Lascio l'Idv

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Caro Donadi,

ho seguito con grande simpatia il tuo percorso politico e ho sempre apprezzato la tua onestà. Ma ti ho anche detto di non condividere la scelta di allinearti al moderatismo filo-Monti del PD. L'IDV è sempre stato un partito personalistico, e sappiamo tutti che se non ci fosse stata l'anomalia Berlusconi, l'anti-Berlusconi Di Pietro avrebbe avuto meno spazio. Ma non possiamo ignorare che si è sempre battuto per la legalità e che grazie al fiuto politico del suo leader non si è legato a doppio filo al disastroso governo Monti.

Capisco il tuo dissenso e ammiro la tua rettitudine, ma ti invito a  tornare indietro: adesso il tuo contributo critico  può diventare decisivo!

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Questi politici, questa politica corrotta, sporca e maleodorante, la mala-politica insomma, con le sue “furfanterie”, i suoi continui “scandali”, le sue “porcherie” e le sue “rapine” a viso scoperto, perpetrate contro i “soliti noti”, ha ottenuto ciò che voleva: far allontanare le persone oneste, i cittadini per bene, dal governo della cosa pubblica!
Siamo tutti talmente schifati, che di politica non vogliamo proprio più sentirne... e così "loro" saranno finalmente liberi ed incontrollati per continuare a lucrare sulle nostre spalle, indisturbati e impuniti.
Sì, impuniti! Perché il “loro” distrarre denari pubblici dai vari bilanci non è reato, in quanto è a norma di legge - la legge fatta da “loro” stessi, a "loro" uso e consumo - che gli vengono assegnati centinaia di milioni di euro. Poi se li spendono in pranzi e cene, festini e donnine allegre, ostriche e champagne, piuttosto che per il bene comune, è una questione morale non perseguibile giuridicamente!!!
E lo schifo, il ribrezzo della gente per bene nei confronti di questo modo di fare politica cresce a dismisura.
La disaffezione, l’astensionismo dal voto, salgono sempre di più, divenendo “partito di maggioranza assoluta” del Belpaese.
E “loro” stanno per raggiungere finalmente l’obiettivo prefissato: ridurre le elezioni politiche, le consultazioni elettorali, da espressione della volontà popolare, a espressione dei “loro” personalissimi "affari"!
Con il tempo la gente per bene, stufa di andare a votare 'il meno peggio' col naso turato, diserterà completamente le urne e il voto sarà prerogativa solo di chi fa politica e del suo esclusivissimo “indotto”!
Stanno ottenendo - democraticamente e secondo legge - quel che volevano!!!
E sempre democraticamente e per “legge” - la “loro” legge -le retribuzioni dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, tartassati da un fisco a senso unico, sono “congelate” dagli anni ‘90 e “dimezzate” nel loro potere d’acquisto dalla conversione dalla £ira all’€uro.

L’esempio, nella realtà dei fatti.

Un lavoratore dipendente che percepiva uno stipendio di due milioni di lire è passato ad una busta paga di mille euro.
Un 'onorevole' che percepiva un’indennità parlamentare pari a venti milioni di lire, oggi riscuote ventimila euro!!!

