, visto quello che sta combinando alla scuola statale. Ma almeno speravo avesse competenze giuridiche, essendo lei avvocato ed io no.Certo, dato che lei, ora paladina della regionalizzazione, si è abilitata in "zona franca" (quel di Reggio Calabria), perché più facile (come da lei con un'ingenuità e candore imbarazzante affermato), lo si poteva supporre. E allora, prima le faccio una piccola lezione di diritto e poi parliamo d'educazione. L'astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente. Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l'anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un'eresia.Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido "aziendale" al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d'attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per baby-sitter superiori a quelli della propria retribuzione.Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell'astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per se dovrebbe suggerirle qualcosa. Ma preferisco spiegarmi meglio, anche se è necessaria una piccola premessa doverosa.Lei come tante donne, crede che l'essere madre, anche se nel suo caso da pochi giorni, le dia la competenza per parlare e pontificare su educazione e sviluppo del bambino, ai quali grandi studiosi hanno dedicato anni e anni di studio. In realtà, per dibattere sulla pedagogia, oggi chiamata più propriamente SCIENZE DELL'EDUCAZIONE, bisogna avere competenze specifiche, che dalle sue dichiarazione lei non sembra possedere.Le potrei parlare della teoria sull'attaccamento di Bowlby, dell'imprinting e di etologia, ma non voglio confonderle le idee e quindi ricorro ad esempi più accessibili.Basta guardare il regno animale per rendersi conto come le femmine di tutte le specie non si allontanano dai cuccioli e dedicano loro attenzione massima e cura FINO ALLO SVEZZAMENTO Non è una legge specifica relativa agli umani, ma della natura tutta. Procreare, infatti, implica delle responsabilità precise, è una scelta di vita, CHE SE CAMBIA IL COMPORTAMENTO ANIMALE, A MAGGIOR RAGIONE CAMBIA LA VITA DI UNA DONNA.Sbaglia chi crede che l'arrivo di un figlio, non comporti cambiamenti nella propria vita. Un bambino non chiede di nascere, fare un figlio non è un capriccio da togliersi, ma una scelta di servizio, di dono di se stessi e anche del proprio tempo. Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita, siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla a loro misura. Se non facciamo questo, potremmo fare crescere bambini soli, senza autostima e con poca sicurezza di sé. Bambini affamati di attenzioni, perché non gliene è stata data abbastanza nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè i primi mesi di vita. L'idea che non capiscono niente, che non percepiscono la differenza ad esempio tra un seno materno e un biberon della tata, è solo nostra. Ciò non vuol certo dire che tutti bambini allattati artificialmente o che tutti bambini con genitori che tornano subito a lavoro, saranno dei disadattati. Ma bisogna fare del nostro meglio per farli crescere bene, come quando in gravidanza assumevamo l'acido folico, per prevenire la "spina bifida".I bambini hanno nette percezioni, già nel grembo materno. L'idea, che se piangono non si devono prendere in braccio "perché si abituano alle braccia", è un luogo comune.Le "abitudini" arrivano dopo i 6 mesi, fino ad allora è tutto AMORE. Non è un caso che studi recenti, riabilitano il co-sleeping, (dormire nel lettone) e i migliori pediatri sostengono la scelta dell'allattamento a richiesta. Il volere educare i bambini inquadrandoli come soldati, già dai primi giorni di vita, non solo é antisociale, perché una generazione cresciuta senza il rispetto dei suoi ritmi di crescita può essere inevitabilmente compromessa, ma è un comportamento al di fuori delle più elementari regole umane e naturali.Poi è anche vero che per molte donne, tornare a lavorare subito dopo il parto sia una necessità assoluta. Ma per questo problema dovrebbe intervenire adeguatamente lo Stato e non certo con affermazioni come le sue.Mi rendo conto che il suo lavoro le permette di lasciare la bambina, rilasciare interviste di questo tipo (di cui noi non sentivamo la necessità) e tornare con comodo da sua figlia. Ma ci sono lavori che richiedono tempi e una fatica fisica e mentale che lei non conosce. Tempo che sarebbe inevitabilmente tolto ad un neonato che ha bisogno di una mamma "fresca", che gli dedichi la massima attenzione.Noi donne infatti, se spesso per necessità ci comportiamo come Wonder Woman, poi siamo colpite da sindrome di sovra affaticamento.E non è vero che è importante la qualità e non la quantità:- perché la qualità del tempo di una mamma da pochi giorni, che rientra nel tritacarne della routine quotidiana, aggiungendo il carico della gestione di un neonato, può essere compromessa.