FURBI E FURBETTI DEL QUARTIERINO

C'è Pierfrancesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica, che non molla la poltrona. Stupefacente, se non fosse drammaticamente grottesco. C’è un’iscrizione nel registro degli indagati e il sospetto dei pm di una sua “complicità” nel sistema di tangenti. Sotto accusa anche sua moglie, amministratore delegato di una controllata di Finmeccanica, che già di per sé rappresenta un’anomalia grande come una casa.

C’è Silvia S., operatrice sanitaria all’ospedale Sant’Orsola di Bologna che, in 9 anni, ha lavorato solo sei giorni. Si è inventata malattie e finte gravidanze ma quel che è più grave è che in 9 anni il Policlinico dove lavorava, e che ora l’ha licenziata, non s’era mai accorto di nulla, neanche il benché minimo sospetto. C’è un collegio medico che non ha mai disposto un controllo. C’è una sequela di medici compiacenti, invece, che le hanno firmato centinaia di certificati falsi. Ci sono funzionari e addetti del fisco che non si sono mai preoccupati di controllare il suo stato di famiglia di madre con figli a carico, tutti inventati, consentendoli di detrarli dalle tasse.

Cosa hanno in comune Pierfrancesco e Silvia? Nulla apparentemente ma tanto a ben guardare, ed è quel tanto che guasta l’Italia onesta. Entrambi sono il simbolo del disprezzo delle regole e della legalità, rappresentanti di un sistema perverso fatto di connivenze e scambio di favori.

La corruzione, in Italia, costa 60 miliardi di euro l'anno. Ci sono già due proposte di legge dell'Idv. Se cominciassimo da qui, presidente Monti, saremmo già un bel pezzo avanti.

Commenti

Antonio Di Pietro aveva scardinato Tangentopoli 1 , quella del cinghialone San Bottino, mariuoli & C., ma, a quanto risulta, é riemersa Tangentopoli 2 più diffusa e pericolosa  di prima. Grande merito di questa evoluzione la dobbiamo al grande statista l'Impunito di Arcore, che si é  fatto confezionare modestamente una trentina di "leggi ad personam" per sfuggire alla magistratura che potrebbe inviarlo dritto dritto a San Vittore, e all'ex ministro delle finanze, il Giulio dall'eloquio colto e dalle amicizie compromettenti, che con il suo "scudo fiscale" anonimo e al 5% ha permesso il rientro dei capitali illegalmente esportati dei grandi evasori, degli onorevoli politici corrotti, della criminalità organizzata. Per siffatta "porcheria" dovrebbe rispondere di fronte alla legge ed ai cittadini contribuenti che con un reddito annuo fino a 15.000 euro devono  pagare il 23% di Irpef, fino a 28.000 il 27%, fino a 55.000 il 38%, fino a 75.000 il 41%, ed oltre il 43%, oltre ad Irap ed addizinali varie. Abbiamo fame di giustizia e di aria pulita, ma subito! Chi rompe paga...

Caro Massimo,

e i 200.000 Euro consegnati come tangente ? Che fine hanno fatto ? Dove sono spariti ?