IL CORAGGIO DELLE NOSTRE IDEE

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Ogni cammino inizia con un primo passo. E speriamo che quello per la costruzione del nuovo centrosinistra sia stato fatto a Padova, nel dibattito con la Bindi e il sottoscritto, moderato (anzi, secondo la definizione che lui stesso ha voluto dare, provocato, viste le continue punzecchiature a entrambi…) da Luca Telese. ‘La sfida: il governo per l’Italia’. Titolo impegnativo. Ma al tempo stesso stimolante. Son venute 500 persone, segno che c’è passione e interesse intorno alla coalizione che dovrà battere Berlusconi e mettere la parola fine ai suoi sciagurati governi. Pdl e Lega, infatti, non stanno governando, nonostante la situazione difficile del Paese, ma cercano di capire qual è il momento migliore per staccare la spina ed andare al voto. Il centrosinistra, invece, appare incartato, sembra aver smarrito la via. Ed invece il nostro popolo vuole concretezza, è stanco di leader che litigano e di partiti concentrati più sulle polemiche interne che sul programma per rilanciare l’Italia. In un qualsiasi altro paese nelle stesse condizioni economiche e sociali dell’Italia, l’opposizione viaggerebbe tra il 60 ed il 70 per cento dei consensi. Noi no, ancora non riusciamo a far breccia nell’opinione pubblica. E qualche motivo ci sarà. E’ vero che Berlusconi controlla televisioni e Giornali, ma è anche vero che la crisi non può essere nascosta del tutto e che l’opposizione dovrebbe essere in grado di imporre la propria agenda ai media. Come? Parlando di cose concrete. La Bindi ed io, abbiamo cercato di mettere da parte ogni polemica per discutere di programmi e devo dire che ci siamo trovati in sintonia. Non è poi così difficile, allora. Basta provarci. Lasciamo le  barzellette, peraltro squallide e volgari, a Berlusconi ed occupiamoci delle nostre ricette per rilanciare l’Italia. Parliamo di lavoro, parliamo di fisco, di economia, di innovazione, di ambiente. Dobbiamo smettere di avere paura delle nostre idee e cercare di imitare modelli che non ci appartengono. Un esempio su tutti: nel centrosinistra nessuno dovrebbe strizzare l’occhio alla Lega, una forza che esprime un’intolleranza tribale e che ogni giorno attacca la Costituzione e le istituzioni. Il Carroccio non è una ‘costola della sinistra’ ma un partito che nelle altre democrazie occidentali potrebbe stare in parlamento ma non al governo. Nel dibattito non si è parlato solo di alchimie politiche, ma sono emersi diversi temi. Se vogliamo emergere, modernizzare il paese e tornare ad essere competitivi, c’è bisogno di riforme che abbiano non solo una valenza economica, ma anche culturale e sociale. Non possiamo più permetterci, sia perché non è umanamente giusto sia perché economicamente folle, di avere un livello di occupazione femminile che è quasi la metà di Francia e Germania. Per questa discriminazione rinunciamo a quasi dieci punti di potenziale crescita del nostro Pil. Per eliminarla, oltre ad una vera e propria rivoluzione culturale e sociale, serve un welfare che lo consenta. Un sistema sociale fatto di asili nido, dal diritto al part time lavorativo nei primi anni di vita dei figli, di detraibilità delle spese di baby sitter, colf e badanti. Ed ancora, serve una vera e propria rivoluzione in materia fiscale, che sposti quote significative di imposizione fiscale dal mondo del  lavoro, dipendente e d’impresa, verso le rendite improduttive, le speculazioni finanziarie ed i grandi capitali. Di questo e di altro si è parlato. E, come ho detto all’inizio, speriamo che sia un primo passo per il nuovo centrosinistra. Usciamo dalle sterili strategie basate sulle sommatorie di sigle e vediamo chi, intorno ad un progetto vero, di straordinaria modernizzazione del paese è disposto a metterci la faccia.

