GHEDDAFI, SPETTACOLO OLTRE OGNI LIMITE

In una Roma ancora assopita dalle ferie estive che volgevano al termine, è andato in scena ieri lo spettacolo semiserio della visita di Gheddafi. Non mancava nulla rispetto alla pagliacciata cui il leader libico è abituato. Dal codazzo di amazzoni, alla portentosa auto bianca, la tenda, le centinaia di cavalli, il pubblico di sole donne, pagate per star lì ad ascoltare i vaneggiamenti di chi ieri ha davvero superato se stesso e ogni limite. "L'Islam deve diventare la religione di tutta l'Europa" ha avuto l'ardire di affermare nel cuore più vivo del cattolicesimo, scatenando le reazioni niente di meno che della stessa maggioranza di governo. Qualcuno, tra i berlusconiani più fedeli, si è sentito talmente oltraggiato dal fanatismo del leader libico, che ha addirittura avuto il coraggio di esprimere pubblicamente la propria disapprovazione, con Palazzo Chigi che si affrettava a minimizzare dicendo che "non c'è nessun oltraggio, è solo folklore " e, soprattutto, che "le commesse che il governo ha concordato con i libici hanno aiutato le imprese italiane a fronteggiare la crisi". Di fronte a ciò che l'accordo con la Libia rappresenta per il nostro paese, insomma, ogni cosa passa in secondo piano per il governo, addirittura quel rapporto con il Vaticano cui tanto tiene. Anche la Lega trova i propri buoni motivi per restare in silenzio, a parte poche, flebili, voci di dissenso che rimangono in secondo piano. Il Carroccio ha l'obbligo di restare zitto perché grazie ai libici è stato possibile bloccare gli sbarchi dei clandestini sulle coste italiane. E' la solita coerenza del governo, quella cui questo esecutivo ci ha abituati, quella che funziona al contrario. Niente di cui stupirsi, dunque, nelle mancate reazioni allo sfoggio di onnipotenza fornito ieri da Gheddafi, anche nel parlare della libertà delle donne in Libia, con la stessa faccia tosta con cui il cavaliere di casa nostra invoca l'amore che vince sempre sull'odio. Ora, posso capire che in un momento di crisi economica come quello attuale, un governo, spinto da doveroso spirito di responsabilità nazionale, debba tentare il tutto per tutto pur di aprire nuovi scenari alle imprese del proprio paese. Resta però un limite da rispettare, un livello etico oltre il quale un governo serio non dovrebbe andare e l'impressione è che quel limite ieri sia stato ampiamente oltrepassato.

Commenti

  • Le Cassandre
  • Dove inizia e come si manifesta senza alcun equivoco un’avventura che minaccia e aggredisce i fondamenti della democrazia e della libertà? Nessuno lo sa. Tutto matura nello spazio grigio di una storia in cui, per prima cosa, i sensi sfuggono ai simboli che fin qui li hanno fedelmente rappresentati. È la crisi del linguaggio che annuncia la crisi di un ordine riflesso in una sua cosmogonia simbolica. Accade che in questo paese da più parti e da tempo si denuncino i segnali di questa crisi. Ma per altrettanto tempo le denunce sono state spesso rifiutate come grida di cassandre teatralmente allarmate. C’è un premier che confeziona leggi per blindare la sua diversità accrescendone il potere e sfasciando la Costituzione. C’è un partito che uccide la politica per imporsi come forza unica di raccolta etnica in una vertenza con lo Stato che aspira alla secessione e alla frattura, ancora, della Costituzione. Fino a quando fingeremo che tutto questo non sia vero?
05 settembre 2010
Normal 0 14 MicrosoftInternetExplorer4 Antrodoco è un paesino lungo la strada che collega Roma alla costa adriatica, ma nel 2009 ha attirato l'attenzione di Gheddafi, che era in viaggio verso l'Aquila per partecipare al vertice del G8. Una delegazione libica, racconta il sindaco Maurizio Faina, ha informato poi il primo cittadino che Gheddafi, noto per le sue decisioni impulsive, era stato conquistato dall'ospitalità locale e voleva fare qualcosa per il paesino.La Libia, continua Faina, ha promesso di investire fino a 15 milioni di euro nella costruire di un albergo di lusso e di un impianto per l'imbottigliamento dell'acqua minerale. "La crisi ci ha colpiti duramete e la promessa della Libia è enorme.Siamo rimasti davvero sorpresi.Oggi è difficile trovare qualcuno disposto a investire" dice il sindaco. Alla gelateria Bruno, sulla piazza principale, Rina Boni ha preparato un nuovo gelato a base di datteri, in onore del leader libico. L'emozione degli abitanti di Antrodoco alla prospettiva di un futuro roseo finanziato dal denaro libico è solo uno dei segni della crescente influenza di Tripoli in Italia. Mentre gli Stati Uniti e la Gran Bretagna faticano a stringere legami con a Libia, l'Italia ha accolto Gheddafi a braccia aperte. "Il leader si innamora improvvisamente di un villaggio e decide di cambiarne le sorti.Molti lavori in Libia sono stati fatti così", dice Dirk Vandewalle, esperto di Libia del Dartmouth college, negli Stati Uniti. Quando a Giugno una delegazione di Antrodoco è andata in Libia per incontrare Gheddafi, l'evento è finito