INTERCETTAZIONI: MAGGIORANZA SENZA VERGOGNA
Manifestazione contro il ddl intercettazioni
Il presidente del Consiglio e la sua maggioranza sono senza vergogna. Proseguono a tappe forzate verso il loro obiettivo finale, noncurante di tutti i rilievi che sul ddl intercettazioni arrivano da ogni parte. Da ultimo, quello di oggi del presidente dell’Autorità garante per la privacy, Francesco Pizzetti che, nella relazione annuale al Parlamento, ha detto che l’allarme sulla libertà di stampa è giustificato. Un modo come un altro per dire, e va letto tra le righe, che la tutela della privacy non c’entra nulla con questo provvedimento che serve solo e soltanto a Silvio Berlusconi e non a Mario Rossi o Luca Bianchi. Il premier vuole mettere il bavaglio alla stampa e i suoi fidi scudieri sono già all’opera. Non gliene frega niente se questo ddl è una resa incondizionata alla criminalità, se con questo provvedimento si celebrerà la morte della giustizia e della legalità in questo Paese. Oggi, nonostante i rilievi di inopportunità del presidente della Camera Gianfranco Fini, e nonostante le denunce di Italia dei Valori e di tutta l’opposizione, è stata compiuta una forzatura sui tempi del dibattito del ddl intercettazioni senza precedenti. La maggioranza ha imposto al Parlamento che la discussione del provvedimento inizi l’ultima settimana di luglio, in contemporanea alla discussione e l’approvazione della manovra finanziaria. La maggioranza vuole concludere il tutto e approvare il ddl entro la prima settimana d’agosto, sperando che gli italiani in vacanza non si accorgano della vergogna che stanno propinando loro. Sperando che gli italiani, distratti dagli ombrelloni e complice la disinformazione del tg1 di Minzolini, che anche ieri ha superato se stessa nascondendo nell’edizione delle 13.30 che Dell’Utri è stato condannato, non si accorgano di nulla. Stiano sereni e tranquilli quelli della maggioranza. Stia sereno e tranquillo anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ci penseremo noi di Italia dei Valori a urlare a squarciagola in piazza lo scandalo di questo ddl. Cominceremo già da domani, in piazza Navona a Roma, insieme alla Federazione nazionale della stampa e del popolo viola. Continueremo in Parlamento, con un’opposizione senza esclusione di colpi. Ne vedremo e ne vedrete delle belle. E’ una promessa.
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Commenti
Cosa significa la differenza tra prima e dopo il 1992 ? – Ché importa prima o dopo Forza Italia ? - Il senatore braccio destro del cavaliere era un mafioso prima e non lo era più dopo ? che strana barriera ! Ci sarebbe però anche un « fatto che non sussiste ».Quale fatto ? Aspetteremo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza ora appena riassunta. Ma realmente dobbiamo raggiungere, come auspica l’On. Donadi, una nuova stagione di verità non più celate.
DEVONO fare in fretta prima che tutti gli italiani aprano gli occhi. spero solo che quando li riapriranno non sarà troppo tardi perchè saremo diventati , un po come la GRECIA, un po come in MESSICO dove i NARCOS fanno da padroni.
No non è una nostra prerogativa, ma sicuramente il pluralismo e il non lascarsi indottrinare facilmente sì, scusa il romanticismo.Travaglio, da quello che ho capito, scrive e cita dai documenti processuali o comunque da fonti giudiziarie, per cui non penso sia facile prenderlo in castagna!Per tutto il resto sono pericolosi e patetici allo stesso tempo!Cicchito, Bonaiuti, Bondi, Gasparri: quelle menti dove vuoi che si attacchino?PIETA'
PIETA'!!!! Quale popolazione può sopportare così a lungo elementi come Bonaiuti, Bondi, Chicchitto, Gasparri, Capezzone, Lupi, Zaia, Carfagna, Gelmini, Brambilla, Meloni, etc etc......e per capo Berlusconi.......siamo solo un popolo di semplici esseri umani, non siamo votati al martirio!!!!!!!
Invece Bersani, D'Alema, Bindi, Di Pietro, Letta, Franceschini, Rutelli, Bassolino, Jervolino rappresentano la crema della politica italiana...modelli di buon governo nazionale, regionale e comunale!!!
caro signore, infatti, essere servi senza dignita' di un vile figuro come quello che ci malgoverna non è da tutti. ci vuole talento e quelli elencati da maria, lo hanno da vendere.