Per “loro” i soldi ci sono sempre, per la gente per bene solo lacrime e sangue!!!
E’ tanta la nausea, che se gli italiani affetti dai ‘conati di mala-politica’ rimettessero tutti insieme ricoprirebbero di vomito Palazzo Madama e Montecitorio, all'unisono!
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Lavoro. Casa. Salute. Famiglia. Scuola.Questi i capisaldi della gente per bene di un Paese che lavora, produce e vive onestamente. Questi i barili dai quali il governo non si stanca mai di attingere fino a raschiarne il fondo per coprire i costi di gestione di una macchina pubblica vecchia e obsoleta, ma dai costi elevatissimi. Ci avevano detto che con Berlusconi il debito pubblico era fuori controllo, così come la disoccupazione che stava salendo e che lo stesso Silvio non era in grado di fermare la crisi e ridurre lo spread. Oggi - dopo la cacciata del Cavaliere, senza rimpianto - ci ritroviamo con un debito pubblico ai massimi storici, con stipendi e pensioni da fame, con una disoccupazione da record, con la casa tar-tassata dal fisco e con lo spread che fino a questa estate era sugli stessi livelli del governo Berlusconi e che soltanto adesso - grazie alla troika (che però ci ha lasciato in mutande!!!), ma certamente non grazie a “loro” - accenna a scendere. L’Italia è allo sbando, in preda agli umori dei mercati:sono 30mila i posti letto da tagliare negli ospedali italiani. Questi gli effetti dei tagli previsti per la Sanità. E alle Regioni toccherà il compito di tradurre il diktat del governo: risparmiare. Tagli che comporteranno meno ospedali e, di conseguenza, meno posti letto. Lo stabilisce il documento redatto dal ministero della Salute in collaborazione con l'agenzia per i servizi sanitari. Negli ospedali i posti letto oggi sono 4,2 ogni mille abitanti, ma nel progetto di riduzione scenderanno a quota 3,7: Lazio, Trentino e Molise sono le Regioni a cui toccherà tagliare di più. E poi la stangata sulla casa con il saldo Imu che dovrà essere versato entro il 17 dicembre. E dalle prime stime, sembra che in gran parte abbiano optato per ritoccare le aliquote al rialzo. Le aliquote base sono il 4 per mille sulla prima casa, che può salire o scendere, a discrezione delle amministrazioni locali, del 2 per mille, mentre sulla seconda casa l'aliquota base è del 7,6 per mille, che può variare, al ribasso al rialzo, del 3 per mille. A comunicare le loro decisioni al ministero dell'Economia sono state finora la metà delle amministrazioni comunali. Il 78% hanno aumentato le aliquote, il 20% non hanno toccato nulla, mentre soltanto 2 su cento hanno scelto la via della diminuzione. E' un’ecatombe! Altro che crescita! Altro che sviluppo!!! L’Italia di Monti e Napolitano ha fallito! Non ce l’ha fatta a venire fuori dalle paludi del debito pubblico e della speculazione dei mercati. L’Italia non cresce. Tutt’altro, rischia di spegnersi!Nonostante i sacrifici, nonostante le tasse, nonostante ‘tutto’, siamo in recessione!Mandare a casa Silvio Berlusconi, senza passare per le urne, non è stato utile né alla democrazia, né al Paese, ma è servito solo agli speculatori della finanza e della politica! Eppure certi ‘tromboni’ ci avevano assicurato che la crisi dipendeva solo dall’uomo di Arcore e dalla sua scarsa credibilità all’EsteroCi hanno fatto credere, per anni, che solo liberandoci di Berlusconi, solo diventando più ‘credibili’, di costumi morigerati e di usi meno dissoluti, insomma con un premier più sobrio, lo spread si sarebbe abbassato, che Piazza Affari avrebbe rivisto il segno ‘+’ davanti ai suoi indici e che tutto ciò si sarebbe tradotto in un immediato vantaggio per la gente per bene! E molti di noi se la sono pure bevuta!!! Ma oggi, col senno di poi, possiamo dire con assoluta certezza che non è andata proprio così! Il governo Monti ha fallito su tutta la linea. E per avere dei servizi da terzo mondo dobbiamo continuare a mantenere con le nostre lacrime e con il nostro sangue una macchina pubblica che - stipendi e pensioni d’oro a parte - divora tre, quattro manovre finanziarie all’anno!
La redazione di freeskipper sarà ben lieta di accoglierla sulle sue pagine ogni qual volta ne sentirà la necessità! ...non sempre chi lascia la vecchia strada per la nuova ...male si trova!