- perché un bambino non dovrebbe scegliere tra qualità e quantità, almeno nei primi mesi, dovrebbe disporre di entrambe le cose.Per non parlare poi del fatto, che se un genitore non può permettersi qualcuno che tenga il bambino nella propria casa, nel corso degli spostamenti, lo espone, con un bagaglio immunologico ancora carente, alle intemperie o alle inevitabili possibilità di contagio presenti in un nido. Infatti, è scientificamente provato che i bambini, che vanno al Nido troppo presto, o che non vengono allattati al seno, sono più soggetti ad ammalarsi, con danno economico sia per le famiglie che per il sistema sanitario.Poi per carità, si può obiettare, che ci sono bambini che si ammalano anche in casa, o come succede anche ai bambini allattati al seno, ma è come dire ad un medico, che giacché si è avuto un nonno fumatore campato 100 anni, non è vero che il fumo fa male.Bisogna dunque incentivare i comportamenti da genitore virtuoso, anche con la consapevolezza che i bambini non sono funzioni matematiche, ma si può fare molto, per favorire una crescita armoniosa, già dalla prima infanzia, se non addirittura durante la gravidanza.E allora le domando Ministro, di svolgere il suo ruolo importante istituzionale con maggiore serietà, cercando di evitare affermazioni fuori luogo come questa, o come quella secondo cui "studiare non è poi così importante", prendendo Renzo Bossi come esempio.Si dovrebbe impegnare di più nell'analisi dei problemi, per evitare valutazioni errate e posizioni dannose per lei, per gli altri e per il Paese.Perché forse qualcuno potrebbe aver pensato che tutto sommato il suo era un ministero poco importante, che se guidato da un giovane ministro senza competenze specifiche, "non poteva arrecare grossi danni", soprattutto obbedendo ciecamente ai dettami del Tesoro, ma lei con la sua presunzione di voler parlare di cose che non conosce, sta contribuendo a minare il futuro di un'intera generazione.Un'ultima cosa, lei che di privilegi se ne intende bene, essendo un politico, la usi con maggiore pudore questa parola.05-05-10 segue firma
 
Mi dispiace per questa signora, ma ritengo che abbia solo sprecato tempo prezioso, perchè come si dice dalle mie parti (traduco in italiano):" a lavare la testa all'asino si perde acqua e sapone". E poi... l'avrà mai letta questa lettera la ministra-mamma per caso? Leggerà la sua bambina un giorno le interviste materne secondo cui il modello di riferimento per lei potrebbe essere il TROTA? Se sarà una bambina intelligente, come io mi auguro, cosa penserà di sua mamma e delle sue massime...sparate?
concordo con te. Di sicuro la lettera non è nemmeno mai arrivata al Ministro (!!), perchè intercettata da segretari, addetti stampa, etc etc....ma io l'ho letta, e poi l'hai letta tu, e magari anche qualcun'altro.  L'ho pubblicata qui, ma non solo....quindi la leggeranno anche altri.....è una catena. E chi la legge, magari ci si riconosce, e pensa......
Per Stefy e Sandro ,alla prima va tutto il mio sostegno come donna e come persona che viene attaccata violentemente e spropositatamente da Sandro , che dimostra di essere solo un pò nervoso, magari ha le ballle girate per fatti suoi e si scarica con Stefy. A Sandro, che è "matematicamente" preciso nell'affermare la parità nel lavoro tra uomo e donna al punto da insinuare che alla donna manca la voglia di fare certi lavori , vorrei chiedere (provocatoriamente)perchè non cerchiamo la parità anche nel mettere al mondo i figli, nel portarli in grembo 9 mesi, partorirli e tutto quanto concerne  la loro educazione? Portare avanti la casa: pulire, cucinare, stirare,accompagnare i figli a scuola ecc.,ecc..L'impegno della donna non finisce col lavoro (come a volte fa l'uomo)ma continua a casa e non è remunarato e perciò non è neanche apprezzato e neppure visto da quelli come te, piuttosto insensibili, egoisti e inconsapevoli di essere stati messi al mondo da una donna, che probabilmente, per essere costretta ad andare a lavorare, ha trascurato un pò la tua educazione!
grazie carmen.
