IL CONFLITTO D’INTERESSI E’ UN MACIGNO SULL’ECONOMIA

L’Italia è indietro, in clamoroso ritardo sulle nuove tecnologie rispetto agli altri paesi europei. La relazione di fine mandato del presidente dell’Agcom (Autorithy per la comunicazione) Corrado Calabrò fotografa perfettamente lo stallo del Paese. Uno stallo funzionale agli interessi economici di Berlusconi.

Il suo conflitto d’interessi ha paralizzato l’Italia. Basti pensare che solo il ritardo sulla banda larga è costato al Paese un punto e mezzo di Pil. Una cifra astronomica. Un ritardo da colmare al più presto se vogliamo continuare, o meglio, se vogliamo tornare ad essere competitivi sulla scena internazionale.

Non voglio parlare ancora dei disastrosi governi a guida Berlusconi (e Bossi, non dimentichiamolo) perché preferisco guardare al futuro. L’Italia dei Valori ha sempre sostenuto la necessità di una legge seria sul conflitto d’interessi, veleno del sistema economico nazionale. Per anni abbiamo fatto battaglie in Parlamento e nelle piazze.

Purtroppo, ancora una volta, i fatti ci danno ragione. Ma fare della dietrologia non serve a nulla. Avere memoria, però, sì. Per questo chiunque voglia allearsi con Italia dei Valori dovrà condividere nel programma la legge sul conflitto d’interessi. Punto.

Commenti

Lotta all'evasione: volere è potere, ma soprattutto un dovere!

Quando volere è potere! Anche se, per chi ricopre certe cariche istituzionali, volere dovrebbe essere sinonimo di un "dovere" incondizionato nel far rispettare a tutti i cittadini italiani le stesse regole, senza eccezioni di sorta. Solo nei primi quattro mesi dell’anno gli uomini della Guardia di Finanza hanno scoperto oltre 4 miliardi di redditi evasi attraverso le false fatturazioni, l'omessa dichiarazione e la distruzione della contabilità. Le frodi fiscali scoperte hanno portato alla denuncia di oltre duemila persone. A testimonianza del fatto che quando si vuole si riesce anche a far pagare chi campa sulle spalle dei cittadini onesti!!! Complessivamente sono 2.226 le persone denunciate all'autorità giudiziaria. Dalle indagini degli uomini delle Fiamme Gialle è emerso che nel 27% dei casi avevano utilizzato fatture false mentre nel 19% avevano emesso documenti falsi. Un altro 17% dei soggetti denunciati non ha presentato la dichiarazione dei redditi mentre un 14% ha nascosto o distrutto la contabilità. Oltre ai 4 miliardi di redditi - che vanno ad aggiungersi ai 6 già individuati e relativi agli oltre duemila evasori totali scoperti nel 2012 - è stata evasa l'Iva per oltre mezzo miliardo. La Guardia di Finanza ha sequestrato per equivalente immobili, denaro, gioielli ed auto per un valore di 160 milioni.

Ora dopo i tecnici ecco i super tecnici! Chi lo sa se finirà così o dovremo attenderci qualche altra stupidaggine! Che bel Paese! Io mi domando dolo perchè il Presidente della Repubblica, che è sempre intervenuto, da quando c'è questo governo interviene solo per rinforzarlo. Penso che ormai siamo alla frutta, non so se verremo fuori da questa situazione assurda, mai verificatesi in 64 nni di vita della Repubblica. Non è ora di dire basta e far fare i politici quello che è il loro vero compito, condurre il Paese fuori da questa melma che lo sta letteralmente sommergendo. Mandiamo Monti in Europa, al fianco della Merkel perchè solo lì è il suo posto, non lasciamo che continui a rovinare tutto ciò che ancora è rimasto di buono pòerchè altrimenti ognuno di noi potrà dire di essere nato in Italia ma non sentirsi assolutamente italiano, ma forse tedeco o francese..

Ora Supermario ha ricostruito la Torre di Babele. Un bla, bla, bla infinito dai risultati piuttosto fumosi ed incerti. Non poteva il nostro Statista, nomunato dall'Olimpo, chiedere l'immediato rimborso dei 2 miliardi fasulli di rimborsi elettorali fagocitati dai partiti di insaziabili appatiti, ma assai restii alla resatituzione del maltolto al Popolo Italiano? Ricordiamoci pure del risibile e faceto "scudo fiscale" di Giulio il Grande che riportava in Italia i capitali degli evasori, dei mafiosi, dei politici corrotti, "anonimamente al 5%", mentre In Germania rientrarono al 41% in forma palese. Ma questa é un'altra storia o, meglio, un altro Paese!|

Spending review. Tra il dire e il fare c'è di mezzo... la solita "commissione"!