 

Preg.mo Onorevole Donadi, Lei ha fatto ytantissime battaglie, nell'IdV, contro il malaffare e, in modo, particolare contro la corruzione per la quale è stato durissimo con il governo che ha varato l'ultimo "condono mascherato". Non gli è venuto mai il dubbio e capire perchè i partiti che sostengono il governo delle banche (così lo definiva anche Lei) abbiano votato un decreto truffaldino? L'IdV si è speso moltissimo contro questo decreto e Lei è stato tra i più attivi. Ora mi chiedo: come fà un Onorevole degno di questo appellativo allearsi con coloro che hanno votato un simile decreto? Io la coerenza la interpreto in un altro modo. E' legittimo e condivusibile che, dopo "Reporter", un parlamentare, anche cittadino, rimanga esterefatto e quindi decide COERENTEMENTE di lasciare il partito in cui è stato eletto. Non è concepibile che lo stesso parlamentare poi dichiara di stare dalla parte di coloro che hanno votato con "il governo delle banche" decreti e norme scandalose che sono l'esatto contrario di quello che, lo stesso parlamentare, ha contestato. Quindi se Lei Onorevole vuole essere COERENTE fino in fondo, dovrebbe dinmettersi come parlamentare piuttosto che contrastare la politica che fino a ieri Lei sbandierava per allearsi e sostenetre la partitocrazia. Concludo dicendo: SII COERENTE FINO IN FONDO DIMETTENDOSI!!!

On. Donadi,

mi permetto di scriverle avendo votato IdV alle politiche del 2008 e quindi avendo contribuito ad eleggerla.

Ho apprezzato le battaglie sue e del partito in questa legislatura, sopratutto quella contro questo sistema elettorale che, come giustamente e con forza sottolineato da voi più volte, non permette all'elettore di scegliere il candidato, demandando in maniera oscena questo compito ai leader dei partiti.

 

Non ritiene che proprio per questo motivo, ora che lei è in disaccordo con la linea del partito e dell'On. Di Pietro (disaccordo che tra l'altro in parte condivido), la scelta giusta sarebbe stata quella di dimettersi da parlamentare? Nessuno ha messo una preferenza sul suo nome in cabina elettorale nel 2008, ma gli elettori "sovrani" hanno scelto l'IdV. Il suo passaggio al Pd ricalca in toto il comportamento dei suoi colleghi di centrodestra che sono passati in questa legislatura mille volte dal Pdl a Fli ai "Responsabili" al gruppo misto.

Tanto più che tra pochi mesi le Camere verranno sciolte è quindi -se è questo il problema- non sarebbe rimasto a lungo senza poltrona.

 

Cordialmente.

Egr. On. Donadi

capisco che un partito si possa lasciare quando non si condivide la linea politica (lei vuole allearsi con il PD, Di Pietro il PD non lo vuole nella coalizione), però ho alcune domande che mi frullano nella testa:

1) Lei ritiene che il Presidente Napolitano si sia comportato correttamente cercando di influenzare e addirittura far avocare l'inchista sulla trattativa Stato-Mafia alla procura di Palermo ( vedasi comunicato Stampa Quirinale e verbale riunione tra PG Cassazione Ciani e Piero Grasso in cui viene chiesto al Dr. Grasso se è possibile avocare l'inchiesta);

2) Quando si è accorto che l'IDV è un partito personalistico? soltanto ora? il fatto che sul simbolo ci fosse il nome DI Pietro poteva essere un indizio? riflessi un pò lenti, non trova?

3) Perchè, visto che sostiene che le candidature del 2009, sono state fatte in maniera sbagliata e soltanto da Di Pietro, non lo ha detto prima? non mi sembra che le manchino le modalità per poter far sapere il suo pensiero.

Aspettare il momento di maggior debolezza di un leader per attaccare le possibili mancanze denota quantomeno assenza di carattere e di personalità, non trova?

Cordiali saluti

Aaron Dimoulas

Capogruppo IDV Empoli

La prima reazione è di sconforto sia per il disfacimento IDV che per la nascita di una nuova figura politica.

Detto ciò, e prendendo atto delle vostre dichiarazioni, sembra che tutto nasca dall'esigenza di ritornare alle radici che hanno ispirato IDV, facendolo diventare un partito progressista, non padronale e di coalizione.