Normal 0 14 MicrosoftInternetExplorer4   Normal 0 14 MicrosoftInternetExplorer4 <!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-family:Verdana; panose-1:2 11 6 4 3 5 4 4 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:swiss; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:536871559 0 0 0 415 0;} /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0mm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} @page Section1 {size:595.3pt 841.9pt; margin:70.85pt 20.0mm 20.0mm 20.0mm; mso-header-margin:35.4pt; mso-footer-margin:35.4pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> Il principio affermato dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza del 13/11/2008 riguarda la netta distinzione tra il regime pensionistico INPS e quello che viene applicato ai Lavoratori pubblici.Quest’ultimo, infatti si differenzia dai regimi “legali” in quanto il trattamento erogato sotto forma di pensione di vecchiaia è una forma di retribuzione a tutti gli effetti. Da ciò deriva l’applicazione al solo regime INPDAP del più volte richiamato art.141 DE. In sostanza la C.diG. ammette la possibilità che sussitano  regimi previdenziali differenziati tra pubblico e privato (e quindi trattamenti pensionistici differenziati) in quanto l’Inpdap eroga l’assegno pensionistico di vecchiaia in qualità di “datore di lavoro” e  pertanto non può esserci disparita di trattamento tra uomini e donne. Inoltre nella sentenza non c’è menzione di elevare a 65 anni l’età pensionabile delle donne. Se anche il Lavoratore pubblico percepisse la pensione dall’Inps non ci sarebbero stati problemi ma siccome allo Stato non conviene trasferire anche il privato all’inps,  altrimenti dovrebbe trasferire anche i Tfs e i Tfr che non accantona come il privato, ecco che si gioca tutto sull’equivoco di favorire le donne(sic!).  
Si sono daccordissimo con la prima parte , almeno in questo caso gli uomini e le donne hanno la parita’ ma mi scappa da ridere quando sento Massimo parlare di donne che in italia non hanno lavoro, ma il lavoro non l’ hanno solamente perche’ vogliono fare solo i lavori piu’ comodi.Si adattassero a fare anche lavori meno nobili allora si che la musica cambierebbe davvero ed avremmo finalmente la vera e sottolineo vera parita’.Non venitemi a raccontare che una donna non puo’ guidare un camion , la donna non vuole guidare un camion.Non venitemi a raccontare che una donna non puo’ fare l’imbianchina , la donna non vuole fare l’imbianchina e perche’.Perche’ non vuole abbassarsi a fare il lavoro sporco altrimenti le sue tre ore dal parrucchiere vanno a farsi benedire e perche’ io invece lo devo fare?Ciao a tutti!
sei un patetico maschilista, sandro. le donne si "abbassano" a fare lavori faticosissimi, sottopagate e in NERO tipo bracciante agricola (quelle che vanno a raccogliere i pomodori sotto il sole cocente di agosto, per esempio), quelle che vanno a fare le pulizie, quelle che fanno le badanti, le lavapiatti, ecc..ecc.....per cui, caro sandro, abbi la cortesia di tacere.
Sei tu che sei una prevenuta ipocrita femminista io so in quali modi si abbassano le donne e non travisare perche' ho visto che non sei proprio sveglia e comunque lavorare in nero e' una truffa allo stato non qualcosa di positivo.Questo tuo commento dimostra che non hai capito niente di quanto ho scritto.Torno a ripetere per i duri di comprendonio che gli uomini e le donne devono fare gli stessi lavori , piu' pari opportunita di cosi'...... dovrebbero farmi ministro; quindi le tue patetiche accuse di maschilismo mi pare cadano rovinosamente avvalorando fortemente il titolo del mio commento.Non permetterti mai piu' in alcun commento di mettere a tacere qualcuno questa non e' la natura dei commenti questi sono dictat da fascista oltre alla evidente e profonda maleducazione. 