sulle prime pagine dei giornali. Il sito Al Manara titolava:" GHEDDAFI SALVA UN PAESINO ITALIANO DALLA DISOCCUPAZIONE". Consapevole della capacità di spesa del fondo sovrano libico di 65 miliardi di dollari e della dipendenza dell'Italia dalle importazioni di petrolio dalla Libia,nel 2008 S.B ha firmato un trattato di amicizia con Tripoli, che prevede un risarcimento di 5 miliardi di dollari. Secondo gli analisti gli investimenti libici in Italia sono appena cominciati e aziende come Finmeccanica e Impregilo avrebbero molto da guadagnare se la Libia cominciasse a rinnovare le sue infrastrutture. Durante l'ultima visita di Gheddafi in Italia, Faina e i suoi collaboratori sono stati invitati a Roma alla cena in onore del leader libico. L'invito, firmato da Berlusconi, è stato affisso nella bacheca sulla piazza principale. "Molti continuano a chiedersi perchè Gheddafi si sia fermato qui", dice Faina. "Io credo sia stato un colpo di fortuna". Deepa Babington, Reuters,Gran Bretagna  
Riporto di seguito il commento di Igiaba Scego, pubblicato sull’Unità  The end. Almeno fino alla prossima nefasta puntata. Il rais libico ha terminato la sua visita a Gardaland Italia, il suo parco giochi preferito. Il cappellaio matto Silvio Berlusconi ha dato al Colonnello le chiavi del regno e lui le ha usate. Sappiamo ormai tutto dei 200 cavalli berberi, delle 700 ragazze di bella presenza assoldate per ascoltarlo, del Corano che il rais ha strumentalizzato (sono tanti gli islamici offesi per il trattamento riservato al Libro Sacro). La visita del rais è sembrata a molti giornalisti una pagliacciata. una guasconata utile per riempire i vuoti di una informazione ancora vacanziera. Emilio Fabio Torsello non ci sta e nel suo blog posta una lettera aperta ai colleghi giornalisti (dirittodicritica.com). «A leggere certi lanci, infatti, il leader libico sembra quasi una star», scrive Torsello ed elenca i titoli pubblicati. «Dopo Lockerbie dopo i silenzi su Ustica, dopo i missili contro Lampedusa, dopo il vergognoso trattato di “amicizia” con l’Italia e la sistematica violazione dei diritti umani ai danni dei migranti in Libia, mi chiedo e vi chiedo:è possibile ignorare tutto questo e fare titoli sulla movida? Sulla partecipazione delle “hostess” alla lezione sull’Islam tenuta da Gheddafi? È così facile (e quanto onesto?) fare piazza pulita della storia e convincere gli italiani che sì, in fondo, Gheddafi forse è anche divertente?».In questi giorni, dobbiamo ammetterlo, sono stati in pochi a fare davvero il loro mestiere. Gli altri hanno deciso di bersi (e farci bere) la versione del potere. Sono stati i “soliti pochi” a voler capire le motivazioni reali di questa visita. Un incontro che avrà come risultati tangibili parecchi miliardi e durezza estrema per i richiedenti asilo che da oggi saranno torturati peggio di prima. Si, decisamente questa visita non è stata uno show.
c'è anche questo articolo di de magistris: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/01/pecunia-olet-almeno-per-noi/55428/
Tappandosi la bocca per non cadere in un ridicolo gioco di comicita'.Chi tace accossenta perche' sa che la torta da spartie e' grande.Lo scenario del regista Berlusconi non piace e non piacera' mai.Coloro i quali approvano quanto e' avvenuto in questi giorni a Roma saranno anche loro colpevoli per la vendita di centinaia di donne .Un mercato di donne a pochi euro ,cosi' soleva fare per il mercato degli schiavi.Siamo giunti fino a questo cosi' sara venduta tutta l'Italia pezzo per pezzo cosicche anche il Bossi ne sara' contento.
 Oggi l’opposizione processa Berlusconi per gli incontri con il Colonnello. Eppure solo poco tempo fa il leader libico diceva che «Prodi è un fratello» e «D’Alema un amico». Ecco le dichiarazioni d’amore che i democratici non ricordano.Gheddafi viene in Italia e l’opposizione lo copre di fischi. Qualche tempo fa era lui a dirsi «fratello» di Romano Prodi e «amico» di Massimo D’Alema. Succede. È come vedere la tua fidanzata storica che si bacia con il tuo rivale. Tutta questa polverosa indignazione che l’opposizione di sinistra ha sollevato in questi giorni altro non è che gelosia. Muammar Gheddafi, fino al 2008, era praticamente «cosa loro». E oggi che il premier Silvio Berlusconi gli ha scalzati la sinistra s’indigna.Il rapporto tra Muammar e il Professore va avanti del 1996, all’alba del suo primo tragicomico biennio da premier. Anche allora fu stretta di mano nel tendone, danaroso contratto con l’Eni firmato e ciao. «Voglio esprimere la mia gratitudine a mio fratello Romano», disse qualche anno dopo il Colonnello. Era il 27 aprile del 2004, per lui era la prima volta in Europa dopo vent’anni. Tutto grazie a Prodi, che da presidente della Commissione europea gli aveva spalancato le porte di Bruxelles e si era speso, con successo, contro l’embargo dell’Onu alla Libia. «Oggi - rispose Prodi - è un grande giorno per l’Europa». In mezzo, in quegli otto anni, ci furono decine di incontri e telefonate riservate.