Allora abboniamoci ed alleiamoci tutti a SKY, (io già lo sono), che per l’occasione ha dichiarato che non rispetterà la Legge bavaglio per nascondere le malefatte dei corrotti ed ha anche ridotto i prezzi per l’abbonamento; inoltre farà concorrenza a Mediaset ed alla RAI che è stata infettata.
Per la serie "SIAMO IN PIENO GOLPE!" vi propongo un articolo appena letto:Noi del Fatto Quotidiano messi al centro del mirino
http://www.ilfattoquotidiano.it/2009/12/15/il-fatto-quotidiano-al-centro/12587/comment-page-65/#comment-442784
Noto che spesso vengono citati come fonti obiettive ed inconfutabili Il Fatto, L'Unità e Travaglio quasi fossero la Bibbia...possibile che il vs. senso critico sia ridotto così male? Anche voi elettori e politicanti sinistri fate parte integrante del sistema che contestate, voi sostenete con forza i Fazio da 2 milioni di euro l'anno per poche ore di lavoro alla settimana, i Santoro da 700 mila euro l'anno per dire 4 fregnacce per metà falsificate a d arte, i Travaglio con relativi sermoni senza contraddittorio, la Dandini, i Vaime, i Mineo, l'Annunziata, la Gruber, la Bignardi, i Lerner, Floris, tutta gente da migliaia di euro l'anno che parla di povertà, miseria e ingiustizia...siete i Cremaschi, i Di Pietro, Grillo, i Vauro, Marrazzo, gli sfruttatori del denaro pubblico arraffatori continui di prebende, compensi da tutte le parti, contributi elettorali, alla stampa e via vomitando, l'importante è arraffare...della serie predicare bene e Marrazzolare male...
Verissimo perchè sono risposte che sento anch'io e da ciò ho capito che davo per scontate troppe cose. Però non ritengo, come tanti, che la colpa sia delle televisioni e giornali , ognuno di noi si prende la responsabilità di essere superficiale o meno, di aprire qualche libro o nessuno, di informarsi o meno.Io continuo ancora a chiamarla ignoranza prima che faziosità!
ora si scatenerà qualche fascistello a sbraitare che la capacità di pensiero critico NON è una prerogativa di sinistra!!!!!
maria, il fascistello è molto bravo a sbraitare e per me puo' farlo quanto gli pare visto che è geneticamente predisposto solo a quello (e anche divertente, non trovi?), ma da uno che dorme col libro nero sul comunismo sotto al cuscino e che ha il mezzobusto di mussolini in bella vista, cosa altro ci si puo' aspettare?
Comtinua, donnetta, mi diverte la tua pochezza...d'altra parte sono questi tuoi commenti inutili e puerili le misere soddisfazioni della tua vita...
Ma davvero reputi le donne esseri inferiori,magari destinate solo al letto ed ai lavori umilianti,Guglielmo?
quando per decenni la pseudocultura dominante propone modelli di donne che "valgono" a seconda di quanto percepiscono per le proprie prestazioni pseudo-sessuali......che sono "fighe" se molto "scoperte".......che se "pompano" bene possono diventare "donne di spettacolo", o anche ministre, o parlamentari.......cosa ti aspetti?Il migliore (nel senso "il meno peggio") è colui che considera le donne come "proprietà" dell'uomo cui si accompagnano. E se non dovessero accompagnarsi ad un uomo, sarebbero delle fallite!!!!Dammi ascolto.....lascia perdere....a lavar la testa all'asino, ci si rimette acqua e sapone!
L'asino che tu disprezzi, poichè sei una povera conformista che parla per luoghi comuni, è un animale paziente, forte, che sopporta pesi enormi ed è testardo solo perchè giustamente si rifiuta di eseguire quello che reputa sbagliato, quindi ti ringrazio, il paragone mi lusinga...forse il tuo cervello atrofizzato avrebbe bisogno di massicce iniezioni di fosforo, altro che acqua e sapone...
forse il tuo cervello atrofizzato avrebbe bisogno di massicce iniezioni di fosforo, altro che acqua e sapone...
Strano,da te al posto del fosforo mi sarei aspettato un a cura a base di olio di ricino
CAra Maria
Sono pienamente d'accordo con te ed aggiungo ke ho problemi a reputare ONOREVOLI alcune parlamentari e ministre vistosamente entrate x meriti non esattamente etici od intellettuali,come provo la stessa sensazione con uomini(no,non voglio citare Sciascia)vistosamente indegni di entrare nelle Aule...