Commenti

Siamo tutti sotto UsuraLo Stato, il Popolo e le Aziende soffrono per l’impoverimento pianificato dalle Banche Centrali con la complicità delle Istituzioni.La finta "crisi" serve ad aumentare il loro controllo sull’economia e sulla politica. NO al Signoraggio BancarioNO alla Povertà pianificataNO alla Dittatura delle BancheSottoponiamo l’appello a deputati, senatori, giornalisti, intellettuali, contestatori, anticonformisti, per promuovere la proposta di legge che faccia tornare l’emissione monetaria in mano statale, ovvero politica e popolare. Diffondiamo la verità negata: viviamo in una dittatura bancaria che impone a tutti l’angoscia esistenziale della vita basata sui debiti.LEGGI L'APPELLO e firmalo come ho fatto già anch'io sul sito :http://www.movimentozero.org/Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l'obbligo di spiegare quello che fa, possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti (Modigliani, premio Nobel per l'Economia, su "Il Tempo" del 22/10/2000)"L'attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto" Maurice Allais, Nobel per l'Economia nel 1988Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall'usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l'ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi (Ezra Pound)Dare alle banche la possibilità di creare la moneta è come darsi in schiavitù e pagarsela pure (Sir Josiah Stamp, governatore della banca d'inghilterra)Il banco trae beneficio dall'interesse su tutta la moneta che crea dal nulla (William Paterson, fondatore Bank of England, 1694)Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione (Henry Ford, imprenditore)"L'attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto" Maurice Allais, Nobel per l'Economia nel 1988"Chiunque controlli l'ammontare del denaro circolante in un paese e' il padrone assoluto della sua industria e del suo commercio. J.Garfield, 20mo Presid. USA
Se la Sx dovesse vincere le elezioni non fate la nonnina Rosy Ministro della Sanità perché, dati i suoi precedenti, intramoenia e Angelucci, la manderebbe in totale fallimento. Come la Lega, ecc. E' giunto per lei il momento del ben remunerato riposo! Amen.
  • I mille minuti del premier nei tg
  • Dall'occupazione dell'etere degli anni '80 siamo passati all'esproprio dell'informazione televisiva
  • di GIOVANNI VALENTINI
  • In un Paese normale, potrebbe anche essere normale che i telegiornali dedicassero al capo del governo più tempo che a qualsiasi altro leader politico. Ma non certo più tempo a lui che a tutti gli esponenti dell'opposizione messi insieme. Tantomeno quando si tratta di un premier-tycoon, il proprietario di una concentrazione televisiva privata che già dispone di tre reti e quindi di tre tg.
  • Che nomina di fatto i dirigenti della tv pubblica e i direttori dei telegiornali pubblici; e che così controlla direttamente o indirettamente la quasi totalità dell'informazione televisiva nazionale.
  • Quello fornito dal monitoraggio della società Vidierre 1 è un quadro allo stesso tempo grottesco e allarmante. Grottesco, perché richiama una situazione da Paese sudamericano, da Repubblica delle banane con il buffo Cavaliere disegnato da Altan. Allarmante, perché riflette una condizione di regime, di sottomissione e sudditanza alla teledittatura che condiziona la vita politica nazionale da sedici anni a questa parte.Il responso inappellabile dei numeri documenta che i telegiornali pubblici e privati, con qualche lieve differenza tra loro, con il Tg5 in testa e la variante più recente rappresentata dalla "new entry" del tg di Mentana su La7, risultano asserviti al governo e in particolare al capo del governo, icona mediatica del potere costituito. Nella sua figura, si sovrappongono e s'incarnano per i nostri telegiornali la funzione istituzionale di presidente del Consiglio; quella politica di leader della (ex) maggioranza; quella provvisoria di ministro dello Sviluppo ad interim; e perfino quella popolar-sportiva di presidente del Milan. Un Re Sole, insomma, fondatore e detentore dell'assolutismo televisivo, insidiato a distanza nel ranking dei tg dall'apparizione (rivelatrice) dei meteorologi.Berlusconi, dunque, da solo contro tutti. Mille minuti dall'inizio dell'anno, un totale di 16 ore e mezza in nove mesi. Al leader del Pd, Pierluigi Bersani, viene riconosciuto invece dai telegiornali un "tempo di parola" che equivale a circa un terzo, con un'oggettiva penalizzazione sul piano della visibilità, una sorta di blackout, un oscuramento strisciante i cui effetti vanno ben al di là del buio che pure sembra ottenebrare in questa fase l'opposizione. E come nell'antico regime feudale, il privilegio mediatico del premier si estende ai direttori dei giornali a lui più vicini, da Vittorio Feltri a Maurizio Belpietro, contrapposti a qualche rara apparizione di Antonio Padellaro, direttore del Fatto quotidiano.  