 Il Presidente Prodi accoglie favorevolmente la disponibilità da parte della Libia di aderire al processo di Barcellona In un'atmosfera molto cordiale ed amichevole ha avuto luogo, il 27 febbraio 2004, un incontro tra il Presidente Romano Prodi ed il Colonnello libico Muammar Gheddafi, nel corso del quale il Colonnello Gheddafi ha voluto sottolineare la disponibilità da parte del suo paese di iniziare immediatamente i lavori per aderire al processo di Barcellona. Questo incontro è avvenuto durante il secondo vertice straordinario dell'Unione africana a Sirte, al quale il Presidente Prodi ha preso parte in veste di invitato speciale del Presidente della Commissione dell'Unione africana, A.O. Konare.Durante l'incontro, il Presidente Prodi ha espresso al Colonnello Gheddafi il suo apprezzamento per il ruolo da questi svolto nell'organizzazione del vertice, nonché per gli sforzi profusi dalla Libia per la pace in generale e per il continente africano in particolare. Il Presidente si è quindi complimentato con il leader libico per le importanti iniziative intraprese, volte a far rientrare la Libia a tutti gli effetti nella comunità internazionale.Il Presidente Prodi ha sottolineato che era giunto il momento più opportuno per progredire rapidamente in tutti i settori, sostenendo che la Libia svolge un ruolo molto importante a livello politico ed economico nell'avvicinamento del continente africano all'Unione europea, ed inoltre che la cooperazione strutturale con l'Unione può apportare benefici in molteplici settori - economico, culturale e politico.Per realizzare questo obiettivo, il Presidente Prodi ha rimarcato che era giunto il momento per la Libia di aderire pienamente al processo di Barcellona e di far proprio tutto quanto era stato raggiunto fino a quel momento nell'ambito dello stesso. A fronte di tale proposta e alla luce degli ultimi dibattiti, il Colonnello Gheddafi ha dichiarato la disponibilità del suo paese ad iniziare immediatamente i lavori per aderire al processo di Barcellona.Il Presidente Prodi ha accolto con soddisfazione questa decisione storica, grazie alla quale il partenariato euromediterraneo potrebbe trasformarsi in una politica globale per l'intera regione. Onde produrre effettivamente un seguito in tal senso, la Commissione europea invierebbe in Libia una missione esplicativa pluridisciplinare, composta da esperti di vari settori di comune interesse, quali trasporti, energia, telecomunicazioni, tecnologia dell'informazione e ambiente. La Commissione europea si metterebbe inoltre in contatto con la Banca europea per gli investimenti per vagliare la possibilità che anche la Banca stessa possa inviare in Libia un'analoga missione.L'immigrazione clandestina è un altro settore che necessita di interventi pratici. Anche la cooperazione a beneficio dei paesi dell'Africa subsahariana è stata quindi oggetto di discussione.La Commissione europea ha invitato la Libia ad inviare un gruppo di funzionari in missione esplorativa a Bruxelles, dove essi potrebbero conoscere più da vicino le istituzioni europee ed il processo di Barcellona. IP/04/1061Bruxelles, 2 settembre 2004Il Presidente Prodi e il colonnello Gheddafi siincontrano a SirteIl Presidente Prodi, che si trovava in Libia in forma privata, è stato invitato dalcolonnello Gheddafi ad assistere alle cerimonie per l'anniversario della rivoluzione aSirte il 31 agosto e il 1° settembre.In tale occasione, il Presidente Prodi ha avuto un colloquio con il colonnello Gheddafie ha inoltre pronunciato, nell’ambito delle cerimonie, un breve discorso al congressodei comitati popolari della rivoluzione.Il Presidente è l’unica personalità straniera che abbia preso la parola in taleoccasione a cui è stato invitato in forma privata mentre si trovava in vacanza in Libia.Si tratta di un riconoscimento dell’impegno prodigato da Prodi nel ravvicinamentodella Libia alla Comunità internazionale e all'Unione europea e del rapporto di fiduciache egli ha instaurato con Gheddafi.Nel corso del colloquio, che si è svolto in un’atmosfera cordiale, il Presidente Prodi eil colonnello Gheddafi hanno fatto il punto della situazione sulle relazioni tra l’UE e laLibia. Il colonnello Gheddafi ha ribadito il proprio interesse per una relazione formalecon l'UE nell’ambito del processo di Barcellona. Si è discusso anche della vicendadei medici bulgari e palestinesi. Il colonnello Gheddafi è stato inoltre informato sulleiniziative della Commissione volte a promuovere un’azione dell'UE in favore deimalati di AIDS in Libia e, in particolare, a Bengasi.Infine, il Presidente Prodi e il colonnello Gheddafi hanno riconosciutoconcordemente l’importanza sempre maggiore che rivestono le questioni africaneper la regione mediterranea nonché l'importanza di una visione panafricana delcontinente africano, per lo sviluppo della quale l'Unione africana ha un ruolofondamentale da svolgere.