Non posso quindi che farvi un grosso "in bocca al lupo", seguirò sicuramente le vostre evoluzioni nella speranza che qualcuno scardini sul serio il sitema politico, anzi partitico, che vediamo ogni giorno in uno spettacolo veramente vergognoso!!!

Alessandro

 

on Donadi io le sono a fianco in questa scelta e lo appoggio anche io sono uscito da idv ma x problemi di organizzazione dei gruppi locali del partito.

Tornando alla sua scelta spero soltanto che non abbia intenzione di entrare nel pd

nel nome della responsabilità di governare... prima con Scilipoti al gruppo misto e poi alle elezioni direttamente con il PD.
E' incredibile come tu abbia potuto prendere certe decisioni basandoti su ciò che l'informazione ha messo ad arte in bocca a Di Pietro, e senza nemmeno leggere direttamente quel che scrive Di Pietro.
L'aria delle elezioni comincia a farsi sentire, i trasformisti iniziano le grandi manovre.

La mia profezia espressa su questo blog molto tempo fa si è avverata, alla faccia degli insulti ricevuti.

L'IDV, e soprattutto DI PIETRO, era berlusconidipendente, nel senso che si nutriva di ANTIBERLUSCONISMO: morto lui politicamente, la stessa fine avrebbe fatto l'IDV e così è stato...

con la sua SPLENDIDA FIGURA ?

Penso che dovrebbe andare a nascondersi, ritirandosi da qualsiasi intervento in campo SOCIALE:

Tra l'altro  Lei è sempre stato INEFFICIENTE anzi ASSENTE nel non rispondere, quando da Milano città- sez. di via lepontina, i primi iscritti di IDV milano Le  chiedevano di andare al voto per nominare il successore di CAVALLI GIULIO.

Quella SI ' che è una persona PERBENE. Lei  invece sul suo BLOG  lo aveva CALUNNIATO dandogli del TRADITORE. Manco un anno e mezzo ed è LEI ora a DIMETTERSI.

Solo che CAVALLI GIULIO era un SIGNORE

Lei è un QUAQUARAQUA'. come i vertici di IDV Lombardia.  

essendo  cristaino cattolico comunque sono costretto ad augurarLE Buona Fortuna.

Angelo Galli

Gentile Onorevole Donadi,

rispetto la sua decisione di abbandonare prima le cariche nel partito e poi il partito stesso. Non ho sentito (o mi sbaglio) la sua volontà, come credo che sarebbe più corretto sia verso coloro che l'hanno nominata nel collegio sia verso i cittadini che l'anno eletta sotto il simbolo dell'IDV, di dimettersi da parlamentare dell'IDV. Forse un tempo, quando gli elettori potevano scegliersi il loro rappresentante tra i 40 candidati della lista, aveva un senso abbandonare il partito e rimanere comunque in parlamento nel gruppo misto o addirittura cambiare casacca: perchè gli elettori sceglievano quel particolare politico piuttosto che un'altro e lo ritenevano degno, comunque, di rappresentarlo aldilà del partito di appartenenza esistendo evidentemente uno stretto legame fiduciario elettore-eletto. La legge porcata attuale, con la quale lei è stato eletto e di cui dovrebbe sempre ricordarsi, tanto più per il fatto che l'IDV non l'ha votata, non vincola in alcun modo l'eletto all'elettore, bensì esclusivamente al partito che lo candida e che sceglie l'ordine di presentazione in lista determinando in pratica la sua nomina. E' stato quindi il voto all'IDV che ha determinato il suo seggio in parlamento, non la scelta degli elettori per la sua persona. Pertanto, venendo meno il legame  con il partito e con la linea politica del suo fondatore, linea che ripeto è stata alla base della sua elezione, credo che debba dare prova di coraggio dimettendosi immediatamente da parlamentare. Se vorrà continuare a fare politica in parlamento dovrà, alla prossima competizione elettorale, farsi eleggere nelle liste di una diversa  formazione politica.

Le sarei grato se rispondesse a questo mio commento.

Mario Antonio Paolini