i tuoi insulti mi lasciano del tutto indifferente........semmai servono per qualificare la tua persona.......detto cio', volevo dirti che gli imbecilli, giusto per intenderci, sono quelli come te che affermano che le donne vogliono la parita' o dicono che non c'è lavoro e invece sono solo delle lavative perchè "vogliono fare lavori piu' comodi perchè altrimenti si sporcherebbero"  e non fanno per es. le "camioniste" o le "imbianchine" perchè preferiscono andare dal parrucchiere ......io ti facevo notare che cio' non è vero in quanto le donne fanno altri lavori piu' faticosi e sporchi del "camionista" (sebbene ci siano anche le camioniste, le mulettiste, le benzinaie, le magazziniere, ecc.ecc), che solitamente sono sottopagate-sfruttate-senza un straccio di contratto, che non è vero che passano le loro giornate dal parrucchiere e che il tuo discorso sulla "parità" era intriso di un maschilismo che sa di muffa!!!!........ scusami, ma ti sei inalberato a vanvera!!!............ e poi rileggiti il tuo post così vedi chi, tra di noi, è il vero maleducato-fascista!!!!  grazie
Io non ho insultato nessuno ho solamente detto cio che sei una imbecille e quest'altro commento lo ribadisce .Torno per l' ennesima volta a spiegare il mio commento sperando sia l' ultima , e in maniera piu' infantile possibile visto il livello. Intendo dire che su 1000 camionisti 500 dovrebbero essere uomini e 500 dovrebbero essere donne, intendo dire che su 1000 imbianchini 500 dovrebbero essere uomini e 500 dovrebbero essere donne, intendo dire che su 1000 minatori che vanno a crepare in miniera 500 dovrebbero essere uomini e 500 dovrebbero essere donne ed invece su 1000 mulettisti 999 sono uomini e 1 e' donna su 1000 benzinai 999 sono uomini e 1 e' donna su 1000 magazzinieri 999 sono uomini e 1 e' donna , sul dato dei minatori non vorrei infierire QUESTA NON E' PARITA' hai finalmente capitooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!Tu hai talmente una faccia tosta e sono stato buono , tu veramente credi di prendermi per il culo , con queste medioevali provocazioni preconfezionate e' come quando berlusconi da dei comunisti alla sinistra a mo di pappagallo e non sa quello che dice apri gli occhi spegni la tv usa il cervello.Tu mi stai solamente rispondendo provocando in maniera fastidiosa e dovresti anche smetterla .Quando una persona dice ad un altra di tacere e' quella la persona maleducata e fascista!! E per finire finalmente con questo pseudo dialogo il piu' brutto , triste e arido che abbia mai avuto vai tu a rileggerti i tuoi post e vai a vedere a proposito di lavori duri a che ora li mandi tu e a che ora li mando io ! Vedi alla voce donne che predicano bene e razzolano male !
sandro, sei stato buono con me? scusa, ma cosa intendi?????? .....non ti è sufficiente la violenza verbale che stai usando?????? d'altra parte, cosa ti sto facendo di male?? .....credo che tu stia facendo una pessima figura utilizzando questo tipo di esternazioni, scurrili e di cattivo gusto.......e cmq ribadisco, i tuoi insulti mi sono del tutto indifferenti .......quindi......... continua pure col tuo siparietto, evidentemente sei abituato ad un confronto in questi termini ...........è ovvio che non sai tenere un civile confronto visto che perdi le staffe molto facilmente..... che dire? complimenti davvero!!!!.....e cmq volevo chiarire che le mie non sono medievali provocazioni ma ragionamenti diversi dai tuoi che ho posto alla tua attenzione; ti rispondo, per quest'ultima volta (malvolentieri, visto il soggetto cui sono incappata) non per faccia tosta ma perchè devo pur difendermi dai tuoi pesanti attacchi (pazza); non ti ho detto di "tacere" nel senso letterale del termine (ma credevo che dall'alto della tua sapienza lo avessi intuito visto che ostenti livelli culturali elevati e denigri me di essere infantile) ma nel senso di "evitare" di dire certe cavolate (mia opinione, si intende) gigantesche....cmq libero di continuare a dirle e a professarle....ma libera io di dissentire senza per questo essere malamente insultata o tacciata di pazzia, di imbecillita' o altro.... quanto all'ora di invio dei post....quando uno fa un lavoro duro, alle 22.32 dorme...........e quì chiudo.