  • europa.eu
   
già, proprio cosi'. e' da morire dal ridere, questa gente e' da morire dal ridere.ieri stavo per postare le stesse cose poi mi e' passata la voglia,tanto....  e' sempre il trionfo dell'ipocrisia. vedrai che nessuno rispondera' al tuo giustissimo commento o al massimo tireranno fuori gli affari "personali" di b. con gheddafi. chissa' magari se fosse venuto qui castro.....
Oreste e Guglielmo, invece rispondo io e, visto che le  cose bisogna dirle fino in fondo, quello che riporta Guglielmo è vero. Ebbene, a me quindi fanno schifo entrambi i casi.
Bravo Stefano, ti distingui sempre per obiettivtà ed onestà intellettuale.
molto bene, potevi dirlo prima però.comunque il punto è soprattutto il fatto che a suo tempo nessuno si è scandalizzato come ora,no? lasciamo perdere il fatto che gheddafi dobbiamo tenercelo mooooolto buono per ovvi motivi.saluti
Oreste, talvolta lavoro ed impegni non permettono una celerità nelle risposte. @ Guglielmo: cerco soltanto di essere in più obiettivo possibile, e se uno fa una cazzata, cazzata rimane, sia essa fatta dalla dx, dal centro o dalla sx. Un saluto ad entrambi.
La velina islamica
  • di GAD LERNER
  • CI MANCAVA la velina islamica, dopo la donna tangente. Degna commistione fra due paesi mediterranei diversamente retrogradi, ma entrambi contraddistinti dall´abitudine a trattare la femminilità come ornamento del potere. Naturale quindi che anche la velina islamica sia vincolata alla consegna del silenzio, come il suo corrispettivo che va in onda a ogni ora del giorno e della notte sulle tv del belpaese. Il silenzio è requisito della sottomissione, e come tale lo impone la zelante agenzia Hostessweb, pena il mancato pagamento delle centinaia di ragazze scritturate a modica tariffa, confidando sul loro bisogno di lavorare.La religione, com'è ovvio, non c'entra nulla. Nessun buon musulmano prende sul serio Gheddafi, né il suo appello alla conversione islamica dell'Europa. Se davvero la suprema Guida della Jamahiriyya fosse mosso da intenti di proselitismo, avrebbe convocato intorno a sé un pubblico misto di interlocutori, non si sarebbe rivolto a un'agenzia di hostess precisando che servivano signorine bella presenza, provocanti ma non troppo, secondo il gusto maghrebino.C'entra invece, eccome, il bisogno di dimostrare che la grazia e la sensualità possono essere comprate col denaro. Il dittatore libico si rivolge al suo popolo prospettandogli la meraviglia delle belle donne da marito di cui l'Italia è percepita anche laggiù come il giacimento. Lui può permettersele, i suoi sudditi vedremo.Nessuna altra capitale europea avrebbe tollerato il ripetersi, per tre volte in un anno, di una simile esibizione. Ma l'Italia è la patria delle veline, dove d'estate è normale che un sedicente rivoluzionario autore televisivo impieghi pure anziane signore nella parodia ossessiva dell'avanspettacolo, e dove perfino il capo del governo rincorre il mito dello sciupafemmine per sentirsi amato. Perché negarci dunque l'eccesso fantasioso della velina islamica?Nonostante gli oltre quarant'anni ininterrotti al potere, in fondo Muammar Gheddafi resta pur sempre meno anziano rispetto al nostro presidente del consiglio. Hanno in comune la maschera patetica di chi insegue la longevità con camuffamenti giovanilistici. Da questo punto di vista, sono leader intercambiabili.Se oggi Berlusconi minimizza di fronte allo squallore dei raduni di giovani femmine italiane sottomesse, che Gheddafi non oserebbe mai convocare in un santuario di preghiera islamica, e si limita a definirli "folklore", non è solo per imbarazzo diplomatico. Lui che per anni ha esercitato un indubbio potere seduttivo sulla maggioranza delle donne italiane, soffre di una vera e propria mutilazione culturale: vittima del suo stesso anacronismo, gli è preclusa la sensibilità necessaria anche solo a figurarsi le donne al di fuori di una dimensione subalterna. Gli verrebbe più facile parlare arabo che notare un evidente problema nazionale come la dignità femminile calpestata.Ora Gheddafi, aspirante colonizzatore di Roma, viene a dirci che in Libia le donne sono più libere che in Occidente. Immagino che lui e il nostro premier scherzeranno, in privato, di tale fandonia. Per quanto tempo ancora?
