DUE VOLTE CAMPIONI

E’ tanta la carne al fuoco oggi. Ma c’è una cosa che più di tutte mi ha colpito sfogliando i quotidiani. Per questo, oggi vi offro una riflessione diversa, magari un po’ fuori dai soliti schemi, così come sono loro, fuori dagli schemi. E’ l’immagine di Alex Zanardi, che esulta sollevando la sua handbike, medaglia d’oro nella hand bike a cronometro.

E’ quella di Assunta Legnante, oro nel lancio del peso, con tanto di record mondiale. E’ quella di Martina Caironi, oro nei 100 metri. E’ quella di Annalisa Minetti, che nel 1998 vinse Sanremo e che oggi è salita sul podio, conquistando una bella medaglia di bronzo nei 1500.

E’ l’immagine del nuotatore sudafricano, Achmat Assien, che ha perso una gamba nella baia di Città del Capo, divorata da uno squalo.Oggi, mentre è in vasca, immagina di essere ancora rincorso da quello squalo. Il suo mostro è diventato il suo punto di forza.

E’ l’immagine di Andrea Macrì che a diciassette anni, uscendo da scuola, ha perso l’uso delle gambe colpite da una trave cadute dal soffitto della scuola. Il suo amico Vito, che era con lui, ha perso la vita. Dice Andrea oggi quando sale in pedana a tirare di scherma: “salgo in pedana pensando a Vito, è il mio modo per tenerlo in vita”.

A guardare i volti di questi campioni c’è di che riflettere, al di fuori di ogni retorica. Senza occhi, braccia, gambe non sfidano il mondo, ma se stessi, le loro paure e vincono, qualche volte medaglie, con risultati eccellenti, qualche volta partecipando straordinariamente.

C’è una morale da raccontare, soprattutto ai giovani nelle storie di vita di queste persone. Senza retorica melensa o accenti compassionevoli, che credo facciano loro torto e orrore a me: non mollare mai, trovare una ragione per una nuova sfida. Per una nuova vita, a volte, più speciale di una cosiddetta “normale”.

Commenti

Bellissimo articolo, On. Donadi ! 

lo condivido con entusiasmo e mi congratulo con Lei.

Azzeccata la morale da raccontare ai giovani, e anche agli ultrasettantenni come me :

vincere non il mondo, ma sé stessi e le proprie paure,

non mollare mai e trovare sempre una ragione per una nuova sfida. 

Carlo Mascarino, da La Plata.