Ed il sentimento verso coloro i quali li esaltano e li segono pedissequamente a lingua penzoloni mi suscita puro disgusto gastrointestinale
No, reputo donnette e ometti alcune persone mediocri che insultano e deridono perchè non hanno nulla dentro, argomenti, idee e contenuti, mentre su certe questioni farebbero bene a documentarsi o, in alternativa a tacere.
gianni, secondo me, il fascistello, essendo un apologista convinto del fascismo (e quindi della cultura machista), crede che le donne siano SOLO come quelle che frequenta il suo beniamino di arcore. quindi, rimane esterrefatto quando delle DONNE gliene cantano quattro e non si lasciano intimidire dalle sue psico-caxxate.
Le donne fasciste di 60 anni fa erano molto più moderne,vintelligenti e aperte di te... donnetta saputella e acidella, continua così che resti zitella ( Flaminio Maphia)...
Le donne fasciste con la 3^ elementare se pure destinate a sposarsi,fare figli,aprire le gambe volenti o nolenti e certe di non ricevere MAI l'orgasmo,a sgobbare come somari e nn leggere manco 1 libro....Sì,certo....Sì,vabbè
ppichè ti si dà dell'ignorante, nel momento in cui non ti ESALTUI di fronte all'argomento "fascismo e segg.", ti invito a leggere:
Nel movimento fascista, oltre ad arditi, futuristi, nazionalisti, sindacalisti rivoluzionari ed ex combattenti d'ogni arma confluirono successivamente anche elementi di dubbia moralità ed avventurieri. Appena 20 giorni dopo la fondazione dei Fasci le neonate squadre d'azione si scontrarono con i socialisti e assaltarono la sede del giornale socialista l'Avanti! devastandola: l'insegna del giornale fu divelta e portata a Mussolini come trofeo. Nel giro di qualche mese i Fasci si diffusero in tutta Italia, sebbene con una consistenza assai scarsa.Il 23 giugno 1919 si insediò il governo di Francesco Saverio Nitti, sostituendo il dimissionario Vittorio Emanuele Orlando, dopo le delusioni seguite ai trattati di pace. Le politiche intraprese da Nitti sollevarono un fortissimo malcontento, soprattutto fra militari, reduci congedati e nazionalisti.Il 19.09.19, Gabriele D'Annunzio ruppe gli indugi e alla testa di reparti ammutinati del Regio Esercito marciò su Fiume dove, manu militari instaurò un governo rivoluzionario con l'obbiettivo di affermare l'unione all'Italia del comune carnero. Questa azione fu immediatamente esaltata dal movimento fascista, anche se Mussolini non offrì - né avrebbe potuto offrire - alcun reale appoggio alla causa dei legionari.Il 16.11.19, le elezioni per la prima volta secondo il sistema proporzionale) videro il trionfo dei due partiti di massa: il Partito Socialista che si affermò primo partito con il 32% dei voti e 156 seggi e il neonato Partito Popolare di don Sturzo che, alla sua prima prova elettorale ottenne il 20% dei voti e 100 seggi. Il movimento fascista, presentatosi nel solo collegio di Milano, con una lista capeggiata da Mussolini e Marinetti raccolse meno di 5.000 suffragi sui circa 370.000 espressi, non riuscendo a eleggere alcun rappresentante.In seguito alla durissima sconfitta elettorale,Mussolini meditò seriamente l'abbandono della politica , nonostante la sbandierata esistenza di 88 Fasci combattenti con 20.000 iscritti; cifra che alcuni storici ritengono viziata da eccessivo ottimismo. In ogni caso, sul Popolo d'Italia del 23.03.19, il segretario del PNF Augusto Turati affermò che al 31 dicembre 1919 i Fasci in Italia erano 31 con solo 870 iscritti.I risultati elettorali non garantirono al paese la stabilità necessaria e il PSI, che aveva il maggior peso, continuò a rifiutare alleanze con i partiti "borghesi". L'iniziativa politica dunque rimase nelle mani dei movimenti sindacali rappresentati dalle leghe socialiste e popolari che lanciarono una escalation di scioperi e occupazioni, storicamente nota come BIENNIO ROSSO culminata nell'estate del 1920 in una occupazione generalizzata di terreni agricoli, opifici e installazioni industriali in quasi tutto il Paese, con esperimenti di autogestione, autoproduzione e la creazione di consigli di fabbrica sul modello dei sovietIn particolare le