(31 agosto 2010)
di silvio berlusconi improntate sempre sui soldi, si serve dello stato, dei nostri soldi pre fare affari con un criminale suo pari, quello che ha in mano una parte della sua banca nana, quello che farà fare affari alla cricca, per poi noi italiani avere 500 miliardi da dare ad un criminale annui, ma è uno schifo unico, mandatelo a csa,subito, fare qualunque coalizione mandare a csa berlusconi, altrimenti finiamo malissimo,ciao anna
Avete notato la faccia da ebete di Frattini quando ha ricevuto il Clown di Tripoli all'aeroporto di Roma? E che il PAPI L'Impunito Nanerottolo non si é fatto vedere, nella circostanza, a fianco del suo compagno di merenda libico? Probabilmente non si  sentiva all'altezza...ed ha preferito defilarsi! Che PAPI  abbia forse capito che gli Italiani non siano così soddisfatti "dell'imperatura amicizia" Italia-Libia voluta dal nostro insigne statista?
Da leggere l'articolo di Francesco Merlo nel sito di Repubblica, il cui titolo è:"Gheddafi, un circo che ci umlia".
QUESTO BLOG E' DIVENTATO UN LETAMAIO, UNA FOGNA A CIELO APERTO, ESPRIME SOLO SEQUENZE DI VOMITEVOLI INSULTI, CUI EVIDENTEMENTE SI ASSOCIA L'ONOREVOLE DONADI... NESSUNA ARGOMENTAZIONE, NESSUNA PROPOSTA, NESSUN 'IDEA...UN FESTIVAL DI TRIVIALITA' E SQUALLORE...
il letame sei tu e i tuoi complici mafiosi e le figure di merda che facciamo nel mondo intero grazie a silvio berlusconi e alla cricca di delinquenti, vergognati e firma, io ci metto nome cognome , tu invece ci metti la tua servitù nanerottola
La signora Anna ha confermato ciò che dico con la sua risposta elegante e ricca di argomentazioni, E' UNA DEGNA RAPPRESENTANTE DEL BLOG LETAMAIO.PS. NON E' VERO CHE TI FIRMI CON NOME E COGNOME, CIALTRONA.
Moira Orfei non ci fa un baffo!Festeggiano un trattato di morte fra frizzi e lazzi!Guardando il tg1 delle 20,00 non mi sembrava neanche di stare in Italia( mance, hostess,amazzoni,ecc.). Una ragazza intervistata all'uscita della conferenza/lezione sull'Islam dice:" Le donne non dovrebbero fare lavori non consoni al loro aspetto fisico".Cosa vuol dire?Ho capito male? 
Visto che siamo alla fine del mese di agosto,stiamo entrando in settembre "settembre nero". Le due "entità" a confronto, ma questo, col turbante marrone nn è colui che insieme ai suoi compari entrò negli spogliatoi di Israele a Monaco'72? Si può affermare che i due stragisti stiano confabulando sul dopo nano governo, forse per mettere a punto altre strategie della tensione. Nn resta che sperare una sola cosa: Che IDDIO li fulmini tutti e due.
io sono musulmana  ma rifiuto totalmente di vedere sppettacoli del genere1 - siamo nel mese del Ramadan  un mese sacro e geddafi riceve tutte belle ragazze  truccate  e scoperte  e questo non è da uomo di fede.2- il sacro corano non si deve toccare se non si fa l'abluzione è un oltraggio a l'islam .3 -spettecoli del genere creano problemi a noi musulmani che viviamo in italia da anni e conviviamo in pace con tutti le altre religioni .4 - parla tanto dell'islam ma i profughi maltrattati in libia ,e non ci scordiamo i problemi che ha avuto con la svizera, era nato tutto da una denuncia che fecero i dipendenti del figlio per maltrattamenti , e cosi geddafi aveva incomincito a incitare i  mussulmani di tutto il mondo contro le ambascite e gli svizeri che vivono nei pesi arabi .la concluzione e che berlusconi sta racogliendo tutto quello che può visto che il suo governo sta crollando . e secondo me a tanti interessi personali ,se no non si spiega tutto questo .nel mondo arabo si è sempre saputo che gaddafi è un cavallo imbazarrito 
Ciao Maryam, infatti. Ma i politicanti sfruttano le religioni ai loro sporchi fini personali, come benissimo sappiamo.
maryam, berlusconi e i suoi amici criminali stanno facendo affari con il criminale gheddaffi, e sono e restano criminali,la religione è un fatto privato da rispettare non sbandierare, ciao anna
PAPI e GHEDDAFI come il gatto e la volpe. Grazie al primo il secondo tiene l'Italia sotto ricatto. O facciamo ciò che vuole il Dittatore di Tripoli oppure il Tiranno buffone riapre il rubinetto e ci sommerge, per davvero, inviandoci i 2 milioni di boat people africani  che aspirano di entrare in Europa via Italia. PAPI obbedisce, ma il conto lo paghiamo Noi Italiani! Infine ora fa il Predicatore islamico per convertire l'Europa, mentre il Vaticano paga il conto salato dei preti pedofili e, anche lui, colpevolmente tace. Altro che radici cristiane... Temo gravi sviluppi futuri e ulteriori tensioni non solo in Italia, ma in tutta Europa. L'unificazione effettiva del continente é una necessità della UE. I segnali interni ed esterni di pericolo reale non mancano!
.. ma il compare italiano gli ha già baciato le mani o no?
