GLI EUROPEI CI SONO, FACCIAMO L’EUROPA
Da soli, arrivati a questo punto, non ci salviamo. La vera chiave di volta per uscire dalla crisi è politica ed europea, non solo economica ed italiana, perché la risposta alla speculazione internazionale può essere efficace solo se supportata dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea.
Quando dico che arrivati a questo punto non ci salviamo intendo che è tardi, molto tardi. Dovevamo intervenire almeno un anno e mezzo fa. Allora avremmo innescato un meccanismo virtuoso che forse, e dico forse, ci avrebbe salvati. Ma quando potevamo, un governo indecente non ha fatto quello che doveva fare.
Ora i ‘compitini a casa’ dell’Italia, come li definisce la Merkel, non garantiscono la salvezza economica del nostro sistema nazionale. La manovra del governo, infatti, per quanto iniqua e criticabile, dal punto di vista contabile centra l’obiettivo prefissato, ma non basta a garantire all’Italia di uscire dalla crisi.
Non basta perché dobbiamo prendere atto che la speculazione sull'Italia è troppo forte, pressante e a un livello tale che i mercati hanno iniziato a speculare sul nostro Paese non più come anello debole dell'Europa ma come grimaldello per scardinare definitivamente l'euro.
Per fronteggiare questa speculazione servirebbe un accordo politico, ma i presupposti non sono certo incoraggianti. Il vertice Ue di questo fine settimana è stato una delusione e non è riuscito a dare risposte certe. Soprattutto non le ha date ai mercati. Serviva un salto di qualità che non c'è stato.
L’ Europa esiste solo come insieme di stati che hanno una moneta in comune ed un'area di libero scambio, ma ancora non è un’entità politica riconosciuta e forte. Una precondizione per dare un indirizzo politico anche alla Bce, che, come fanno le banche centrali dei grandi paesi, potrebbe intervenire per contrastare la speculazione. Come? Comprando per esempio il debito pubblico dei paesi sotto attacco degli speculatori. Nessuno speculatore, per quanto grande e potente, potrebbe competere con la potenza monetaria della Bce e gli assalti degli ‘squali’ della finanza sarebbero respinti senza eccessive difficoltà, garantendo la stabilità dell’area Euro.
Invece scontiamo gli errori di un’Europa costruita solo dal punto di vista burocratico e tecnocratico, priva di un indirizzo politico omogeneo. E scontiamo anche la politica della Germania, che confonde i suoi interessi con quelli dell’Europa tutta.
So che definire l’ Europa un’istituzione ‘burocratica’ e ‘tecnocratica’ ricorda un po’ il linguaggio leghista, ma è solo un caso perché le nostre conclusioni sono diametralmente opposte: serve più Europa, non meno. La crisi non si affronta con risposte localistiche, che hanno un certo appeal populista, ma nella realtà sono pericolose. Se realizzate, infatti, getterebbero sul lastrico le aree in questione. Nel 1861, agli albori dell’Unità d’Italia Massimo D’Azeglio disse: "L’ Italia è fatta ora facciamo gli italiani". Oggi è il contrario: "Gli europei sono fatti, facciamo l’Europa".
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Commenti
caro Donadi
un anno e zezzo fa si poteva far cadere il governo di Berlusconi, anzi l'occasione ci è stata per ben due volte o forse più, perchè non è successo?
Chi non era presente in aula per votare contro e avere i numeri per farlo cadere?
Forse l'amico Bersani ne sa qualcosa!
La politica è fallita, i politici sono falliti e i tecnici sono peggio dei politici, alle prossime votazioni voglio vedere con che faccia vi presenterete agli elettori, di una cosa sono certo che i partiti tutti faranno un bel flop!
Saluti
roberto
Viminale senza carta igienica: mission impossible!
Sono stato al Parlamento europeo a Bruxelles come semplice cittadino. Parlando ed ascoltando ho percepito che, per ora, non é certo una Unione perfetta. Innanzittutto della pletora di dei parlamentari, solo i capigruppo hanno voce in capitolo. I restanti 800 ca. corrispondono ai "peones" nazionali, fanno melina, qualche modestissimo intervento per la stampa nazionale, ed alzano la mano a comando. Tolta l'Inghilterra, lì per fare solo i suoi interessi e per sabotare l'UE dall'interno, al ponte di comando c'é la Germania e la Francia. Manca l'Italia per ovvii motivi! Al secondo piano la Spagna e la Polonia. Gli altri Stati, come Malta, Cipro, Estonia,.. sono talmente minuscoli, che si ancorano agli Stati più potenti. Per evitare un Direttorio di fatto ci sarebbero molti problemi di buon funzionamento da risolvere, lì fermi da lungo tempo. Ad esempio una sola lingua comune ed una sola sede del Parlamento che, ora, si riunisce a Bruxelles e poi va, avanti ed indietro, a Strasburgo. Inconcepibile! Soldi e tempo buttati. Ma pare sia comodo per i "peones" di ogni nazionalità che ci guadagnano nelle diarie. Ma l'IdV le conosce queste cose? Eppure ha degli eccellenti rappresentanti in Europa, ma cosa fanno? Melina, come quasi tutti gli altri che tengono famiglia.
domanda: se tutta la zona euro mettesse una tassa sulle transazioni finanziarie, cosa succederebbe?