occupazioni di terreni agricoli convinsero molti latifondisti principalmente in Emilia nell'alta Toscana e nella bassa Lombardia, a svendere cascine e fattorie a ex-mezzadri, fattori o piccoli coltivatori diretti. Fu questa la nuova categoria di proprietari terrieri, ben più decisa a difendere i propri beni dalle occupazioni rispetto ai precedenti latifondisti, alla quale Mussolini si rivolse per dare consistenza al movimento fascista, sposandone appieno le necessità.Così, mentre i socialisti erano dilaniati dalle diatribe interne e dalla concorrenza sindacale delle leghe bianche dei Popolari sturziani, schiere di appartenenti alla piccola borghesia agraria, artigiana o del commercio, allarmati dalle occupazioni e dai disordini, confluirono nel movimento guidato da Mussolini. In pochi mesi si costituirono in Italia oltre 800 nuovi Fasci, con circa 250.000 iscritti, i quali diedero vita alle "squadracce" che contrastarono le leghe rosse e bianche, durante gli scioperi o le azioni di occupazione, in un diffuso clima di violenza politica.Tra le squadre fasciste dell'Italia meridionale militavano anche alcuni delinquenti. Particolarmente a Napoli, dove la centralista organizzazione camorristica ottocentesca stava attraversando un fase di anarchia, alcuni camorristi si dettero anima e corpo alla causa fascista, intravedendo la possibilità di carriera e di cancellazione dei reati precedenti. Ad esempio, come nel caso di Guido Scaletti, piccolo camorrista dei quartieri spagnoli che fondò il primo sindacato padronale partenopeo, o di Enrico Forte che per i suoi servigi di squadrista fu ricompensato, nel 1924 con la direzione della "Manifattura Tabacchi". Un tempo preso il potere, il fascismo, abilmente usò i camorristi per controllare e reprimere l'attività di delinquenza comune, in cambio dispensando piccole cariche pubbliche, posti di lavoro e, soprattutto, tollerando il contrabbando. L'attività di Polizia e carabinieri venne intensificata e diretta verso i malavitosi che non collaboravano con il regime. Nella zona di Aversa dove si era formata una struttura camorristica potente e concorrente a quella napoletana, nel 1927 le forze dell'ordine operarono la maggiore retata anticamorra della storia, con 4.000 arrestati.La direzione velleitaria e confusa delle occupazioni, che aveva mostrato l'incapacità delle forze politiche più radicali a sviluppare una reale e progressiva azione rivoluzionaria, fu immediatamente chiara a molti politici, in particolar modo a Gramsci e a Giolitti, subentrato al secondo governo Nitti.Nel settembre 1920 Giolitti riuscì a spezzare il fronte occupazionista, attraverso la concessione di limitati progressi salariali, ottenendo il ritorno della legalità. Stabilita una temporanea pace sociale interna, affrontò la questione di Fiume, deciso a risolvere il problema internazionale della Reggenza del Carnaro. Dopo serrate trattative fra Italia, Iugoslavia e D'Annunzio, Giolitti diede il via all'azione militare, volta a sgomberare con la forza i legionari dal comune carnero, culminata con Natale di sangue del 1920.La componente militare largamente prevalente nelle squadre conferì a queste una netta superiorità negli scontri coi socialisti, i popolari e i sindacati non fascisti, che ben presto - sebbene notevolmente più numerosi - subirono l'urto delle camicie nere. La sistematica campagna fascista di distruzione dei centri di aggregazione socialista, popolare e sindacale di intimidazione e aggressione dei loro militanti - assieme alla contemporanea politica sotterranea condotta da Mussolini nei confronti dei partiti moderati e della destra - portarono il socialismo ad una crisi, mentre parallelamente cresceva la forza numerica e il morale dei Fasci di Combattimento. Così, mentre nel 1921 il Partito Socialista Italiano si disgregava in due successive scissioni, dando vita al Partito Comunista d'Italia), il 7 novembre 1921 nasceva il Partito Nazionale Fascista (PNF), trasformando il movimento in partito, abbandonando le posizioni del sindacalismo rivoluzionario, accettando alcuni compromessi legalitari e costituzionali