 Gentile  On. Donadi,Ogni volta che qualcuno apostrofa come "folklore" comportamenti  e/o linguaggi inaccettabili, io mi preoccupo! Io mi preoccupo perchè la sottovalutazione del "fatto" ricorda tante altre sottovalutazioni storiche (di cui ultima quella della Lega) che hanno condotto a disastri e sfaceli immani. Mi preoccupo ancor di più nel constatare i "silenzi" degli uni e degli altri, che si motivano negli interessi più vari. Questa è la strada per nuovi disastri e conflitti. Gheddafi non è certo uomo  del "parlare pour parler" e sono convinta che il suo obiettivo è chiaro come le sue parole, tant'è che ha gia iniziato le sue Lezioni di Corano, che prevedo avranno un seguito. La spettacolarità contestuale che lo ha accompagnato gli fa gioco sia per i pettegolezzi, le polemiche e nuove, future distrazioni  per la gioia di molti telespettatori, concentrati in dibattiti nuovi e più interessanti.Il Presidente del Consiglio ne è sicuramente contento, così potrà legiferare in santa pace, mentre le sue televisioni trasmetteranno tutto o quasi sulle "amazzoni" e sul Gossip del Colonnello,  da far sognare "uomini e donne"! Il pericolo è che, a lungo andare, oltre il sogno,  passi la realtà di una cultura islamica in terra cristiana con relativi conflitti e  terrorismi allegati.  Il "risveglio" si prospetta poco felice, per questo Silvio Berlusconi, va mandato via e senza alcun tentennamento.
ma io non capisco, solo davanti alla pretesa islamizzazione dell'europa auspicata da gheddaffi vi siete tutti svegliati dal torpore? ma come si spiega che nessuno ha mai detto nulla sul fatto che in europa vi sono già 50 milioni di musulmani e che qualche nazione presto vedrà il sorpasso dell'islam sulle millenarie religioni tradizionali europee con tutte le devastanti conseguenze che si possono facilmente indovinare???? solo ora ci si scandalizza davanti alle parole di un dittatore che affama il proprio popolo ingrossando i suoi stratosferici conti in tutte le banche del mondo! e la chiesa mica si lamenterà di questa frase del despota dal momento che fa di tutto per far entrare nella nostra europa milioni di musulmani strombazzando che bisogna dare loro casa, lavoro, diritti! lasciando invece morire di fame i cassintegrati italiani o i disoccupati che da una vita non trovano lavoro! non parliamo dell'europa invasa pure dalle cellule terroristiche. Ma questa è un'altra storia.
caro massimo hai perfettamente ragione,quello che bisogna aggiungere è che il dittatore libico, come tanti despoti del terzo mondo ed in particolare del medioriente, possiede ricchezze sfacciate, ma che finora si guarda bene dall'usarle per il suo popolo ridotto alla fame, come si guarda bene dall'istruire il suo popolo sul fatto che la miseria in cui versa non è causata dall'occidente o dall'america ma da lui stesso che pur avendo azioni in tutte le borse del mondo e capitali immensi se li tiene solo per sè.Non dimentichiamoci che oltre ad affamare il popolo costui ha anche perpetrato diversi atti terroristici contro l'Italia e l'Europa.Il paragone di gheddafi con berlusconi, però, è del tutto improprio perchè un conto è un terrorista, un conto un ladro. Se non si fanno questi doverosi distinguo facciamo come i partigiani che alla fine della guerra, in nome della liberazione, sterminavano per motivi personali innocenti che nulla di male avevano fatto. Tanto livore contro una sola persona non è solo indice di rozzezza itellettuale, ma ingenera angoscia e paura perchè lascia intendere che la massa, se non illuminata, diventa un'orda di barbari senza pietà la cui ferocia alla fine non può essere fermata neppure da chi la comanda o da chi l'ha irretita (e questo è un monito ai deputati idv).BERLUSCONI COME FASSINO, D'ALEMA, CASINI, FINI ecc. ecc. ecc , si sa, è uno dei tanti che se ne sono approffittati. Ma perchè nessuno parla degli agnelli, dei de benedetti, dei tronchetti provera, dei tanti che hanno rubato l'equivalente dei PIL di intere nazioni e messo sul lastrico milioni di risparmiatori, ma che non sono mai, o quasi, apparsi in un'aula di tribunale per le loro malefatte? E' molto pericoloso adottare due pesi e due misure nel giudicare, perchè alla fine si perde il lume della ragione e si entra in un comportamento paranoide, ossessivo-compulsivo, come si può ben notare in quello che scrivono i molti utenti dei blog dei parlamentari dell'IDV su berlusconi!
caro donadi, c'è chi lo difende pure!
Bel lavoro! Se non altro è servito a dimostrare quanto valga, in confronto ai soldi, quello spririto e quella tradizione cristiana che olezza in ogni angolo dell'Urbe tra fumo di candele e d'incenso e che il Papa s'indignò perché escluso dai valori fondanti della Comunità Europea. Stavolta il XVI dei Benedetti non si è indignato ad uno spettacolo altrettanto stomachevole del gay pride, e neppure le femministe di destra, in primis  la Santa de che    grazie agli esempi delle quali le donne vengono sviate dai fornelli e dai luoghi di lavoro vero per suppellettili e arredi più confortevoli, più piacevoli e soprattutto più redditizi? E' fine agosto e ancora aleggia il rialassamento delle ferie non ancora del tutto passate e dimenticate; impossibile in questo clima pensare a manifestare, convinti come siamo che, se un giorno dovessimo fare una pur minima rivoluzione, non si potrebbe neppure cominciare prima delle nove di mattina di un lunedì di tarda primavera, dopo il cappuccino e il cornetto di rito.