Dimmi la verita' quanto fastidio ti da aver trovato un persona con delle idee? Secondo me molto perche' da come ti rapporti con gli altri sembra tu sia una persona solita a comandare quindi per niente umile e altruista.Non tutti gli uomini hanno la scopa al culo come ti piacerebbe.Non ho assolutamente usato violenza verbale e scurrilita' ho cercato di difendermi da una persona (o soggetto come la definisci tu) che rispondeva a un mio commento per altro molto paritario che auspicava alla vera parita' tra uomo e donna senza cattivo gusto , questo mi pare di capire appartenga a qualche altro come i puntini puntini ma cos'e' la settimana enigmistica?Poi ho solamente descritto , conseguenzialmente , che era un livello di ragionamento "molto basso" di una persona intollerante alle altre idee.Scusa ma a me l'indifferenza insieme all' arroganza delle persone prevenute favorevoli allo status quo mi infastidisce.Scusa ma comunque sei stata tu a commentare una mia idea dicendomi di tacere e non capisco quale altra accezione mai potrebbe avere , non puoi adesso piangere sul latte versato commenta pure ma non mettere a tacere mai nessuno cerca di ricordatelo.Per quanto riguarda gli orari di invio per tua informazione mi faccio il culo 9 ore al giorno non ti permettere.C'E' UNA COSA DI BUONO NEL TUO SCRITTO ED E' CHE E' L'ULTIMA VOLTA CHE MI SCRIVERAI !! BYE BYE 
naturalmente ti esprimo la mia più piena solidarietà, ed anche la mia ammirazione per la pazienza. Ne hai molta più di me. Dalle mie parti c'è un detto, che (tradotto dal dialetto) suona più o meno così: "La parola migliore, è quella mai pronunciata....."
SE LA PAROLA MIGLIORE E' QUELLA MAI PRONUNCIATA , ALLORA PERCHE' VI OSTINATE A PARLARE????!!!!!!!!!!!!!!!
grazie, maria. concordo, a volte l'indifferenza è la miglior difesa....infatti, non so se hai notato (suppongo di sì), ma quando ci asteniamo dal rispondere ad un ns "abituale" provocatore (immagino tu abbia inteso a chi mi riferisco), praticamente, sparisce dal blog e si disinteressa totalmente ai temi proposti dall'on.donadi. riappare non appena ritiene di doverci insultare.
Infatti, Stefy.....ci sono persone che hanno "mutuato" il modo di fare tipico del più becero berlusconismo.......Dall'argomento "politico" passano all'attacco personale.....al colpo basso.....in tal caso, non serve rispondere....l'insulto gratuito non merita risposta. Rispondere significherebbe restare in quella sorta di "simmetria" comunicativa, che personalmente non mi interessa per niente.
 L’innalzamento dell’età pensionabile - legata alla speranza di vita media rilevata dall’Istat - porterebbe ad un "risparmio/ricavo" di 87 miliardi di euro che andrebbe a coprire gli sprechi e le ruberie della 'cricca'! E' la pedissequa applicazione del principio dei vasi comunicanti o meglio delle "casse-comunicanti": si trasferiscono i contributi pensionistici dei lavoratori dalle casse Inps, Inpdap, Enpam, a quelle 'esanimi' dello Stato! Lapalissiano il fatto che predati i soldi accantonati dai lavoratori per garantirsi una pensione, la politica, rotto l'unico "dindarolo" rimasto sano nel bel paese, prenda tempo innalzando l'età pensionabile. I soldi per pagare le pensioni non ci sono più! E se la speranza di vita si è allungata, quella di andare in pensione è morta e sepolta! Il decreto legge sulla manovra economica apporta sostanziali modifiche alla decorrenza delle pensioni di vecchiaia e di anzianità nei confronti di tutti coloro che matureranno i requisiti dal 2011 in poi, accorciando ulteriormente la distanza che porta dalla pensione al... camposanto! I lavoratori dipendenti, pubblici e privati, subiranno uno slittamento di 12 mesi, nella decorrenza della pensione, dal momento della maturazione dei requisiti mentre per i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani e commercianti) lo slittamento sarà di 18 mesi. Anche i lavoratori che usufruiscono della totalizzazione dei periodi assicurativi potranno avere la pensione dopo 18 mesi, cioè con le stesse regole previste per i lavoratori autonomi; fanno eccezione le pensioni ai superstiti, che decorrono dal primo giorno del mese successivo alla morte dell'assicurato. Rimangono invece in vigore le vecchie norme nei confronti dei lavoratori dipendenti che avevano in corso un periodo di preavviso al 30 giugno 2010 e che maturano i requisiti per la pensione entro la data di cessazione del rapporto di lavoro e nei confronti dei lavoratori che, per il raggiungimento dl limite di età, perdono il titolo abilitante all'esercizio della professione. Il ritardo di 1 anno nell'uscita dal lavoro