con le forze moderate e distaccandosi sostanzialmente dalla linea politica fondativa del movimento, sancita nel Programma di San Sepolcro del 1919. In quel periodo il PNF giunse ad avere ben 300.000 iscritti (nel momento di massima espansione il PSI aveva superato di poco i 200.000 iscritti).Dal punto di vista organizzativo, al "gruppo di Milano" - nucleo originario del Fascismo - si aggiunse una componente rurale e agraria, forte dell'appoggio dei latifondisti e possidenti terrieri emiliani, pugliesi e toscani. Proprio in queste regioni le squadre guidate dai ras furono più determinate a colpire i sindacalisti, i popolari e i social-comunisti, e le masse rurali organizzate che avanzavano rivendicazioni sociali, politiche ed economiche, intimidendoli con la famigerata pratica del manganello e dell'olio di ricino, o addirittura commettendo omicidi che restavano a volte impuniti. In questo clima di violenze, alle elezioni del 15.05.21i fascisti riuscirono a portare in parlamento i loro primi deputati, fra cui Mussolini.La celebrità del partito crebbe ancora quando i sindacati non fascisti proclamarono per il 1 agosto 1922 uno sciopero generale come ritorsione per degli scontri avvenuti a Ravenna: i fascisti per ordine di Mussolini sostituirono gli scioperanti, con pessimi risultati produttivi, nel tentatitivo di far fallire la protesta. Sempre nell'agosto del 1922 gli abitanti di Parma, con epicentro nel quartiere popolare di Oltretorrente, organizzati dagli Arditi del Popolo, comandati da Guido Picelli e Antonio Cieri riuscirono a fieramente a resistere alle squadre fasciste guidate da Italo Balbo, futuro "trasvolatore atlantico". Fu dell'ultima resistenza all'incalzare del fascismo.
Il primo grosso problema che la dittatura dovette affrontare fu la pesante svalutazione della lira. La ripresa produttiva successiva alla fine della prima guerra mondiale portò effetti negativi quali la carenza di materie prime dovuta alla forte richiesta e ad un'eccessiva produttività rapportata ai bisogni reali della popolazione. Nell'immediato, i primi segni della crisi furono un generale aumento dei prezzi, l'aumento della disoccupazione, una diminuzione dei salari e la mancanza di investimenti in Italia e nei prestiti allo stato.Per risolvere il problema, come in Germania , venne deciso di stampare ulteriore moneta per riuscire a ripagare i debiti di guerra contratti con Stati Uniti e Gran Bretagna. Ovviamente questo non fece altro che aumentare il tasso di inflazione e far perdere credibilità alla lira, che si svalutò pesantemente nei confronti di dollaro e sterlina.Le mosse per contrastare la crisi non si fecero attendere: venne messo in commercio un tipo di pane con meno farina, venne aggiunto alcool alla benzina, vennero aumentate le ore di lavoro da 8 a 9 senza variazioni di salario, venne istituita la tassa sul celibato, vennero aumentati tutti i possibili prelievi fiscali, venne vietata la costruzione di case di lusso, vennero aumentati i controlli tributari, vennero ridotti i prezzi dei giornali, bloccati gli affitti e ridotti i prezzi dei biglietti ferroviari e dei francobolli.Sicuramente la trovata propagandistica più nota fu la famosa quota 90. Rivalutando la lira nei confronti della sterlina, Mussolini riuscì sì a far quadrare i conti dello stato, ma mise il paese fuori dai mercati d'esportazione poiché con tale mossa raddoppiò il prezzo delle merci italiane all'estero.Quando poi il 29 ottobre 1929 Wall Street crollò, la parola d'ordine di Mussolini fu quella di ignorare totalmente l'evento pensando che la cosa non avrebbe toccato minimamente l'Italia. L'economia nazionale entrò invece in una profonda crisi che portò alla nascita dell' IRI e che durò fino al 1937-38. Solo nella metà degli anni 30 Mussolini si rese conto della situazione e solo allora svalutò la lira del 41% e introdusse nuove tasse. Da quel momento in poi egli non si preoccupò più dell'economia del paese, riversando tutte le sue energie nella guerra d'Etiopia e nella Guerra Civile Spagnola prima e nella seconda guerra mondiale a fianco della Germania Nazista poi.