Credo che in tutta questa storia ci sia un solo responsabile. Berlusconi, uno che, non lo scopriamo da oggi, in termini di savoir faire è zero. Inopportuno in tutto.Cera bisogno di inviatre Gheddafi a Roma? Non credo proprio.Lui, Berlusconi, in termini di distinzione tra quello che si può fare e quello che è meglio non fare non riesce a distinguere. Non credo che dipenda dall'estrazione e quindi dall'ambiente dal quale proviene. E' proprio che non ce la fa.Si, ieri mi sono sentido ribollire dentro. Le 200 ragazze pagate per assistere ad una conferenza di uno che non ha niente da dire. E poi anche la farsa delle conversioni in un ora.Non parliamo poi dell'offesa a tutta la cristianità. Chissà cosa ne pensano al Vaticano o alla Conferenza episcoplale italiana. Forse preferiscono tacere. Peccato. Era invece l'occasione di dire qualcosa di forte.Mancanza di stile, da tutte le parti, il PDL, la Lega, salvo qualche rarissima eccezione. Ed il silenzio di chi dovrebbe invece parlare e dire "ORA BASTA" vai a casa, hai stufato Berlusconi. Tu non sei mai stato uno Statista e mai lo sarai.
Angelo, sappiamo benissimo una cosa: dal banano questo ed altro. E' proprio il paragone con la musacea che risulta quanto mai appropriato, che si giustifica anche con queste pagliacciate. Gaber conosceva molto bene la differenza tra l'avere il senso del comico ed essere ridicoli, il guaio è che sua bananità vuole apparire serio. Povera patria...
egr.dott donadi,concordo pienamente con lei sul suo commento al fatto in oggetto e se mi permette vorrei andare oltre.Berlusconi è nato e cresciuto in Italia ed è deventato cio che sappiamo,se cresceva in libia si sarebbe chiamato gheddafi,in america bush,in altre epoche forse hitler,mussolini,napoleone,gengis kan ecc.a parte l altezza che li accomuna (sarà un caso?)tutti hanno il piu totale disinteresse degli altri ed a seconda delle epoche il piu totale disprezzo della vita altrui.tutti sono e saranno ricordati nella storia come grandi sollevatori di masse perche se è vero che la maggioranza vince e comanda come quotidianamente i suoi odiosi scagnozzi ci ricordano,è invece altrettanto vero che non sempre chi vince ha ragione: ricordiamoci che l uomo è piu pecora che lupo.per cui aldila della giusta indignazione per quanto proposto da quella maschera carnevalesca di gheddafi nel cuore del nostro paese,non dobbiamo affatto stupirci pensate solo quanta invidia il colonello ha suscitato nel nostro leader che puo esibire liberamente le sue amazzoni.a tale proposito,le chiedo che il partito si adoperi per instaurare tutte le alleanze possibili per battere il governo berlusconi questa deve essere la priorita assoluta in questa fase politica.
Chissà quanto saranno state pagate le 500 "hostess" che si son dovute presentare la domenica a Roma e soprattutto sopportare con santa pazienza, sotto il sole agostano e sopra alti e scomodi tacchi, uno spettacolo assurdo e indecente, ascoltando autentiche baggianate!!
D’accordo, alla fine ci si abitua a tutto, anche alle pagliacciate più grottesche e balzane. D’altra parte anche il popolino italiano ha il suo clown prediletto …per cui non abbiamo nulla da invidiare al grande “statista” di tripoli: ognuno ha il pagliaccio che si merita. Certo è, che lo spettacolo simil-circense del colonnello sta creando non pochi imbarazzi rispetto a quel poco di credibilità che è rimasta al ns paese. Accogliere un despota, un tiranno, alla stregua di un grande leader mondiale è davvero MOLTO ma molto imbarazzante. Ma il business personale che il clown nostrano ne ricaverà è tale da far tollerare qualsiasi eccesso, qualsiasi bizzarria. E infatti i media di regime hanno ricevuto l’ordine perentorio di “minimizzare” le dichiarazioni del caro amichetto libico, distraendo il popolo credulone con la tiritera dei “vantaggi” economici per l’italia (?). E questi vantaggi (per b., s’intende) devono essere davvero elevati se “ghe pensi mi” è addirittura obbligato (ma con piacere) a baciare la mano al colonnello…se pensiamo che il massimo che si è potuto permettere lui è stata “l’annusata” del vespone, beh, “l’ammirazione” (=cio’ che ne ricaverà) deve essere davvero tanta…d’altronde, il ducetto di arcore ha solo da provare invidia; il libico è come lui vorrebbe essere: un dittatore amato, servito, riverito e circondato da migliaia di veline…anche b.potrebbe impartire lezioni di religione: come adorare e santificare il dio silvio, salvatore di tutti i suoi loschi “affari”!!!