Roma sprecona! Troppi ministeri, troppi impiegati, pochi servizi. Questa l'equazione verità! Ma i professori non riescono a trovare la quadra e così - dopo aver lasciato cadere nel dimenticatoio i tagli ai parlamentari e ai loro stipendi - gettano un pò di fumo negli occhi dell'opinione pubblica rispolverando la "spending review"! Tant'è che entro il 31 maggio - sono esclusi dall'applicazione del decreto legge sulla spending review la Presidenza della Repubblica, la Corte Costituzionale e il Parlamento - i dicasteri romani dovrebbero "presentare una relazione" sui tagli di spesa! Una relazione, si badi bene, ma difficilmente verrà poi praticato - de jure, de facto - qualche "taglio"! E per questa "relazione" è stata istituita l'ennesima commissione con tanto di commissari straordinari e tutta quella pletora di risorse che una commissione comporta! Ma in Italia - ormai lo si sa un pò tutti - quando c'è una commissione di mezzo, difficilmente si quaglia qualcosa di concreto! Molto probabilmente quei minimi tagli alla spesa pubblica, semmai dovessero esserci, serviranno a malapena a "ripagare" commissione, commissari, segreati, ecc, ecc!!! Comunque, l'obiettivo dichiarato del governo sarebbe quello di ridurre la spesa pubblica di 80 miliardi riducendo sprechi, inefficienze e corruzione, magari attuando migliaia di trasferimenti per i dipendenti pubblici, dall’impiegato al dirigente, dal cancelliere al magistrato, dal professore al preside. Si profilerebbero, così, chiusure e accorpamenti di centinaia di uffici e di scuole, riduzione di carriere (basti pensare all’eliminazione di decine di prefetture e questure), nel superamento di un andazzo sulla distribuzione del personale che è figlio dei partiti, dei sindacati, delle strutture ecclesiastiche locali, di interessi non sempre legittimi, come accade pure per appalti e concessioni. Molti lavoratori del pubblico impiego e molte famiglie sarebbero costrette a cambiare abitudini radicate. Questa sarebbe la traduzione della guerra dichiarata dal governo a quel sistema che negli ultimi 20 anni ha fatto crescere i costi del sistema pubblico di 70 miliardi in più rispetto a quelli privati. L’operazione, qualora dovvesse andare in porto, sarebbe molto difficile e dolorosa. Ma il governo sembra determinato e per evitare ritardi e "furbizie" la direttiva varata da Palazzo Chigi prevede che: "Ciascun ministero, con la collaborazione della struttura interministeriale istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri proporrà un progetto contenente sia gli interventi di revisione e riduzione della spesa atti a generare i risparmi di spesa previsti, sia misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmi per gli esercizi futuri". Insomma, almeno sulla carta non si scherza. Si profila una riforma profonda e radicale della pubblica amministrazione, forse più ampia della ristrutturazione dello Stato ipotizzata negli anni novanta e poi edulcorata con un palliativo, la "Cura-Brunetta"! Bisognerà quindi vedere all'atto pratico - se spending reviw sarà - chi... ci lascerà davvero le penne!!!! Amicizie, parentele, raccomandazioni e intrallazzi vari hanno creato negli anni una matassa così ingarbugliata, così fitta ed intrigata di interessi, strane connivenze e assurde complicità, che sarà difficile dirimere! A meno che a pagare certe logiche perverse non siano anche nelle pubbliche amministrazioni i "soliti noti"! Chi non è mai scivolato in nessun letto, chi non ha mai lasciato scie di bava dietro di se, chi insomma ha sempre pensato di portare avanti il proprio lavoro con onestà e spirito di abnegazione senza mai curarsi di avere uno sponsor alle proprie spalle. Il lavoro paga, si diceva un tempo. Oggi potrebbe uccidere migliaia di onesti lavoratori rimasti "scoperti", senza le "giuste" amicizie!!! Ma non è il caso di fasciarsi la testa ancor pirma di essersela rotta. Nel Belpaese, tra il dire ed il fare c'è sempre di mezzo una commissione!!!
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FACCE DI BRONZO.
Il governo chiede aiuto anche ai cittadini contro gli sprechi della spesa pubblica. Basta cliccare nell'apposita sezione>>> "ESPIMI LA TUA OPINIONE" e compilare un modulo indicando tutti i dettagli richiesti. Con questo modulo, inserito nella pagina della spending review, viene chiesto ai cittadini di "dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili". La segnalazione non potrà essere anonima. I cittadini dovranno compilare obbligatoriamente il campo relativo al nome e al cognome, indicando anche la propria mail e la città di provenienza. La compilazione del modulo autorizza formalmente il governo al trattamento dei dati personali. I cittadini dovranno quindi indicare l'oggetto dell'informativa e potranno inserire il testo indirizzato alla "redazione del governo".
SUGGERIMENTO NUMBER ONE: "IL PIU' GRANDE SPRECO SIETE PROPRIO VOI!".