Il fascismo iniziò una campagna contro i mafiosi siciliani, subito dopo la prima visita di Mussolini in Sicilia nel maggio del 1924. Il 2 giugno dello stesso anno venne inviato in Sicilia Cesare Mori, prima come prefetto di Trapani, poi a Palermo dal 22 ottobre 1925, soprannominato il Prefetto di ferro, con l'incarico di sradicare la mafia con qualsiasi mezzo.L'azione del Mori fu dura ed efficace. Centinaia e centinaia furono gli uomini arrestati e finalmente condannati. Celebre è l'assedio di Gangi in cui Mori assediò per quattro mesi il centro cittadino, in quanto esso era considerato una delle roccaforti mafiose. Durante l'assedio venne arrestato il boss Vito Cascio Ferro.Dopo alcuni arresti eclatanti di capimafia anche i vertici di Cosa nostra non si sentivano più al sicuro e scelsero tra due vie per salvarsi: una parte emigrò negli USA, un'altra restò in disparte.Il "prefetto di ferro" scoprì anche collegamenti con personalità di spicco del fascismo come Alfredo Cucco, che fu espulso dal PNF. Nel 1929 Mori fu nominato senatore e collocato a riposo. I limiti della sua azione fu lui stesso a riconoscerli in tempi successivi: l'accusa di mafia veniva spesso avanzata per compiere vendette o colpire individui che nulla c'entravano con la mafia stessa, come fu con Cucco e con il generale Antonino Di Giorgio. Oltre al generale Di Giorgio e all'onorevole Alfredo Cucco, tra i mafiosi protetti dal regime fascista c'erano: il principe Lanza di Scalea, Epifanio Gristina, il barone Vincenzo Ferrara, i baroni Li Destri e Sgadari, e molti altri. Questi ultimi furono processati, ma vennero assolti essendo amici del duce Benito Mussolini. Il principe Lanza di Scalea fu uno dei candidati nelle liste del PNF per le amministrative di Palermo mentre a Gangi il barone Li Destri, pure candidato del PNF, era protettore e capo di banditi e delinquenti.I mezzi usati dalla Polizia nelle numerose azioni condotte per sgominare il fenomeno mafioso portarono ad un aumento della sfiducia della popolazione nei confronti dello Stato. Mori fu comunque il primo investigatore italiano a dimostrare che la mafia può essere sconfitta con una lotta senza quartiere, come sosterrà successivamente anche Giovanni Falcone.Durante la seconda guerra mondiale, numerosi boss italoamericani, in carcere negli USA (Lucky Luciano e Vito Genovese, per citare i più noti), furono contattati dai servizi segreti americani, chiamato all'epoca OSS (Office of Strategic Service), per essere impiegati con la promessa della libertà al fine di assicurare agli alleati il controllo sull'isola. Non furono contattati solo boss americani ma anche italiani, come Vincenzo Di Carlo, Calogero Vizzini e Giuseppe Genco Russo. Questi contatti avevano lo scopo di facilitare lo sbarco alleato sulle coste siciliane e successivamente, quando il controllo dell'isola era affidato agli alleati, a mantenere l'isola stabile dal punto di vista politico. In particolar modo, quando l'isola tornò sotto il controllo italiano, la mafia fu utilizzata, e quindi involontariamente le si permise di riprendersi dopo l'era di Mori, in funzione anti-comunista. Provati sono i suoi collegamenti con il movimento separatista negli anni che vanno dal 1944 al 1947, in particolare con la componente agraria degli indipendentisti.