Oggi arriva il circo GheddafiOggi arriverà in Italia con tutto il suo caravanserraglio il circo Gheddafi, direttamente da Tripoli, dove il capo circense ha piantato le tende da diversi decenni. Il dittatore libico sarà ospitato a Roma in una tenda montata all’interno dell’ambasciata libica. Al suo arrivo, probabilmente, sarà vestito con il suo costume di scena copiato direttamente dal Michael Jackson “anni ottanta”. Porta con se 30 cavalli, un numero indefinito di amazzoni, sue guardie del corpo, e una corte smisurata di nani e ballerine. Una coreografia strepitosa, un po’ vecchiotta certo, ma che colpisce il suo uomo in Italia, Silvio Berlusconi, il re Sole di Arcore. Pare che il domatore libico, per non far mancare nulla al suo amico brianzolo e fargli sentire la sua vicinanza, abbia ideato un nuovo passaporto: vi sarà stampata l’effige dei due compari. Il dittatorello di Arcore ne va molto orgoglioso. Secondo voci non controllate, pare che il re Sole sia dispiaciuto di non essere contemporaneo dei vari Mussolini, Hitler, Stalin, Pol Pot, Mao e di altre brave personcine: avrebbe interagito con loro molto volentieri. Al nostro ometto piacciono le amicizie giuste. E’ vero, è molto amico dell’ex KGB, Putin, ma vuoi mettere Stalin. Comunque, questo passa il convento, deve accontentarsi “dell’amicizia” di Gheddafi. Forse si consolerà facendo qualche affare con il satrapo mediorientale. Pare ci sia molta sintonia tra i due per quanto riguarda la capacità di fare business in proprio, magari con denaro che dovrebbe essere pubblico.Molto probabilmente, i posteri si chiederanno increduli: ma come hanno fatto gli italiani, a cavallo del secondo e terzo millennio, a scegliersi un personale politico di questo livello.Svegliamoci prima che sia troppo tardi.O forse lo è già!Pubblicato sul mio blog domenica mattina. www.anilocastellarin.blogspot.com
L'atmosfera circense è in tal caso penosa, Anilo, è ridicola, non comica. Il banano che bacia le mani di Gheddafi senza dubbio avrebbe gradito di sedersi al tavolo con i peggiori tiranni della storia, ma forse è Napoleone Bonaparte quello che il nano di Arcore ammira di più, forse è pure invidioso di chi tradì la rivoluzione francese. Mandi.
Per quanto tempo ancora dovremo sopportare queste pagliacciate...............????????Non se ne puo più
... che mi stai diventando moderato pure tu?Con immutata stima,Angela
Ma quanto ci costa la buffonata??? E chi ci guadagna???
Tanto leccare i piedi (e altro) a questi satrapi come Gheddafi, Lukashenko, Putin e poi l'Italia paga petrolio e gas a prezzi più alti degli altri??? Schifo.Diciamolo che il Nano approfitta della benevolenza gheddafiana dalla Nanibia per fare interessi per se stesso sfruttando la sua posizione di capo del governo!
Bravo, Fabrizio, il satrapo nanibiano non fa niente altro che baciare le mani a certa gentaglia, che tale è, gli piacciono i tiranni anche se il banano anche da questo punto di vista è appunto bananesco, dimostrato dal fatto che paghiamo più degli altri gas etc. A quello lì il bene del paese non interessa, bensì solo gli interessi propri, che cozzano tra l'altro anche con il suo stesso prestigio, in quanto per colpa sua siamo esposti all'internazionale ludibrio, con pagliacciate come quelle di ieri. altra considerazione: il satrapo di Tripoli che fa le prediche filoislamiche (io sono un cristiano laico che peraltro non ha nulla contro i musulmani): e il banano con l'amico senatur che fanno i paladini filocristiani, stando però zitti quando appunto parla il rais, il che la dice lunga su che baraccone abbiamo al governo, incoerenti fino all'osso poichè, e questo la gente dovrà prima o poi capirlo, questo governo si regge solo ed esclusivamente per salvare il banano dai suoi contenziosi.
caro stefano, concordo. E' una concatenazione di interessi personali....La lega grida al pericolo islamizzazione dell'italia quando si tratta di criminalizzare l'immigrato, ora che a parlare è un despota-terrorista, tutti in silenzio, altrimenti è possibile che questi riapra la via agli sbarchi......e poi non bisogna urtare il banano che, a sua volta,  ha interessi macroscopici col dittatore libico.....
Cara Stefy, l'Italia e la sua classe governativa sono ricattabilissime, nel vero senso della parola, e nulla di strano se a questo giro il protagonista sia il capo del banano. Forse papighepensimi è pronto a far le veligie dove estradato non potrà essere, cioè a Tripoli, quanto Bettino ad Hammamet. L'appoggiare questi regimi da parte dei due politici forse deriva dal fatto che gli stessi volevano nel caso del secondo, e vogliono nel caso di banano, salvarsi il sedere, oltre a tutti gli interessi in ballo.