Il nostro bilancio, voce per voce

Nelle scorse settimane ho deciso di rendere pubblico il bilancio 2011 (lo trovate in allegato) del gruppo di Italia dei Valori alla Camera, per sottoporlo al giudizio dell’opinione pubblica e dell’informazione. Non stiamo parlando del bilancio fatto di cinque o sei voci generali all’interno delle quali ci può stare tutto e il contrario di tutto, ma di un bilancio analitico al centesimo di euro, dettagliato al singolo scontrino, alla singola ricevuta, alla singola fattura pagata, fosse anche l’acquisto di un toner della stampante o il francobollo per spedire una busta.

Voleva essere l’assunzione di responsabilità di un gruppo che sa di aver gestito con scrupolo e parsimonia il denaro pubblico e, al tempo stesso, un tentativo di riavvicinarsi ai cittadini accettando il confronto e il giudizio su ogni singola spesa fatta. Per redigere il bilancio in modo così analitico, tuttavia, c’è voluto del tempo e, frattanto, è arrivato il caso Lazio che ci ha ferito tutti nel profondo.

Ho riflettuto a lungo se avesse ancora senso procedere con la pubblicazione del bilancio del gruppo di Italia dei Valori alla Camera. Mi sono convinto che oggi ha più senso che mai, perché rappresenta una sfida e, al tempo stesso, un auspicio. La sfida rappresentata dalla trasparenza totale e l’auspicio che spontaneamente, come sta facendo il gruppo parlamentare al Senato che pubblicherà il proprio bilancio nei prossimi giorni, o come hanno già fatto alcuni gruppi consiliari, questa trasparenza diventi un modello per i gruppi dell’Idv in tutte le regioni. Là dove, invece, non ci dovesse essere una risposta spontanea ci sia, per dirla alla Di Pietro, una risposta “spintanea” fatta di controlli puntuali e richieste.

Allontanare su due piedi chi è accusato di aver già commesso fatti gravi, infatti, è senz’altro un segnale positivo ma, ancora meglio, è prevenire imponendo regole rigorose. Qualora risultasse che tali regole non vengono rispettate, è nostro dovere fare pulizia senza guardare in faccia a nessuno.

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BILANCIO GRUPPO IDV CAMERA 2011.pdf 112.28 KB

Commenti

On. Donadi, mi associo a quanto detto da Cives riguardo la certificazione dei bilanci. Riservandomi in futuro di scrivere un commento riguardante i lauti rimborsi chilometrici dei nostri consiglieri regionali, faccio intanto notare che io, come tutte le persone normali, quando sono al lavoro i caffè e altri generi di ristoro li pago di tasca mia; le dirò di più, quando abbiamo il nostro cliente (Agenzia delle Entrate) in sede per collaudi e test di applicazioni informatiche NOI DIPENDENTI offriamo il caffè agli ospiti, non la nostra società. Sembra che avere un incarico politico significhi non solo avere un lauto stipendio, ma anche azzerare le proprie spese personali. E' chiaro che poi si presta il fianco all'ingresso in politica di personaggi come Maruccio. Avere un incarico politico in regione o al Parlamento non può e non deve ridursi al pari di una vincita al lotto. Noi dell'IdV dobbiamo dimostrare la nostra diversità, bandendo da subito la figura del politico di PROFESSIONE.

Guido Gentili 

Inannzituto precisiamo che si tratta di un semplice rendiconto di spese sostenute cronologicamente dal Gruppo Italia dei Valori alla Camera nel 2011. Parlare di Bilancio é tutta un'altra cosa! Non entro nel merito delle spese sostenute che ritengo correttamente documentate. Penso tuttavia che al Bundestag o al Bundesrat (Parlamento e Camera dei Laender tedeschi) non sarebbe stato approvato.

1.Egr On Donadi, prendo atto del suo tentativo di voler palesare una certa trasparenza pubblicando quello che dovrebbe essere il #bilancio del gruppo #Idv alla Camera.
Ci sono però delle cose che proprio non comprendo.

Primo- Suppongo che l'unica voce (molto generica) in entrata si riferisca al finanziamento pubblico (finto rimborso elettorale). Però a me, come da GU, risulta che #Idv ha incassato nel 2011 quale rata per le elezioni della Camera 2008 Euro 2.047.621,25 e non Euro 1.677.094,91 come riportato sul suo bilancio.
Saprebbe spiegarmi il perchè di questa differenza?

Secondo- Pur non entrando nel merito di come possiate consumare tanta acqua e tanti caffè (che rendono nervosi) o del perchè avete pagato oltre 40.000 Euro uno studio legale per un parere su ammissibilità referendum (2 dei quali non ammessi) per non parlar dell'uso smodato di telefonia ed internet e di regali e cadeaux vari,le chiedo: ma quest'anno che le entrate per camera e senato (se quella della donazione a Finale Emilia non è stata la solita manfrina) sono ZERO, come avete fatto a mantenere questi lussi?
Non mi risulta che abbiate sciolto il gruppo per mancanza di entrate.

Terzo- Suppongo che lei, pubblicando questo bilancio per dimostrare trasparenza, ritenga tutte le uscite in esso riportate indispensabili; allora mi chiedo e le chiedo: come mai il capo del suo partito va strombazzando che vuole totalmente abolire il finanziamento, addirittura con dei referendum (anch'essi rimborsabili)?
Secondo lei, come pensa poi di sostenere queste giuste uscite?

Come può notare, io di trasparenza ne vedo ben poca, però ho il sospetto che le mie domande siano dettate dalla mia ignoranza, pertanto le sarei grato se, con le sue risposte, mi volesse illuminare.

Distinti saluti.

Caro Donadi,

ci sono diverse persone a livello nazionale, regionale e provinciale che gestiscono soldi pubblici e nemmeno pochi. Si tratta di diversi milioni di euro.  Ma chi controlla queste persone?  Fanno mai dei rendiconti mensili da sottoporre a qualcuno?  Oppure gli si lasciano i soldi in consegna senza metterci naso, in modo tale che possono farne ciò che vogliono?  Tutta la gestione allegra dei soldi (di tutti i partiti) mi sembra un po' una "storiella". E' mai possibile che nessuno sapesse o ne avesse sentore?

Ciao - Ugo

 

 

Credo sia fondamentale la Trasparenza sui bilanci dei partiti, voce per voce, semestre per semestre. Reogle certe sulla collegialità e la trasparenza dei bilanci garantiscono elettori e cittadini tutti da spiacevoli sorprese ed allontanano furbi e millantatori tutelando sia il politico ed il partito onesto che l'onesto cittadino. Personalmente vorrei vi fosse una legge che obbliga anche Amministratori pubblici, a qualsiasi livello, di rendere pubbliche le proprietà a loro stessi intestate prima durante e dopo i loro mandati. Con una legge così i cittadini ed i partiti non potranno cadere più dalle nuvole al prossimo scandalo.