non si applica neanche nei confronti del personale della scuola, per il quale viene confermata l'unica finestra del 1° settembre di ogni anno. E' prevista una deroga all'applicazione delle nuove norme in favore di un massimo di 10.000 lavoratori, collocati in mobilità, mobilità lunga o titolari di prestazioni straordinarie a carico dei fondi di solidarietà. Dovrà provvedere l'INPS al monitoraggio necessario per determinare il raggiungimento della soglia delle 10.000 unità. La manovra del governo inciderà parecchio sull’età per andare in pensione. In pratica si dovrà attendere fino a cinque anni in più per andare in pensione di anzianità e di vecchiaia. L’innalzamento dell’età di vecchiaia nel 2050 arriverà alla soglia di 69 anni e 4 mesi. Ma già dal 2015 ci saranno i primi effetti, per la pensione di vecchiaia si dovrà aspettare 66 anni. E’ quanto stabilito dal rapporto elaborato in sede tecnica. Le direttive dell’intervento sono due. La prima è contenuta nel decreto correttivo dei conti pubblici, la seconda nel regolamento Sacconi-Tremonti firmato nei giorni scorsi in attuazione della legge 3 agosto 2009. Come è noto la manovra sposta le finestre di uscita, dunque coloro che matureranno i requisiti dal 1° gennaio 2011 dovranno aspettare dodici mesi, se dipendenti, e diciotto se autonomi. Ma il deciso cambio di direzione arriva dal regolamento Sacconi-Tremonti: si annulla l’attuale sistema delle quote e si passa a un sistema che innalza l’età anagrafica di pensionamento in vecchiaia e anzianità in relazione all’allungamento medio della speranza di vita rilevato dall’Istat. In base a questo meccanismo dal 1° gennaio 2016 l’elevazione dell’età avverrà con cadenza triennale, ovvero uno scatto di tre mesi alla volta. Conseguenze? Chi ha iniziato a lavorare 20 anni fa e andrà in pensione attorno al 2031, dovrà attendere, per gli uomini, 68 anni per la vecchiaia (tre in più rispetto ad oggi) e fino a 65 anni per l’anzianità (quattro in più). Per i neo assunti, con il pensionamento nel 2050, saranno necessari 69 anni e 4 mesi (cinque anni in più rispetto all’attuale).LIBERALVOX.BLOG
bravo donadi quando ha detto che le procure non hanno gli strumenti basilari per fare il loro lavoro!!! e la gelmini parla di spreco di risorse? ma cosa dice? la criminalita' ai mafiosi e ai criminali lo considera uno spreco? perche' la pubblica amministrazione esternalizza i servizi? la si metta nelle condizioni di lavorare
ottima idea quella del magitrato responsabile della fuga di notizie ma perche' nessuno dice che era nel programma del centrosinistra quello firmato da pd e idv, veltroni e di pietro? donadi meno male che c'era lei stasera... era tanato che nn la vedevo.
la sto seguendo a porta a porta. lei e' bravissimo competente e preparato. ha messo a tacere quella cretina della gelmini che parla come berlusconi e ha zittito pure vespa che corre sempre in aiuto! lei e' un osso duro, bravo!
Gentile Donadi, La ringrazio per le sue parole. purtroppo difronte ad una interlocutrice che non ascolta e le da del bugiardo il compito di difendere donne e personale della scuola è più che arduo...la prego non demorda! abbiamo bisogno della sua  voce per non divenire sempre più invisibili..Sonia (mamma, precarissima collaboratrice scolastica)
ho letto la sua pdl. ottima. io lavoro nel privato e ho molte amiche che lavorano nel pubblico. loro al primo giorno di gravidanza si son messe in gravidanza a rischio. io ho dovuto lavorare fino all'ultimo. come la mettiamo?
 Caro Donadi, sono d’accordo con la tua posizione sull’eguaglianza tra uomini e donne per accedere alla pensione. -  Aggiungerei che secondo me ( forse dovuto al fatto che ho 75 anni e che non mi è piaciuto essere stato obbligato a pensionarmi da impiegato statale qui in Argentina ai 70 anni ), bisognerebbe permettere che ognuno stabilisse l’età ed il momento in cui, dopo almeno 40 anni di lavoro, richiedere la pensione : credo che, con decisioni individuali molto dispari tra loro, ne risulterebbe un equilibrio naturale, con un salutare effetto somatico e psicologico, quindi vantaggioso per la società in genere. - Quanto alla modalità di questo blog, sono d’accordo con Kyabsuci che ha suggerito di passare l’articolo intero nella presentazione (prima di dover premere su www.massimodonadi.it per vedere e scrivere i commenti ).  Ti sembrerebbe bene ? - Un caro saluto da La Plata..   
un vecchio slogan publicitario degli anni 60 diceva così: è tutto sbagliato è tutto da rifare.quando le donne si  stancheranno di tirare la carretta,povera Italia e poveri uomini
Perfettamente d'accordo !
