GARANZIA FA RIMA CON DEMOCRAZIA

Ieri Italia dei Valori non ha partecipato al voto per l’elezione del giudice della Corte Costituzionale, né del componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura ed oggi farà altrettanto. L’Udc, per bocca di Mantini e Buttiglione, ci ha duramente attaccato. Secondo il presidente dell’Udc si tratterebbe dell’ennesimo episodio che evidenzia il tipo di cultura politica che abbiamo. E’ vero, verissimo, Buttiglione ha ragione. Si perché noi di Italia dei Valori abbiamo una cultura politica distante anni luce da quella degli altri partiti. Noi ne facciamo una questione di principio e scusate se siamo fissati con la cultura della democrazia. La nostra cultura politica parte da un presupposto fondamentale: i più importanti organi di garanzia e controllo previsti dalla nostra Costituzione devono avere tre requisiti fondamentali, indipendenza, autonomia e terzietà. Nulla da ridire sui candidati. Mattarella e Albertoni, che ieri è stato eletto, sono persone stimabili cui va tutto il nostro rispetto. Noi crediamo semplicemente che debba finire il tempo in cui alla Corte costituzionale, così come al Csm, alle autorità garanti così come nel Cda della Rai, vengano nominate personalità che sono espressione di partiti, rispettabili ma organiche e funzionali al potere politico. E’ sbagliato questo? Noi riteniamo di no. I ruoli di garanzia di rango costituzionale sono strumenti essenziali per il funzionamento di una sana democrazia e non possono ridursi a semplici posti da occupare o, peggio ancora, da spartire. Tutto qua, nessun mistero o retro pensiero sottobanco. Questo è il nostro concetto di democrazia. E scusate se è poco.

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Prima ci si libera di questa compagnia di circensi, meglio è.I colpi di coda sono i più pericolosi.