  • Dall'occupazione selvaggia dell'etere che infuriò a metà degli anni Ottanta, siamo passati dunque all'esproprio autoritario dell'informazione televisiva: non per pubblica utilità bensì per interesse privato in atti d'ufficio. La politica italiana rischia di ridursi così a un "One man show", con il presidente del Consiglio protagonista assoluto che interpreta - come Fregoli, il trasformista - diverse parti in commedia. Il governo del Paese come un palinsesto a reti unificate.
  • In ragione di una tale supremazia mediatica, c'è perfino da meravigliarsi (e forse anche da consolarsi) che il partito del premier raccolga appena il 37 per cento dei consensi e che lui stesso risulti da qualche tempo in caduta libera nei sondaggi d'opinione. Verosimilmente, la fabbrica dei sogni e delle illusioni - alimentata finora dalla sovraesposizione televisiva - sta esaurendo ormai anche le scorte di magazzino. Le (false) promesse cominciano a non "bucare" più il video. O magari, stiamo assistendo a una reazione da overdose e all'inizio di una crisi di rigetto.
  • In queste condizioni, evidentemente non basta più neppure la "par condicio", ammesso che sia mai servita a qualcosa. Tocca innanzitutto alla Commissione parlamentare di Vigilanza la responsabilità di vigilare, appunto, sul pluralismo dell'informazione televisiva. E anche l'Autorità di garanzia sulle Comunicazioni è chiamata, appunto, a garantire che i telegiornali - pubblici e privati - delle reti assegnate in concessione dallo Stato rispettino una sostanziale parità di trattamento fra maggioranza e opposizione. Nel frattempo, attendiamo fiduciosi il voto sulla mozione presentata alla Camera dal gruppo finiano, contro questa Rai e questo TgUno, con l'auspicio che possa avviare in qualche modo una correzione di rotta.             (05 ottobre 2010)
 ______________________________________________________________________ vabbè.....io la mia domanda te l'ho fatta per qualche giorno di fila. Anche il silenzio, per me, è una risposta.   A questo punto posso solo confidare nei "finiani".   Buona giornata, Massimo!
ma fate ridere...vi accorgete solo ora che la RAI in particolare é sempre stata utilizzata dai partiti a loro piacimento,lottizzata dai grandi partiti,PCI compreso,poi PDS,DS PD?Ma dov'eravate quando i radicali da decenni si battono contro l'informazione italiana che fa schifo?Quando da decenni presentano questi studi sulle ripartizioni dei tempi televisivi,anche quando al governo c'eran il centrosinistra che anch'esso aveva fatto le sue nomine politiche e aveva la predominanza di tempo sui tg rai?Ma finitela con queste cavolate,solo rivolte a Berlusconi,il problema dell'informazione in italia ha orgini lontante e tocca un po' tutti i giornalisti e le testate...
mi sembra importante e vitale che le forze di opposizione discutano di cose concrete per rilanciare il Paese, tra cui appunto il lavoro femminile ed il fisco, molto importante. Dovete fare così, ci vogliono risposte e proposte concrete, son necessarie.sono un po' di corsa adesso, buon lavoro, non deludeteci.