Sono un'infermiera ad un passo dalla agognata pensione dopo 37 anni di lavoro turnistico in gravosi reparti dove le urgenze sono sempre tantissime.Ho allevato i miei figli senza l'aiuto degli asili nido che non esistevano nè delle tate che costano sempre tanto.(beata la stacanovista Gelmini che selo può permettere)ma con l'aiuto dei nonni che peraltro ho curato e curo ora nella loro vecchiaia( abita con me mia madre affetta da morbo di Halzeimer).Ho sempre svolto il mio lavoro con coscienza e responsabilità rispettosa del dolore delle persone.Credo di aver fatto il mio dovere nei confronti della società e di uno stato che di rimando non perde occasione di maltrattarmi e di penalizzarmi quale mio datore di lavoro.Non riesco a capirte che macroscopici vantaggi ho avuto dalla pubblica amministrazione:una paga inferiore ai miei colleghi europei e nessun riconoscimento come turnista del lavoro usurante.A me non è permesso sbagliare perchè il pezzo difettoso su una catena di montaggio si può rifare io devo sempre lavorare con un alto grado di attenzione.Non riesco proprio ad immaginare corsie di ospedali pullulare di infermiere stanche .logorate e acciacate!Ma i nostri politici tanto se ne vanno all'estero a curarsi.......
Gentile onorevole Donadi,non sò se lei è a conoscenza che le Università italiane stanno mandando in pensione "obbligatoriamente" in virtù della legge 133/2008, fortemente voluta da Brunetta, i ricercatori universitari con 40 anni di anzianità contributiva e età anagrafica molto inferiore ai 65 anni per gli uomini e per le donne. Io sono in questa condizione: 61 anni e l'obbligo di andare in pensione contro la mia volontà! Che dire di questo governo schizofrenico?????
Sono d'accordo su quanto leggo in questo articolo. Perchè non viene inserito nella home di Facebook, dove potrà essere letto da molte più persone? Perchè nelle news viene annunciato solo con poche righe e non fa capire il seguito del ragionamento? Molti leggono solo quella presentazione, senza andare a vedere l'articolo tutto intero. Se c'è chi si oppone ad un innalzamento dell'età pensionabile per le donne, questo è proprio perchè si pensa alla diversità che c'è tra la vita delle lavoratrici italiane e quella delle lavoratrici europee, specialmente svedesi. 
Sono daccordo su tutta la linea, è un deserto, è IMMOBILISMO SOCIALE. Laureata in Lettere disoccupata!
Abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa e la tassazione più elevata del vecchio continente! Ci sventolano sotto il naso le manovre finanziarie degli altri paesi Ue, ricattandoci con il fatto di non aver toccato gli stipendi, ma non dicono che in Italia le retribuzioni sono di gran lunga inferiori a quelle dei lavoratori tedeschi, inglesi, francesi, spagnoli e perisno greci! Per fare 'cassa' ci dicono che l'Europa impone di elevare l'età pensionabile a 70 anni, ma non ci dicono che i nostri soldi, quelli versati durante una vita di lavoro nelle casse dell'Inps e dell'Inpdap, non ci sono più, perchè se li sono mangiati 'loro' per mantenere i 'loro' privilegi e per far fronte alle 'loro' ruberie! Non ci dicono che in Italia il premio medio per l'Rc auto è praticamente doppio rispetto a quello applicato in Germania, Francia e Spagna: 407 euro contro, rispettivamente, 222, 172 e 229. >>> DIVENTA REPORTER DI "LIBERALVOX"
il governo si trincera dietro il diktat della commissione europea perché ha già destinato le poche risorse disponibili - in combutta con i sindacati -ai cosiddetti ammortizzatori sociali. Le vittime predestinate erano le pensioni delle donne (prima nel pubblico e poi nel privato).  Se non ci sarà gradualità nell'introduzione del provvedimento (chissà come mai, la UE stavolta non l'ammette), la gente si incazzerà davvero. Anche con i nostri politici, che la pensione (alta)  la prendono dopo una o due legislature