I primi anni dell'Italia fascista non videro provvedimenti razzisti. La "questione ebraica", sulla scorta di quanto avveniva nella Germania nazista si presentò in Italia soltanto nella seconda metà degli anni trenta. Quando Hitler salì al potere in Germania nel 1933 emanò subito provvedimenti volti alla discriminazione negativa della popolazione ebraica, i quali non trovarono il favore di Mussolini che esplicitò la sua contrarietà. Tra i fascisti della prima ora vi erano moltissimi italiani di religione ebraica, tant'è che centinaia di essi parteciparono alla marcia su Roma.Il comportamento di Mussolini verso gli ebrei sarebbe cambiato. Molti ebrei influenti si opposero apertamente alla guerra d’Etiopia e alla partecipazione alla guerra civile spagnola e da allora Mussolini cominciò a vedere gli ebrei con occhi diversi.Il 14 luglio '38 fu pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali il Manifesto della razza. In questa sorta di tavola redatta da cinque cattedratici (Arturo Donaggio,Franco Savorgnan, Edoardo Zavattari, Nicola Pende e Sabato Visco)e da cinque assistenti universitari (Leone Franzi,Lino Businco, Lidio Cipriani, Guido Landra e Marcello Ricci) venne fissata la «posizione del fascismo nei confronti dei problemi della razza». Tra le altre adesioni al manifesto spiccano quelle di personaggi illustri - o destinati a diventare tali - come, ad esempio, Giorgio Almirante,Piero Bargellini,Giorgio Bocca, Galeazzo Ciano, Amintore Fanfani, Agostino Gemelli,Giovanni Gentile,Luigi Gedda, Giovannino Guareschi,Mario Missiroli, Romolo Murri,Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Giuseppe Tucci.I dieci dettami erano:
Con questo manifesto si dava il via a quel processo che portò alla promulgazione delle leggi raziali. La Camera le approvò il 14 dicembre 1937: dei 400 deputati in carica, erano presenti 351, che votarono a favore all’unanimità, dove tra l’altro va segnalata la presenza di quattro deputati ebrei (Guido Jung, Gino Arias, Riccardo Luzzatti e Gian Jacopo Olivetti). Il Senato le approvò il 20 dicembre, dove furono presenti solo 164 senatori su 400, dei quali solo 10 furono i voti contrari.
Per quanto invece riguarda gli omosessuali, un altro gruppo perseguitato dal governo nazista di Hitler, non furono perseguitati ufficialmente dal governo fascista in quanto tali. Secondo il regime “Gli italiani sono troppo virili per essere omosessuali”. Il confino per gli omosessuali non fu eseguito secondo un’apposita legge, confermando in questo modo gli omosessuali come un gruppo, ma secondo il Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, promulgato con Regio decreto n. 773 il 18 giugno 1931. In base a questa legge dava diritto alla polizia di allontanare dalla società tutte quelle persone che avessero avuto un atteggiamento scandaloso. Di essi ne furono allontanati solo 90, di cui 42 erano soprattutto di Catania, dove il questore Molina fu uno dei pochi a prendere sul serio questa legge, al contrario dei moltissimi che la snobbavano.Caro Gianni, la fonte non è un giornalista "comunista", ma Wikipedia.E non lasciarti confondere: si parla di fascismo, non di berlusconismo. Di Mussolini, non di Berlusconi, e nemmeno di Bossi!cordialmente Maria
Questo tuo commento conferma che sei perfettamente ignorante in materia, ti hanno inculcato da piccolo 4 fregnacce sul comunismo, fascismo e antifascismo e quelle ripeterai tutta la vita poichè non hai mai letto un libro serio e non ti sei mai documentato. Vorrei poi ricordarti che il titolo di studio non c'entra nulla con le idee politiche di una persona, e comunque dovresti vergognarti nel disprezzare una persona che ha la terza elementare: ci può essere in ogni caso una donna fascista laureata e una comunista analfabeta e così nel ventennio le donne fasciste erano di varia estrazione sociale. Erano i regimi comunisti che odiavano oltre ai contadini, gli intellettuali e gli studenti, come quello del criminale genocida Polpot che fece trucidare 2 milioni di cambogiani...
Scusa,ma hai letto bene cosa ho scritto?
Sarebbe forse la loro peculiarità?
caro Massimo, cari connazionali, siamo alla disperazione. Noi e Lui . Ne vedremo delle belle, perchè B. in galera non ci vuole andare, e non ci andrà, piuttosto disferà il paese. Questo è solo un aperitivo.Importante molto importante, ma solo un anteprima, il bello ha da venirCamilla
Spesso mi ritrovo a parlare con simpatizanti (ed elettori) del PDL. Qualcuno, che prova un pò di vergogna, si "difende" sostenendo di essere "finiano". Ma le cose che più spesso sento ripetere sono:
Potrei continuare all'infinito (nonostante tutto, ho ancora molta pazienza), ma le risposte sono tutte di questo tenore. Mi avvilisce pensare che tanta gente la pensa ancora così, negando l'evidenza, con gli occhi foderati di prosciutto (meglio se di marca Minzolini).....Mi avvilisce, ma nello stesso tempo mi convince sempre più che non c'è il rischio di regime. IL REGIME C'E' GIA'.