ricordiamoci però che i compagni di partito della Bindi sono in gran parte i principali sostenitori di questo sciagurato governo e che niente hanno voluto fare ,se non battutine risibili ,per opporglisi.ma speriamo che per il futuro sappiano ritrovare la retta via ,ma a me non sembrano incoraggianti i segnali (pochi e deboli) di ravvedimento del PD
SAPETE CHE VI DICO? NONOSTANTE TUTTI GLI SCONTRI VERBALI E LA RADICALE DIVERSITA' DI OPINIONI, IO PROVO SIMPATIA  PER STEFY E MARIA...TOH FA PURE RIMA MA NON ERA VOLUTA...ANZI MAGARI SONO ANCHE CARINE...CHE VOLETE FARCI,ORMAI ALMENO IO MI SONO AFFEZIONATO, UN SALUTO A TUTTI...OVVIAMENTE... ROMANO!!!!
Nondum matura est......nolo malere acerbam..........disse la volpe all'uva..........
Non ho capito se è riferito a me, cosa c'entra la volpe e l'uva, io ho solo fatto un complimento, il detto della volpe e l'uva riguarda chi è invidioso...bah!!!!
Non rispondendum peta, multum guadagnandum. ─ Salve, dominæ .
Caro Donadi,Quale proposta affinchè lavoratori dipendenti, precari, pensionati e disoccupati non votino per il centro/destra e invece votino per il centro/sinistra?Occorre dire loro che oltre ad avere perso 5.500 euro di stipendio e salario ed il conseguente potere di acquisto in dieci anni a causa dell'aumento dei prezzi, hanno anche pagato il 13,1% in più di tasse,mentre i liberi professionisti e gli imprenditori, nello stesso periodo, si sono arricchiti di 6.000 euro ed hanno pagato il 7,1% in meno di tasse!Tutto questo ha messo in crisi tutto il sistema produttivo e il sistema di commercializzazione!Quanto è avvenuto dimostra che i lavoratori dipendenti ed i pensionati pagano le tasse per i liberi professionisti e gli imprenditori in quanto questi ultimi, avendo redditi forfetari calcolati su basi statistiche da "studi di settore" irrisori e fermi da molti anni, questi aumenti di ricchezza vanno a consolidare ed a sommarsi all'economia sommersa: (125 miliardi di mancato gettiro erariale all'anno) e su quella ricchezza, che ammonta a 44 miliardi di euro, le tasse le hanno pagate, dovevano pagarne di meno, i lavoratori dipendenti ed i pensionati.Ecco come il programma politico e sociale diventa la REALIZZAZIONE DELLA COSTITUZIONE!Attuando l'articolo 53 della Costituzione potremo accertare la varie capacità contributive dei contribuenti in modo effettivo e globale( in modo analitico/deduttivo/sistematico) comprensive di tutti i tipi di rendite, non in modo forfetario come avviene attualmente, ed anche esse sottoposte alle aliquote  progressive come dettato dal 2°comma dell'articolo 53 della Costituzione!Occorre prendere atto che le spese quotidiane che noi tutti facciamo concorrono alla formazione totale di tutti i nostri redditi.Inserendo il totale di tutti i redditi ed il totale di tutte le spese, per essere tassati sulla differenza dei loro importi, nelle rispettive denuncie dei redditi avremo realizzato l'articolo 53 della Costituzione. Avremo debellato l'evasione fiscale perchè le spese saranno dimostrate da relativi documenti fiscali e saranno presenti nelle denuncie dei redditi di chi compra e vende beni, consumi e servizi, avremo rispettato il dovere di contribuire alle spese pubbliche trovando le risorse finanziarie per attuare i diritti presenti nella prima parte della Costituzione:diritto al lavoro, pari opportunità per i meno abbienti, pari dignità davanti alla legge, l'aiuto alle famiglie, il diritto all'istruzione pubblica ( otto ore di formazione/scuola per tutti), la formazione del risparmio ecc. ecc.!Per altre informazioni visitate il nostro blog: articolo53.blogspot.comcordiali saluti,Torelli Roberto
cavolate:non si sono persi 5500 euro di potere d'acquisto negli ultimi 10 anni,il potere d'acquisto delle retribuzioni nette di fatto é rimasto sonstanzialmente inveriato rispetto al 2001,lo studio dell'IRES CGIL é una bufala colossale,come dimostrato da lavoce.infohttp://www.lavoce.info/articoli/pagina1001930.html
C'è una sorta di "resistenza mentale" che unisce negli intenti più nobili e che, alla fine, la vince. Cominceremo, anzi ricominceremo, dalle piccole cose
Mi dispiace rompere l'idillio ed il senso di beatitudine cui Donadi è piombato... Lascio lo stesso commento che ho lasciato sul FQ:
  • “abbiamo cercato di mettere da parte ogni polemica per discutere di programmi e devo dire che ci siamo trovati in sintonia…” ?????
  • “Non è poi così difficile, allora…” ?????
  • “Basta provarci…” ?????
Ma ti rendi conto rinco.glioni.to che non sei altro che sono 16 lunghi anni che l’elettorato non chiede altro che questo?!??  Sulla Bindi posso anche crederci che non sia mai stata con le mani in mano a livello di dibattito, ma Donadi scusami una cosa: vuoi davvero sostenere che fin’ora non avete mai ragionato seriamente tra di voi su lavoro, fisco, economia, innovazione, ambiente, ecc??
  • ”Dobbiamo smettere di avere paura delle nostre idee e cercare di imitare modelli che non ci appartengono.”
No, più semplicemente, dovete andarvene fuori dai cogli.oni perché non siete degni di servire il popolo!!! e qualcuno di voi ha anche il coraggio di criticare Grillo ed il Movimento e non sa nemmeno di cosa parlano a questo punto… vergognatevi!!!  Se non è mai troppo tardi per capire le cose e redimersi... qualche volta lo è per decidersi di rimboccarsi le maniche, soprattuto dopo aver pesato tutto questo tempo sulle spalle degli italiani, e senza stare al governo per giunta!!!Aggiungo che ho votato e voterò IdV nella mia regione (dove manca il 5stelle) ma, non so voi, io non ne posso più di ‘sti fantocci…
Non ci sono alternative a questa impostazione dell'azione politica per sconfiggere non solo il sultano, cosa che è nella natura dell'essere umano (prima o poi dovrà andarsene!), ma soprattutto il berlusconismo, "ideologia" squallida che è penetrata ormai in profondità nel modo di vivere e di pensare di troppi italiani, esattamente come a suo tempo il fascismo che ancora oggi ci troviamo a dover confutare e respingere perchè permea di sè troppi strati dell società. Più si prolunga la vita politica di questi profittatori,  più difficile e lungo sarà estirparne i nefandi effetti. Dunque, coraggio, mettiamo da parte le differenze apparenti per concentrarci su ciò che ci accomuna e che è dato innanzitutto dal rispetto della Costituzione e delle regole della democrazia, dagli ideali di onestà, del diritto al lavoro e dell'attenzione ai diritti inderogabili dei cittadini che oggi sono considerati poco più che sudditi.