cara maria, aggiungo altre risposte tipiche dei cd "simpatizzanti" di berlusconi&co (alcuni, viste le risposte, solo dei veri e propri fanatici):
La cosa piu' eclatante è che, quando gli dai una contro-spiegazione plausibile su ogni argomento, sentendosi in difficolta', utilizzano l'argomento che potremmo definire come la ciliegina sulla torta:"ma berlusconi è stato votato dalla maggioranza degli italiani, per cui....!" cioe' utilizzano, quale estrema giustificazione delle malefatte berlusconiane, il fatto che cmq "viene votato" e quindi per loro cio' equivale ad una automatica "accettazione" di tutto cio' che fa...... La psicologia di chi vota questi emeriti mascalzoni andrebbe studiata a fondo. Per me, in parte è frutto di ignoranza, manipolazione e propaganda, in parte è frutto di fanatismo delirante, in parte è frutto di opportunismo. l'ho detto piu' volte, berlusconi è un pubblicitario; sa come abbindolare le masse utilizzando le regole del marketing. avete mai visto quei venditori di oro (finto) in tv? o quei cartomanti/santoni? ebbene, si sa che sono dei pataccari, eppure, c'è gente (parecchia) che, non si capisce come/perchè, si lascia "sedurre" facilmente da questi ciarlatani/cialtroni e va a spendere fior fior di milioni!!!.....la stessa identica cosa avviene con mister 1%!!!
MARIA E STEFY, UN' IDEA GENIALE...SCRIVETE UN LIBRO SUGLI ELETTORI DEL PDL CON LA PREFAZIONE DI MARCO TRAVAGLIO COSI' DATE UN CONTRIBUTO PERSONALE RILEVANTE ALLA CULTURA, INTEGRATE LO STIPENDIO E SUPERATE LA CRISI ECONOMICA...
ne so qualcosa, vivo nel trevigiano.. che concetti tristi sfornano queste persone..ciao Camilla
Non me ne vogliate, se mi ripeto continuamente, dicendo che é un po tardi di gridare al lupo, che anche la Fnsi e tutti i giornalisti, quelli veri non i belpietro, i sallusti o peggio ancora i feltri, e quell'altro l'ippopotamo, mi sfugge il nome. . IL gregge é ormai convinto che il Ddl intercettazioni é stato fatto per tutelare la privacy dei cittadini. Ma non gli é stato detto che serve solo alla casta, e specialmente al kapo' mr.B. ed i suoi lecca lecca, scelti e nominati dal presunto mafioso dell'utri, come lo indica lui stesso, che prova più soddisfazione a sceglierli che divenire lui stesso ministro.
A prescindere dello schieramento politico basterebbe che le persone si chiedessero:" Ma io ho dei problemi perchè sono spesso intercettato oppure ho problemi di lavoro, salario, scuola,carovita,ecc.?".E' così semplice!
leggendo il tuo post mi sono detta "dove l'ho letto?" Poi mi sono ricordata:
Ve lo ricordate Totò Cuffaro, quando festeggiò coi cannoli una condanna a cinque anni per mafia? Era contento per non aver avuto una condanna ancora più grave, chissà, magari l’ergastolo. E ora, i massimi dirigenti del Pdl si mostrano in tv abbastanza soddisfatti della sentenza che condanna Marcello Dell’Utri a sette anni, ma disinnesca la miccia delle stragi del 92-93. Insomma, i dirigenti del partito di Berlusconi sorridono del fatto che uno dei più stretti collaboratori del loro capo, anzi proprio colui che gli ha costruito il partito, è un mafioso anche per i giudici d’appello. In fondo, che volete che sia, ha solo frequentato e favorito per molti anni delinquenti di tutti i livelli. E ancora oggi continua a definire il pluriomicida Vittorio Mangano un «eroe», spiegando che non ha parlato, quando poteva mettere nei guai lui e Berlusconi. Ma la cosa peggiore è che la stessa identica cosa la dichiarò anche Berlusconi, che ora è all’estero a rappresentare il Paese e sparare sulla stampa.30 giugno 2010Maria Novella Oppohttp://www.unita.it/rubriche/Oppo/100566
"chi conta" e comanda il paese ha dei problemi perchè è intercettato! non certo io, neanche te..ma la nostra voce forse dovrebbe essere più forte, perchè in qualche modo bisognerà prima o poi difenderci da questo schifociao a chi mi legge
speriamo PRIMA, anzichè POI.........