Che Massimo Donadi e molti altri facciano il proprio dovere, compresi alcuni esponenti di spicco del PD non v'è dubbio, come d'altronde è certo e sicuro che membri dello stesso PD a livello nazionale e locale ne abbiano commesse di cotte e di crude e temano il rovesciamento di tendenza nella linea di condotta  di un futuro governo, diverso, di cui non potrà non far parte l'IDV. Intanto dovrebbero rispondere dei loro inciuci con berlusconiani, camerati e compari a cominciare dal compagnuccio D'Alema, tanto per sottolineare il caso più eclatante. Ma poi, con quali numeri potremmo vincere se la maggior parte degli Italiani, o si rifugia nel comodo qualunquismo che porta quasi un 40% di astensione, oppure fa finta di opporsi, ma sotto sotto spera che si possa continuare così con i vantaggi anche minimi che ciascuno ha ritagliato per il proprio orticello? Il fatto più grave è che non esiste più una coscienza personale, né una coscienza dei propri interessi, se i lavoratori dipendenti, cassintegrati o disoccupati insistono ancora nel votare per la Lega o per il PDL. Questo, purtroppo per noi, mostrano i numeri dei sondaggi settimanali che variano di poco a prescindere da chi li effettua. Non illudiamoci: ciò che un centro destra rapace, ingordo e senza scrupoli ha potuto distruggere, in alcuni casi non  senza l'acquiescenza del centrosinistra, non potrà ricostruirsi in breve tempo. Gli incapaci, gl'incompetenti e i disonesti sono ancora al potere in entrambi gli schieramenti. Noi siamo pochi, siamo le mosche bianche e veniamo quotidianamente attaccati con violenza perché, una volta messi a tacere IDV e qualche altro libero battitore, i mascalzoni malgovernanti attuali potranno durare ancora chissà quanto senza eccessive preoccupazioni. Stanno ancora sfornando leggi  esiziali per la democrazia: l'inquisizione antimagistratura che Berlusconi sta per istituire sarà l'anticipo alla richiesta del giuramento di fedeltà al governo ai magistrati per mantenersi nei propri ruoli, come accadde nella Germania hitleriana. 
una domanda veloce: nel programma che, per grandi linee avete lanciato  assieme all'on. Bindi (donna che apprezzo, e che spero non venga smentita da altri del PD), c'era anche la questione (non di secondaria importanza) del conflitto d'interessi e conseguenze????    E, Caro Donadi, giusto per restare "in tema", mi puoi rispondere  circa la questione Martusciello???    Non è per essere puntigliosa, ma per ribadire che al "dire"  deve seguire un "fare" corente. E la gestione della TV pubblica  (NON di proprietà del Governo in carica),  e quindi dei princiipali organi d'informazione "di massa"  non è proprio una cosetta da nulla.   Ecco: mi piacerebbe sapere se ANCHE   L'IDV   ha contribuito al consolidamento di questa stortura, in cui non solo esiste il conflitto, ma si tace quando il controllato nomina anche il controllore, poi si confeziona i regolamenti "su misura", etc etc                              Quel consenso che, seppur ridotto, ancora permette al Premier di blaterare scemenze con una folla plaudente, è conseguenza anche, ahimè, di questo strapotere. Il fatto che i problemi reali del paese non emergano come "percepiti", ma solo come spauracchio della sinistra-cassandra, è conseguenza sempre dello stesso sistema. Il degrado culturale, in cui è opinione ormai diffusa che la Costituzione sia un inutile orpello,  che vale la legge del più forte, che organi di garanzia come la Consulta vadano abbattuti, che la Magistratura sia un'associazione a delinquere, etc. è dovuto all'influenza di chi sta al governo nella gestione dei mezzi d'informazione (di cui è proprietario o gestore).            Non è un problema secondario, ma la madre di tanti altri problemi.
Caro Massimo è stato veramente un bellissimo confronto, spero il primo di una lunga serie e spero che da questi confronti nasca presto una coalizione politica forte, che sappia - come dici tu - avere il coraggio di parlare alla maggioranza degli italiani per rispondere ai problemi e alle esigenze di tutti, non solo di una parte (che negli utlimi anni è sempre più coincisa con una ristretta elite, guarda caso di benestanti e amici di amici, di amici del presidente Berlusconi). Temi come la solidarietà, l'accoglienza e l'integrazione devono diventare la nostra bandiera. Sì serve coraggio e il coraggio rende liberi e... fa vincere!Michele Toniato
ti ringrazio Massimo anche oggi mi stai rappresentando :)